La borsa festeggia l’offerta non vincolante di Bper Banca su Carige


I titoli delle banche coinvolte nella prossima possibile operazione di M&A sono accolti a Milano tra gli acquisti.

Bper ha presentato una proposta non vincolante su Carige offrendo un euro per l’acquisizione dell’88,3% del capitale della banca genovese ma l’azionista FITD dovrà prima versare un miliardo di euro.


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Pioggia di acquisti su Bper e Carige

Alla fine il tanto atteso ‘promesso sposo’ per Banca Carige si è palesato e la borsa l’ha accolto tra canti e balli. L’apertura delle contrattazioni di oggi, infatti, vede i titoli dei due protagonisti della prossima operazione di M&A per il sistema bancario italiano iniziare la mattinata con forti guadagni, con Bper Banca che svetta nettamente tra le blue chip del Ftse Mib.

Le azioni di Bper arrivano a guadagnare oltre il 7% con un massimo toccato a 1,885 euro dopo pochi minuti di scambi, ai massimi dallo scorso novembre.

Ancora maggiore la crescita del titolo Banca Carige, arrivato a guadagnare oltre il 16%, ripetendo l’exploit di ieri, toccando così quota 0,77 euro.

L’offerta di Bper

Una nota di Bper Banca annunciava l’approvazione di un’offerta non vincolante da presentare al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (FITD), azionista di maggioranza di Carige con l’80%, per l’acquisizione dell’88,3% del capitale sociale della banca genovese, di cui l’8,3% detenuto dal secondo azionista, Cassa Centrale Banca (CCB).

Il prezzo offerto per la quota prevista è di un euro e a questo punto si darà il via ad un’Opa non vincolante di Bper sul restante capitale di Carige, con la prima che si impegnerà a versare un corrispettivo di 0,80 euro per azione (l’11,3% del capitale per un valore di circa 70 milioni), “comprensivo di un premio del 29% circa rispetto al prezzo di chiusura del titolo Carige del giorno 13 dicembre 2021”.

Tra le condizioni richieste da Bper al FITD c’è il versamento prima del closing di un miliardo di euro in Carige, “funzionale a dotare quest’ultima delle risorse necessarie alla copertura degli oneri di integrazione di Carige in Bper, delle azioni di derisking sull’intero portafoglio crediti e degli oneri potenzialmente derivanti dalla risoluzione anticipata di accordi commerciali operativi”.

L’offerta arriva prima del cda previsto per domani ed è destinata a cadere nel caso in cui il FITD non conceda entro il 20 “un periodo di esclusiva” a Bper a cui dovrà seguire la firma di un ‘memorandum of understanding (MOU) entro il 31 dicembre.

Il MOU vincolerà le parti a sottoscrivere un contratto definitivo di acquisizione entro il 31 gennaio 2022, data entro la quale dovrà concludersi la “fusione per incorporazione” di Carige.

I presupposti dell’operazione

La fusione con Carige punta alla neutralità rispetto all’attuale posizione patrimoniale del Gruppo Bper, sul miglioramento dell’asset quality su base combined perseguendo il processo di derisking, sul significativo accrescimento della redditività di Bper in termini di utile per azione già a partire dal 2023.

“L’interesse di Bper è coerente con l’obiettivo di ampliamento dimensionale del perimetro del gruppo bancario attraverso operazioni mirate che siano in grado di accrescere il valore per tutti gli stakeholders”, spiegano nella nota da Bper.

Inoltre, l’operazione “consentirebbe altresì di risolvere in modo definitivo le problematiche di Carige, salvaguardando la clientela e il complesso degli stakeholders della stessa, nonché tutelando al meglio gli interessi degli interessi degli azionisti di minoranza”, aggiungono dall’istituto emiliano.

L’analisi di Equita e Bestinver

Secondo Equita Sim, "dal punto di vista industriale, l'operazione (seppur non transformational) permetterà a Bper di raggiungere circa 10% della quota di mercato in termini di filiali (da attuale circa 8%), crescendo specialmente in Liguria (dove Carige ha il 37% delle filiali)”.

Gli analisti della sim sottolineano che “la mossa ci sembra efficace, con un buon timing e crea le premesse per la creazione di un terzo polo bancario in Italia”.

Inoltre, “le condizioni poste da Bper sterilizzano i rischi del deal sul fronte patrimoniale e dell'asset quality, mentre sarà da verificare l'effettiva capacità di rivitalizzare la struttura commerciale del target e di generare sinergie, a fronte di un profilo di rischio potenzialmente più elevato alla luce del processo di integrazione".

Anche da Bestinver ritengono che “a queste condizioni l'offerta per Carige è un no-brainer, una cosa su cui non occorre neppure pensare, per l'istituto di Modena” e “se si guarda al passato, l'offerta è coerente dal punto di vista strategico con il percorso di espansione finora seguito da Bper”.

Al di là dei dettagli tecnici dell'offerta, secondo gli analisti “la vera domanda è se il Fitd accetterà la proposta. A queste condizioni, riteniamo che Ccb potrebbe essere interessata ad aumentare la quota in Carige. Ccb aveva una call option per l'80% di Carige in mano al Fitd e non l'ha esercitata a marzo 2021”, concludono da Bestinver.

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Codice: CRG
Isin: IT0005428195
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