Bayer, svolta anti-ictus: il nuovo farmaco fa decollare il titolo

Bayer, svolta anti-ictus: il nuovo farmaco fa decollare il titolo

Quotazioni in rialzo del 10%, al massimo degli ultimi due anni. Il candidato Asundexian centra gli obiettivi clinici: riduce gli ictus ricorrenti senza aumentare le emorragie. Analisti più fiduciosi, debito ancora impegnativo ma utili attesi in crescita. Valutazioni ancora impegnative, ma il 2026 promette utili in forte recupero.

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Asundexian spinge il titolo in rialzo del 10%

Bayer torna al centro dei riflettori. Stamattina, lunedì 24 novembre, il titolo vola in rialzo del 10% a 30,32 euro, toccando il livello più alto da quasi due anni (gennaio 2024), spinto dai risultati positivi della sperimentazione clinica di Asundexian, il nuovo farmaco contro gli ictus ricorrenti. Una reazione potente, che premia un anno straordinario per la multinazionale tedesca: da inizio 2025 le azioni guadagnano il 56%, anche se la performance a cinque anni resta pesante (-38%).

La notizia che ha alimentato l’euforia arriva dai risultati preliminari dello studio di Fase III OCEANIC-STROKE, condotto su 12.300 pazienti. Bayer ha comunicato che Asundexian ha ridotto in modo significativo il rischio di secondo ictus, senza aumentare gli episodi di sanguinamento maggiore. Si tratta di un punto cruciale: la sfida della nuova generazione di anticoagulanti è proprio riuscire a prevenire eventi trombotici senza incrementare il rischio emorragico, limite che molti trattamenti tradizionali non riescono a superare.

Un mercato stimato di oltre un miliardo di dollari

Il farmaco agisce tramite l’inibizione selettiva del Fattore XIa, una proteina che favorisce la coagulazione patologica. Ogni anno nel mondo si registrano circa 12 milioni di ictus, e tra il 20% e il 30% dei pazienti ne subisce un secondo entro breve tempo. Una platea immensa: non sorprende che diversi analisti parlino del potenziale di un futuro blockbuster da oltre un miliardo di dollari l’anno. Per Jefferies si tratta di “un evento che riduce significativamente il rischio sul pipeline di Bayer, validando l’approccio FXIa”.

La soddisfazione attuale è ancora più significativa se si ricorda lo stop di due anni fa: Bayer aveva interrotto un altro studio su Asundexian per i pazienti con fibrillazione atriale, dove il farmaco era risultato meno efficace del concorrente apixaban. Il successo odierno dimostra che il principio attivo ha un forte razionale terapeutico, anche se circoscritto a un perimetro clinico specifico. Non è un caso che l’americana FDA abbia già concesso la fast track designation, segnale di un possibile iter accelerato verso l’approvazione.

Goldman Sachs conferma Buy e indica un target di 34,5 euro

In parallelo, cresce l’attenzione degli analisti. Goldman Sachs oggi ha ribadito la raccomandazione BUY con target price a 34,5 euro, ben sopra il target medio dei 19 analisti che seguono il titolo (29 euro). Un endorsement importante proprio mentre Bayer prova a ricostruire la credibilità del suo business farmaceutico.

Già lo scorso 12 novembre la società aveva dato segnali di miglioramento con i risultati del terzo trimestre. L’EBITDA rettificato era salito del 21% a 1,51 miliardi, sopra le attese, grazie soprattutto al business agricolo. Il mercato aveva accolto l’annuncio con un rialzo del 4,7%, intravedendo i primi frutti della cura del CEO Bill Anderson, impegnato in una trasformazione radicale della struttura manageriale.

Il P/E 2026 è di sole 11 volte

Le prospettive finanziarie indicano un 2025 di ritorno alla normalità: secondo il consensus, Bayer dovrebbe tornare all’utile con un risultato positivo di 838 milioni, dopo la perdita di 2,5 miliardi del 2024. E il 2026 potrebbe segnare un’ulteriore accelerazione, con un utile atteso di 2,5 miliardi. A questi valori, la capitalizzazione di oggi (27,1 miliardi) implica multipli significativi: 55 volte l’utile previsto per quest’anno, che scendono a 11 volte quello atteso nel 2026.

Resta il nodo del debito, che pesa per circa 32 miliardi di euro, anche se la società prevede di ridurlo a 29 miliardi già l’anno prossimo. Sullo sfondo, prosegue l’impegnativo percorso giudiziario in America legato alle richieste di risarcimento per il Roundup, il diserbante a base di glifosato, che continua a generare costi straordinari non trascurabili.

Per il momento, però, il mercato guarda soprattutto all’innovazione. La pipeline farmaceutica sta finalmente producendo buone notizie, e Asundexian potrebbe diventare il tassello chiave per rilanciare la divisione Pharma dopo anni di difficoltà. I risultati dettagliati dello studio saranno presentati in un congresso scientifico nelle prossime settimane: un appuntamento che molti investitori attendono con trepidazione.

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