Borse in ripresa dopo il venerdì nero

Future dell’Europa positivi. Nel fine settimana, Donald Trump ha detto che non cercherà di mandare via Jerome Powell dalla Federal Reserve, anche perché, per effetto delle dimissioni del governatore Adriana Kugler, la sua capacità di indirizzo della banca centrale aumenterà. Il sostituto di Kugler, dovrebbe essere anche il candidato alla carica di presidente.
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I mercati finanziari danno l’impressione di volersi assestare dopo il grossi movimenti di venerdì. L’indice S&P500 ha chiuso in ribasso dell’1,6%, per un bilancio settimanale del -2,4%.
I dati macroeconomici, in particolare quello sull’occupazione, hanno avvicinato la fine del lungo periodo di attesa sul costo del denaro: la debole creazione di posti di lavoro in luglio e giugno, ha provocato un crollo dei tassi di rendimento di Treasury, soprattutto su quelli a due anni, i più sensibili alle decisioni della banca centrale. Il decennale degli Stati Uniti è passato in poche ore da 4,37% a 4,25%. Sul mercato si parla anche della possibilità di un taglio dei tassi da mezzo punto percentuale in autunno. Per effetto degli acquisti più forti sulle scadenze a breve, la curva dei tassi si è irripidita: lo spread tra il dieci anni e il due anni è salito a 54 punti base, da 44 di giovedì. Il dollaro è stato venduto, con l’euro stamattina a 1,1157.
FED SEMPRE PIU’ NELL’ORBITA DELLA CASA BIANCA
A muovere i mercati delle valute e delle obbligazioni sono anche le novità in arrivo dalla relazione tra la Casa Bianca e la Federal Reserve. A proposito di Jerome Powell, Trump resta sprezzante: "Lo rimuoverei in un batter d'occhio, ma dicono che ciò disturberebbe il mercato, tanto lui se ne andrà tra sette o otto mesi e io metterò qualcun altro, quindi molto probabilmente resterà al suo posto".
L'ultimo attacco è avvenuto nel fine settimana sul network conservatore Newsmax. Il presidente insulta Powell, ma mostra di temere la reazione dei mercati. Il segretario al Tesoro Scott Bessent glielo ha spiegato in tutti i modi: rimuovere il capo della Fed sarebbe visto come un attacco all'autonomia della banca centrale americana e quindi all'affidabilità del Paese. Di sicuro però a maggio, quando scadrà il mandato di Powell, il tycoon nominerà un uomo di sua fiducia, pronto ad adattare la politica monetaria Usa agli obiettivi politici del presidente. Nel frattempo, Trump può portarsi avanti, nominando un nuovo membro nel board della Fed, dopo le dimissioni anticipate di una governatrice nominata da Joe Biden, Adriana Kugler, che in autunno tornerà come docente alla Georgetown University. Venerdì Trump ha silurato la responsabile delle statistiche del ministero del Lavoro Erika McEntarfer, nominata da Joe Biden, accusandola di aver manipolato i dati sull'occupazione per metterlo in cattiva luce.
DEBITO DEGLI STATI UNITI
Il dato del Pil del secondo trimestre uscito la scorsa settimana ha ridimensionato i timori sulla capacità degli Stati Uniti di mantenere un livello di crescita economica parametrato alla traiettoria del debito. Malin Rosengren, portfolio investment grade di RBC BlueBay ritiene che il tema della sostenibilità non sia da accantonare velocemente e lancia un avvertimento nel report di questo fine settimana “Per stabilizzare il rapporto debito/Pil, mantenendo i deficit primari previsti dal "One Big Beautiful Bill Act" (OBBBA), gli Stati Uniti dovrebbero ottenere una crescita nominale media del Pil del 6,9% annua per il prossimo decennio. Un livello di crescita così elevato non è stato raggiunto in modo costante negli ultimi quarant’anni e, nei pochi casi in cui è accaduto, è stato seguito da un forte rallentamento negli anni successivi”.
Rosengren segnala che la demografia è un fattore cruciale a sfavore. La crescita della popolazione statunitense è in calo. Le proiezioni demografiche dell’Ufficio di Bilancio del Congresso (CBO) per il 2025 stimano che la crescita naturale della popolazione diventerà negativa entro il 2033 (ovvero, il numero annuo di decessi supererà quello delle nascite). A quel punto, senza un saldo migratorio positivo, la popolazione inizierà a diminuire. Si tratta di un freno strutturale importante per la crescita potenziale del Pil, aggravato dalle politiche migratorie restrittive di Trump”.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future dell’indice Dax di Francoforte +0,4%.
SETTIMANA
Si entra oggi nella fase più tranquilla del mese per quanto riguarda gli appuntamenti con i dati macroeconomici e le comunicazioni delle banche centrali. Questa settimana ci sono soltanto due eventi davvero rilevanti, domani esce l’indice ISM Servizi e giovedì ci sono le comunicazioni di politica monetaria della Bank of England. Gli strategist di MPS Corporate&Investment Banking si aspettano un un taglio di un quarto di punto accompagnato da molta cautela su ulteriori possibili allentamenti, nel Regno Unito l’inflazione resta infatti su livelli preoccupanti.
