Borse dell’Asia in calo, Musk promette: basta vendere azioni Tesla

La prova di forza dell’economia degli Stati Uniti ha depresso di nuovo Wall Street, ma gli indici, nell’ultima ora hanno ridimensionato di parecchio la perdita. Nell’after hour è arrivato il rimbalzo di Tesla, peggior titolo dell’S&P500 con un calo del 9%. Stamattina i future delle borse europee salgono. Aviva e Pictet concordano, il 2023 non sarà l’anno delle azioni.
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Ogni volta che i dati macroeconomici mostrano quanto sia coriacea l’economia degli Stati Uniti, Wall Street la prende male, perché la banca centrale sta manovrando per raffreddare e placare le spinte espansive, se queste ultime restano forti, un’altra dose di rialzo tassi dovrà essere somministrata.Ieri l’S&P500 ha chiuso in ribasso dell’1,5%, ma in recupero dal -2,8% di metà seduta. Il Nasdaq ha perso il 2,2%.
Stanotte le borse dell’Asia Pacifico hanno aperto in calo, nel finale di seduta sono in negativo. Dovrebbero aprire in rialzo i mercati azionari dell’Europa, il future del Dax di Francoforte segna un rialzo dello 0,5%.
ECONOMIA USA: I CONSUMI TIRANO, IL LAVORO NON MANCA
L’innesco al ribasso di Wall Street è stata la terza lettura del Pil del terzo trimestre, un dato che di solito viene preso in considerazione solo dagli analisti, in quanto è di norma la fotocopia dei due precedenti. In questo caso invece c’è stata una revisione al rialzo di una certa entità.
Federico Vetrella, Market Strategist di IG Italia affermava ieri in una nota che “l’economia statunitense è ancora in ottima forma nonostante le innumerevoli esternalità”, grazie soprattutto “alle spese dei consumatori - che rappresentano il 69% dell’economia a stelle e strisce - e che sono aumentate del +2,3% nel trimestre considerato e più delle stime della prima (+1,4%) e seconda lettura (+1,7%)”.
Ma la prova di resilienza dell’economia è l’opposto di quel che vuole la Federal Reserve, impegnata a spegnere, o ridurre, la spinta espansionistica. Questo dato, “potrebbe indurre la Fed ad essere più aggressiva”, concludeva Vetrella.
In aggiunta al dato sul PIL, è arrivato il debole aumento dei nuovi sussidi di disoccupazione, una conferma delle condizioni tirate del mercato del lavoro. Oggi esce il Personal Consumer Expenditure, un indicatore dell’inflazione seguito dalla Federal Reserve.
Il dato core del PCE è atteso in crescita del 4,6%, ma in rallentamento dal +5% di ottobre. Potrebbe essere questa l’indicazione macroeconomica più importante di questa ultima parte del 2022, una conferma del raffreddamento del carovita potrebbe ridare forza alle azioni.
TESLA
l titolo ha chiuso in calo del 9%, sui minimi degli ultimi due anni. Stuzzicato in serata da un investitore di lungo corso di Twitter nel corso di un meeting con i soci della società media, Elon Musk ha detto che non ha intenzione di vendere azioni del produttore auto nei prossimi due anni.
Non è la prima volta che l’uomo più ricco del mondo promette di non usare il suo pacchetto di azioni Tesla come se fosse un bancomat. Solo quest’anno, Musk ha venduto azioni per quasi quaranta miliardi di dollari, una dismissione che ha pagato l’esborso per l’acquisto di Twitter. Il titolo nel dopo borsa è rimbalzato, arrivando a guadagnare il 4%.
ASIA PACIFICO
La borsa di Tokyo è in ribasso dell’1%. In Giappone, l’inflazione si conferma sui massimi degli ultimi 41 anni. I prezzi al consumo, in novembre sono saliti del 3,7%, in linea con le previsioni. Perdono circa mezzo punto percentuale i mercati azionari di Hong Kong e di Shanghai. Seul -1,7%. Il BSE Sensex dell’India è in calo dell’1,5%.
BOND
Il governativo decennale degli Stati Uniti tratta a 3,67%, il biennale a 4,27%. Lo spread tra i due rendimenti si è ridotto in questa prima parte di dicembre, soprattutto a seguito dei movimenti del decennale. La curva dei tassi è diventata più ripida, anche perché, come notava ieri Bloomberg, i giapponesi comprano meno governativi degli Stati Uniti, soprattutto sulle lunghe durate. La risalita dei tassi in Giappone ha spinto soprattutto i fondi pensione a tornare ad investire nelle obbligazioni locali, anche perché il cambio dollaro yen non è più d’aiuto. Il petrolio Brent è in rialzo dell’1% a 81,5 dollari, l’oro è poco mosso a 1.795 dollari l’oncia.
