Borse dell’Europa in attesa dei primi dati sull’inflazione

Il Dax di Francoforte dovrebbe aprire in rialzo dello 0,3%. I mercati stanno riassorbendo gli stress finanziari causati dal fallimento di alcune banche di medie dimensioni negli Stati Uniti. Il conto dei salvataggi dei depositanti, secondo Bloomberg, potrebbero pagarlo per la maggior parte le grandi banche.
Calma piatta sulle obbligazioni, mentre le azioni salgono. Tornano a farsi notare i tech, soprattutto i grandi e di grandissimi nomi.
Lo spread tiene, merito anche di un’economia italiana solida.
Indice dei contenuti
Con l’approssimarsi della fine del mese, oltreché del trimestre, i mercati finanziari si placano e le borse ritrovano fiducia. L’indice VIX della paura è sceso ieri per il quarto giorno consecutivo, tornando così ai livelli precedenti la notizia del crack di Silicon Valley Bank.
Le obbligazioni non si sono quasi mosse, il governativo decennale degli Stati Uniti ha registrato una delle variazioni di prezzo più ridotte degli ultimi mesi, stamattina il rendimento è 3,57%. La prossima riunione del Federal Open Market Committee sarà all’inizio di maggio, ancora troppo lontana per cominciare a prendere posizione sul messaggio che accompagnerà il probabile aumento di 25 punti base dei tassi di riferimento. Ci potrebbe essere calma, negli Stati Uniti, fino a domani pomeriggio, quando uscirà l’indice PCE Core, la misura dell’inflazione maggiormente tenuta in considerazione dalla Federal Reserve. In Europa invece, i primi dati nazionali sull’inflazione escono oggi, alle 9.00 quello spagnolo ed alle 14 quello tedesco.
Ieri a Wall Street, l’S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,4%, tutti e undici in positivo gli indici settoriali. Il Nasdaq, che ha guadagnato l’1,8%, si avvia a chiudere il miglior trimestre degli ultimi due anni, la performance provvisoria è +14%, contro il +5% dell’S&P500 ed il -1,3% del Dow Jones.
UTILI SOCIETARI
Tra pochi giorni iniziano ad arrivare i conti del primo trimestre. Il consensus Refinitiv stima per l’S&P500 un calo anno su anno dell’utile per azione di quasi il 5%. Da qualche mese le stime scendono, a inizio anno infatti, gli analisti si aspettavano un incremento dell’1,4%, a giugno era +10%. Se il mercato dovesse guardare all’immediato, la traiettoria degli utili delle società non dovrebbe dare spunti per puntare sulle azioni, ma se dovesse guardare più avanti, troverebbe che il consensus si aspetta per il 2024 un risultato record a livello di utili delle società dell’S&P500.
I future di Wall Street sono in lieve calo. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo: future del Dax di Francoforte +0,2%. In Asia Pacifico scende il mercato azionario del Giappone, intorno alla parità Hong Kong e Shanghai.
BANCHE USA
Il sistema bancario degli Stati Uniti potrebbe essere chiamato a farsi carico in modo importante del dissesto delle banche regionali. Bloomberg riporta che la Federal Deposit Insurance Corp., sta valutando la possibilità di chiedere alle banche di versare a maggio un contributo aggiuntivo straordinario per far fronte al costo del salvataggio dei clienti di Silicon Valley Bank e Signature Bank. L’onere di irrobustire il fondo di copertura da 128 miliardi di dollari della FDIC dovrebbe ricadere principalmente sulle banche più grandi e solide, quelle che in queste ultime due settimane hanno beneficiato di più della fuga dei depositi che ha colpito le piccole e le medie.
SPREAD
Il differenziale Italia Spagna sta tenendo benissimo le posizioni, anche nei momenti di maggiore stress finanziario di metà mese, la soglia critica dei duecento punti base non è stata varcata. Merito anche dell’andamento dell’economia italiana. Il Pil crescerà dello 0,5% quest'anno, mentre l'inflazione rallenterà al 6,7%, secondo le stime presentate ieri sera da Ernst & Young nel consueto bollettino macroeconomico trimestrale. L'istituto di consulenza rivede lievemente al ribasso sia la sua previsione sull'espansione dell'economia italiana - ipotizzata a +0,6% lo scorso dicembre - che quella sull'inflazione, vista in dicembre a +7,1%, sottolineando che i numeri restano soggetti ad uno scenario di "forte incertezza" e dunque passibili di ulteriori revisioni legate al contesto macroeconomico globale e, soprattutto, all’implementazione del PNRR. La crescita - che EY stima in accelerazione a +1,3% nel 2024 - sarà trainata principalmente dalle esportazioni nette e dagli investimenti, mentre i consumi dovrebbero mostrare una dinamica piatta. "Le risorse del PNRR rappresenteranno quindi il vero motore della crescita del Pil italiano nel 2023, in un contesto di crescenti tassi di interesse che scoraggiano consumi ed investimenti privati", sottolineano gli analisti britannici. Il tasso di inflazione, aggiungono, passerà dal 6,7% del 2023 al 3,1% del 2024“.
TITOLI
Telecom Italia. Vivendi ha scritto al consiglio del gruppo telefonico che qualsiasi decisione verrà presa sulla vendita della rete dovrà poi essere ratificata dall'assemblea straordinaria dei soci. Lo hanno detto due fonti a conoscenza della materia a Reuters.
Stellantis. L'amministratore delegato Carlos Tavares ha detto che le politiche contro il cambiamento climatico non dovrebbero essere utilizzate come arma del commercio globale. Tavares ha anche detto che la decisione Ue di permettere la vendita di auto alimentate con carburanti sintetici dopo il 2035 non cambierà i piani di elettrificazione del gruppo.
Buzzi stima che a fine 2023 il margine operativo lordo ricorrente del gruppo possa raggiungere un risultato simile a quello dell'anno precedente, in un contesto macroeconomico che anche quest'anno sarà caratterizzato dagli elementi di incertezza già rilevati nel 2022. Non ha senso per il gruppo chiudere lo stabilimento russo e lasciare il Paese, ha detto l'AD Pietro Buzzi.
Poste Italiane. Il consiglio di amministrazione di Poste Italiane Spa ha approvato la relazione finanziaria annuale 2022, registrando un utile pari a EUR 1,51 miliardi da EUR 1,58 miliardi dell'anno precedente. Il board ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a EUR0,45 per azione rispetto a EUR 0,59 dell'anno precedente. I ricavi totali sono stati pari a EUR11,9 miliardi con un incremento di circa il 6% rispetto all'esercizio precedente
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
