Borse asiatiche in netto rialzo. Pechino affossa il Bitcoin

Il presidente della Fed, Powell, riporta la calma sui mercati dicendosi sicuro che l’inflazione Usa scenderà al livello desiderato. Wall Street reagisce con il più forte rialzo degli ultimi tre mesi. Non smette di salire il petrolio che ha ormai superato i 75 dollari al barile. La Cina ribadisce il divieto di effettuare transazioni in criptovalute.
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Rialzo del 3% per la Borsa di Tokio, Shanghai +0,5%, invariata Hong Kong.
Dopo Wall Street, anche le Borse asiatiche stamattina hanno reagito con forza alle rassicurazioni che non ci saranno modifiche brusche nella politica monetaria americana. La Borsa di Tokio, che ieri aveva perso il 3,7%, sta mettendo a segno un rialzo del 3%. Shanghai sale dello 0,5% (ieri era scesa dello 0,5%). E’ invariata la Borsa di Hong Kong, Seul guadagna lo 0,6% e la Borsa dell’Australia sale dell’1,5%.
Il future sull’indice europeo EuroStoxx50 è in rialzo dello 0,4%.
A seminare preoccupazione sul mercato era stato venerdì il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, che aveva detto che i tassi in America potrebbero salire già dall’anno prossimo. Ieri Bullard ha in parte stemperato le sue dichiarazioni, e soprattutto si è fatto sentire il presidente della banca centrale americana, Jerome Powell, che ha di nuovo gettato acqua sul fuoco sul pericolo dell’inflazione. I prezzi, sì, hanno registrato forti incrementi, ha riconosciuto Powell, ma l’inflazione tornerà verso l’obiettivo della Fed del 2% una volta che saranno risolte alcune situazioni di squilibrio nell’offerta dei prodotti.
La reazione della Borsa americana è stata netta: ieri sera il Dow Jones ha chiuso con un rialzo dell’1,7%, il maggior guadagno in una sola seduta degli ultimi tre mesi. L’S&P500 è salito dell’1,4%, Nasdaq +0,79%.
Dollaro poco mosso. Oggi il focus è sulla testimonianza di Powell al Congresso a Washington.
Gli acquisti di azioni sono stati accompagnati da forti vendite sui titoli di Stato. Il rendimento del bond governativo Usa a 10 anni è risalito stamattina a 1,49%, dopo che era sceso a 1,38%.
Il dollaro è poco mosso. Il cross con l’euro è indicato a 1,189.
Powell tornerà a parlare oggi al Congresso degli Stati Uniti e le sue dichiarazioni saranno ancora una volta ascoltate con grandissima attenzione dagli investitori.
La quotazione dell’oro è 1.781 dollari all’oncia, in calo dello 0,1%.
Non smette di salire il petrolio. Di fronte alla prospettiva di un rafforzamento della domanda mondiale, il barile di Brent segna oggi un prezzo di 75 dollari, in crescita dello 0,2%. Wti a 73,6 dollari.
Un’altra giornata da dimenticare per il Bitcoin, messo in croce dal governo di Pechino. La più famosa criptovaluta lascia sul terreno il 5% e scende a 32.500 dollari. Le autorità cinesi hanno fatto sapere di avere riunito i rappresentanti delle principali banche del Paese per ribadire il divieto di organizzare transazioni in criprovalute.
Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Cnh Industrial - Cnh valuterà acquisizioni strategiche se saranno necessarie per la crescita. Lo ha detto l'AD Suzanne Heywood nella conference call tenutasi ieri pomeriggio dopo che il gruppo ha sottoscritto un accordo da 2,1 miliardi di dollari per acquisire il 100% di Raven Industries.
Terna - Deutsche Bank alza il target price e porta la raccomandazione a Buy. Deutsche Bank interviene anche su Italgas, promossa a Hold. Rialzi del target price per Enel e Snam.
DiaSorin - L’assemblea di Luminex ha approvato l’offerta arrivata dalla società italiana della diagnostica. Quest’ultima dovrebbe tenere un Investor Day in settembre.
Dovalue – Secondo indiscrezioni, sarebbe in pole position nella gara per ottenere la gestione di un maxi portafoglio di crediti pari a oltre sei miliardi di euro in via smobilizzo da parte della Banca Nazionale della Grecia.
Generali – Ha comprato la quota di controllo di Axa Malaysia e la quota di minoranza di un’altra piccola compagnia malese: esborso 262 milioni di euro.
Carraro - L'Opa promossa da Fly, veicolo controllato dalla famiglia Carraro, si è chiusa con successo, avendo superato la soglia dell'85% se si considerano anche le azioni in mano agli investitori che agiscono di concerto nell'operazione e le azioni proprie. Lo annuncia un comunicato di Fly aggiungendo che l'obiettivo è procedere al delisting tramite una fusione di Carraro in Fly.
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