In Eurozona, l’attenzione andrà alla pubblicazione sui dati in arrivo dalla Germania relativi a ordini industriali (mercoledì) e produzione industriale (giovedì), “dati in grado di fornire indicazioni sull’impatto dei dazi sull’economia tedesca”, si legge nel report.
Dalla Cina, giungerà il dato relativo alla bilancia commerciale (giovedì), “atteso in lieve rallentamento rispetto al forte dato visto il mese precedente” proseguono gli strategist. Volge quasi al termine la stagione delle trimestrali negli USA, mentre rimane piuttosto forte il flusso in Europa. E’ possibile che a guidare i mercati non siano i dati macro o le trimestrali, ma l’evoluzione della guerra commerciale: giovedì 7 agosto partiranno i dazi bilaterali annunciati giovedì 31 luglio. “Vedremo se nei prossimi giorni verranno siglati accordi last minute, soprattutto da Canada e Svizzera, i due Paesi maggiormente penalizzati dai dazi”, conclude MPS.
PETROLIO
Il greggio tipo Brent è poco mosso, a 69,5 dollari il barile, dopo il calo di quasi il 4% di venerdì. Gli otto ministri dell'Energia dei maggiori produttori di petrolio dell'Opec+ hanno deciso di aumentare nuovamente la produzione giornaliera. Al termine della riunione hanno stabilito un "adeguamento della produzione di 547.000 barili al giorno a settembre 2025 rispetto al livello di produzione richiesto ad agosto", si legge nella dichiarazione diffusa dall'Opec+. Riad, Mosca e altri sei produttori di petrolio hanno quindi proseguito la strategia di riconquista delle quote di mercato lanciata ad aprile.
ASIA
Borsa di Tokyo in calo, indice Nikkei -1,2%. Si indebolisce leggermente lo yen. Rimbalza la borsa di Hong Kong, indice Hang Seng +07%. L’indice Shanghai Composite guadagna lo 0,2%. Sale l’azionario della Corea del Sud: indice Kospi di Seul +1%. Sulla parità la borsa di Mumbai.
TITOLI
Stellantis. A luglio ha registrato una contrazione del 13,1% delle immatricolazioni di auto in Italia, a fronte di un calo del 5,11% del mercato. La quota di mercato del gruppo il mese scorso è salita al 25,8% dal 24,55% di giugno. Mediobanca ha reso noto che l'Antitrust non avvierà un'istruttoria in relazione all'Ops su Banca Generali. Inoltre ha comunicato che la Commissione europea non avvierà la fase di esame formale in relazione al controllo delle sovvenzioni estere, chiudendo la fase di esame preliminare. UniCredit ha ancora in mano l'1,9% di Mediobanca, sia direttamente sia per conto di clienti, con l'opzione di salire al 4%, e potrebbe cambiare idea sostenendo l'Ops su Banca Generali. Lo riferisce l'edizione di sabato di Milano Finanza. Banche. "Non dobbiamo spaventare gli investitori stranieri e nemmeno i mercati", ha detto sabato il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, a proposito dell'idea dell'altro vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini di introdurre un "contributo volontario" per le banche. "Le banche devono fare la loro parte ma non possono essere indicate come il nemico pubblico numero uno", ha aggiunto Tajani. Banco di Desio guarda a eventuali sportelli così come a possibili acquisizioni di piccoli operatori, anche bancari, compatibili con la banca per dimensioni e modello di business, dice l'AD Alessandro Decio in un'intervista sull'inserto Affari&Finanza di Repubblica. L'istituto resta anche concentrato sulla crescita organica, soprattutto in settori come le gestioni patrimoniali e la cessione del quinto, "dove stiamo ottenendo risultati doppi rispetto al mercato", e nel segmento small business, aggiunge. Saipem. La giapponese Inpex Corp ha comunicato di aver assegnato alcuni contratti per i lavori iniziali di pianificazione del progetto Gnl da 20 miliardi di dollari di Abadi, nel blocco Masela in Indonesia. Per l'impianto galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico lavoreranno in parallelo ma separatamente in un cosiddetto 'dual Feed' due team di contractor, uno guidato da Saipem e l'altro dalla francese Technip Energies Terna. Rispetto all'obiettivo che si è posta per sostenere l'esecuzione del piano industriale 2024-2028, ovvero far crescere il gruppo di 1.400 risorse nell'arco di piano, sono entrate in azienda già 1.100 nuove persone (circa l'80% del target) "e contiamo di anticipare di almeno un anno il raggiungimento dell'obiettivo finale", dice ad Affari&Finanza di Repubblica l'AD Giuseppina Di Foggia.
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