2023
È probabile che il prossimo anno si riveli poco entusiasmante per le azioni globali” si legge nell’ultimo bollettino di Pictet sulle prospettive dell’investimento. Secondo la società del risparmio gestito, “i profitti societari dovrebbero reggere meglio di quanto avvenuto durante i periodi di recessione precedenti”, perché “i consumatori statunitensi hanno ancora un'ingente quantità di risparmi in eccesso, pari a circa 1.800 miliardi di dollari”.
Gli strategist di Pictet ritengono che gli analisti siano troppo ottimisti: “Secondo le nostre previsioni, gli utili per azione su scala globale resteranno per lo più invariati nel 2023, rispetto all'aumento di circa il 3,4%” previsto dal consensus.
Chi investe in borsa, deve quindi sperare in un allargamento dei multipli degli utili. “Se, come prevediamo, la stretta monetaria terminerà nel 2023, dovremmo assistere a una modesta espansione dei rapporti P/E di circa il 5% a livello mondiale”, si legge nel report. L’aumento del PE sarà quindi giustificato solo dal fatto che “gli investitori saranno disposti a pagare di più per ogni unità di utili. Ciò, unito a dividendi modesti, dovrebbe tradursi in rendimenti di circa il 5-10% per l'indice MSCI All Country World.
”Chi ritiene che il rischio delle azioni non sia abbastanza remunerato da questi ritorni deve lasciare il mondo sviluppato e guardare ai bond. “Man mano che ci si avvicina al culmine del ciclo di stretta monetaria a livello globale, le obbligazioni dei mercati emergenti potrebbero essere l'asset class che ne trarrà maggior beneficio.
Abbiamo portato il debito in valuta locale dei mercati emergenti da neutrale a sovrappesato. Queste obbligazioni dovrebbero beneficiare in particolare del deprezzamento atteso del dollaro, spinto ai massimi pluridecennali dall'approccio aggressivo della Fed nella lotta all'inflazione.cMichael Grady, Head of investment strategy and Chief economist di Aviva Investors, sconsiglia di puntare sulle borse: "Preferiamo una posizione complessivamente neutrale sulle azioni. I mercati azionari si sono deprezzati per tutto il 2022, riflettendo il rialzo dei tassi reali.
Ci aspettiamo che nei prossimi trimestri le revisioni al ribasso delle aspettative sugli utili peseranno sui mercati, a causa della recessione contenuta.”
TITOLI
Telecom Italia. Il nuovo incontro tecnico con i principali azionisti di Tim - Vivendi e Cdp - sul futuro della rete ha affrontato il tema dei livelli occupazionali e quello del debito in vista dell'assetto finale, hanno riferito fonti vicine alla situazione. E' stato un confronto utile e tra Natale e Capodanno, probabilmente il 29 dicembre, è previsto un nuovo incontro che si auspica possa essere risolutivo, hanno aggiunto.
Juventus . La Federcalcio ha comunicato che la procura federale ha annunciato la richiesta di revoca parziale della sentenza di assoluzione della corte federale d'appello del maggio 2022 relativa all'inchiesta plusvalenze, chiedendo la condanna alle sanzioni che verranno richieste nel corso dell'udienza di discussione. L'eventuale revoca riguarda la Juventus e altri otto club italiani e 52 dirigenti. La procura comunica inoltre l'apertura di una nuova indagine disciplinare, basata sui nuovi atti inviati dalla procura di Torino, che riguardano la Juventus e altre squadre non specificate.
Bper ha perfezionato il rinnovo degli accordi di bancassurance con il gruppo Unipol, e in particolare con UnipolSai, per la distribuzione delle polizze assicurative ramo vita e ramo danni delle compagnie Arca Vita, Arca Assicurazioni e Arca Vita International, nonché dei prodotti 'salute' della compagnia UniSalute.
Nexi. L'obiettivo del governo è quello di un accordo per l'azzeramento delle commissioni sui pagamenti elettronici al di sotto di una certa soglia, ha detto la premier Giorgia Meloni.
Enel. Si avvicina la garanzia di Sace su una linea di credito da circa 12 miliardi di euro per la società. Secondo quanto riferiscono due fonti vicine al dossier, il governo dovrebbe varare il decreto necessario ad erogare la garanzia a gennaio.
Snam. Il Tar del Lazio ha stabilito di non applicare la sospensione precauzionale dei lavori del rigassificatore di Piombino chiesta dal Comune e ha fissato per la trattazione di merito del ricorso un'udienza pubblica l'8 marzo. I lavori di costruzione del gasdotto che collegherà il terminale Gnl alla rete toccano a Snam.
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