Banco Bpm, Moody’s conferma i rating dopo Ops di Unicredit
L’agenzia ha mantenuto stabile l’outlook sui depositi a lungo termine e ritiene che i creditori senior potrebbero beneficiare dell'acquisizione da parte della banca milanese.
Focus di Moody’s su Banco Bpm
Nuovo giudizio positivo di Moody’s sull’operazione al centro dell’attenzione dei mercati e della politica, ovvero l’Ops lanciata da Unicredit nei confronti di Banco Bpm. Se mercoledì scorso l’agenzia aveva confermato i rating della banca milanese, ieri è stato il turno dell’istituto di Piazza Meda, giudizi ribaditi anche nel caso in cui l’affondo di Unicredit andasse in porto.
Questa mattina, intanto, il titolo Banco Bpm apre la seduta intorno la parità, a 7,152 euro, in linea con l’andamento di Unicredit, scambiata a 36,21 euro, e con quello del FTSE MIB. Dal giorno del lancio dell’Ops (25 novembre), il titolo di Piazza Meda ha guadagnato circa il 6%, mentre è rimasto stabile quello di Unicredit.
La conferma dei rating
Moody's ha confermato i rating dei depositi a lungo termine Baa1 di Banco Bpm, quelli emittente e senior unsecured a lungo termine Baa2 e la valutazione del credito di base Baa3.
L’outlook sui depositi a lungo termine è stato mantenuto stabile e l'agenzia ha inoltre posto in revisione per un possibile upgrade i rating dell'emittente a lungo termine e del debito senior non garantito della banca.
Confermato anche il Baseline Credit Assessment (BCA) di Banco BPM a baa3, riconoscendo il franchise diversificato della banca come terzo istituto più grande d'Italia, il miglioramento della qualità degli attivi e della redditività, i solidi buffer di capitale e la buona posizione di liquidità. L'agenzia ha anche considerato la prospettiva di una piena integrazione di Banco BPM in UniCredit, qualora l'acquisizione venisse finalizzata.
La conferma dei rating dei depositi a lungo termine di Banco BPM a Baa1 riflette la visione invariata di Moody's sul BCA della banca, l'esito dell'analisi Advanced Loss Given Failure (LGF) e la bassa probabilità di supporto governativo su base standalone. L'agenzia prevede che questi rating convergeranno con quelli di UniCredit in caso di completamento dell'acquisizione.
L’eventuale impatto di Unicredit
L'outlook stabile sui rating dei depositi a lungo termine di Banco BPM è allineato con l'outlook stabile su strumenti simili di UniCredit, che a sua volta rispecchia l'outlook stabile sul rating sovrano dell'Italia. Moody's si aspetta inoltre che, in caso di acquisizione, la struttura delle passività del gruppo combinato rimarrà sostanzialmente stabile.
La revisione per un possibile upgrade dei rating dell'emittente a lungo termine, del debito senior non garantito e del programma Euro Medium-Term Note (MTN) senior non garantito di Banco BPM riflette l'opinione di Moody's che i creditori senior potrebbero beneficiare dell'acquisizione da parte di UniCredit. In questo scenario, i rating del debito senior di Banco BPM potrebbero allinearsi a quelli di UniCredit, che godono di un upgrade di due notch rispetto al BCA Adjusted, contro l'attuale upgrade di un notch per Banco BPM.
Moody's ha sottolineato che qualsiasi modifica dei rating di UniCredit potrebbe innescare cambiamenti corrispondenti nei rating di Banco BPM nel contesto di questa acquisizione. Tuttavia, l'agenzia ritiene improbabile che l'acquisizione di Banco BPM porti a cambiamenti nel BCA di UniCredit, poiché si prevede che il profilo finanziario combinato rimanga sostanzialmente stabile.
L'agenzia ha concluso affermando che completerà la revisione dei rating una volta che avrà maggiore visibilità sul successo dell'offerta e sui tempi di completamento dell'integrazione.
Orcel a Parigi
Intanto, l’ad di Unicredit Andrea Orcel ha definito “pura congettura” il numero indicato dal numero uno di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, di 6.000 esuberi in caso di fusione.
Orcel, si recherà presto a Parigi per incontrare i vertici di Crédit Agricole e altri azionisti del Banco, scrivono Il Corriere della Sera e il Giornale. Secondo Il Messaggero, l'incontro dovrebbe avvenire nel fine settimana. Intervistata dal Financial Times, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, non commenta sull'ipotesi di un merger fra Unicredit e Commerzbank: "Ho detto pubblicamente che le fusioni cross-border in generale sono vantaggiose se producono valore aggiunto".
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