Bper bene in Borsa dopo i conti, ma l’ad frena su potenziali fusioni

Bper brilla a Piazza Affari dopo i conti del trimestre e in linea con il buon andamento del comparto bancario. Per il ceo Montani l’M&A non è la priorità: l’istituto si concentra sull’integrazione delle filiali Ubi.
Montani: per il mercato il consolidamento è naturale
Bper si distingue sul paniere principale di Borsa italiana nella prima seduta successiva alla diffusione dei conti del primo trimestre. Nei primi tre mesi l’istituto ha realizzato un utile pari a 406,8 milioni, dato che comprende un utile netto di pertinenza di terzi pari a 6,5 milioni. I risultati includono il consolidamento del ramo d’azienda composto da 587 filiali (ex Ubi) acquisito da Intesa Sanpaolo, ragione per cui non sono paragonabile con il primo trimestre 2020.
Come riportato dalla Finestra sui mercati di questa mattina, al dato si aggiungono le voci straordinarie positive legate all'acquisizione delle filiali da Intesa Sanpaolo. Tuttavia, nel corso della conference call con gli analisti il nuovo Ceo Piero Montani ha confermato come l’M&A, oggi non sia la priorità. «Per il mercato il consolidamento bancario è naturale, ma al momento non sono in grado di fare valutazioni specifiche e prospettiche per Bper – ha detto Montani –. Mi sono appena insediato, mi sto dedicando a conoscere la banca, vedremo quale sarà lo scenario. Adesso la realtà è cambiata sia nelle dimensioni sia nel modo di lavorare. Oggi ci concentriamo sull’integrazione delle filiali di Ubi nel gruppo».
Titolo in linea con il buon andamento del comparto bancario
Alle 12 il titolo guadagna il 2,21% a 1,96 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,3%. Equita Sim conferma il rating hold e il prezzo obiettivo a 2,2 euro su Bper. «A livello operativo la performance è complessivamente migliore delle attese, grazie a maggiori margine di interesse (344 milioni contro i 330 attesi), commissioni (328 milioni contro 310), trading (76 milioni contro 38) e a minori costi (454 milioni al netto di 92 milioni one off contro 477)».
I risultati della banca sono «difficilmente comparabili con i trimestri precedenti visto il consolidamento, a partire dal 22 febbraio, delle filiali di Ubi Banca», sottolineano gli analisti. I numeri infatti «sono sporcati da numerosi one-off conseguenti la business combination», mentre a livello operativo la performance è «complessivamente migliore delle attese».
Per Kepler Cheuvreux il rating è hold mentre il target price passa a 2,1 euro dai precedenti 1,95 euro.
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