Cautela da BlackRock: “non è il momento del buy the dip”


La crisi energetica e la prospettiva di un prossimo ulteriore aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve potrebbero far proseguire l’attuale calo dei mercati, pertanto da BlackRock ritengono che non sia ancora arrivato il momento di comprare sul calo.


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Necessario attendere

Se oggi i mercati europei scambiano in verde dopo circa due ore di contrattazioni, il recupero appare ancora poca cosa rispetto al tonfo delle ultime due sedute.

Restano, infatti, il rischio di eccessiva restrizione delle politiche della Federal Reserve e le crescenti pressioni sui margini di profitto, a cui si aggiungono valutazioni che non accennano a migliorare.

Si tratta delle tre principali ragioni per cui la schiarita sui mercati resta lontana e pertanto non è arrivato ancora il momento del ‘buy the dip’, almeno secondo BlackRock Investment.

Il ‘comprare sul calo’, ovvero l’acquisto in modo tempestivo e sistematico in occasione di una flessione significativa dei mercati scommettendo su un rapido recupero dei prezzi, deve attendere, avvisano gli analisti della banca americana.

Resistere, dunque, dal lasciarsi trascinare dalle spinte e comprare i consistenti ribassi, nonostante le azioni statunitensi abbiano subìto le maggiori perdite da inizio anno almeno dagli anni ’60.

La crisi energetica

Tra le ragioni alla base dell’avviso di BlackRock c’è la crisi energetica, pronta a colpire la crescita e l’aumento del costo del lavoro, incidendo sui profitti, nonostante l’ottimismo degli analisti che emerge dai dati Refinitiv, i quali si attendono un aumento dei profitti del 10,5% quest’anno per le società S&P 500.

Secondo BlackRock, questa visione “è troppo ottimista”, in quanto le “azioni potrebbero scivolare ulteriormente se le pressioni sui margini aumenteranno”.

Inoltre, viene anche previsto un allentamento della domanda dei consumatori mentre la ripresa dell'attività economica rallenta, fatto che ridurrà la capacità delle aziende di trasferire costi più elevati sui consumatori.

Calo ancora non terminato

Un altro motivo citato da BlackRock riguarda le valutazioni delle azioni, ancora “non diminuite così tanto”, questo perché “le valutazioni non sono realmente migliorate dopo aver tenuto conto di una prospettiva di utili inferiori e di un ritmo più rapido degli aumenti dei tassi”.

La prospettiva di tassi ancora più elevati “fa aumentare il tasso di sconto atteso. Tassi di sconto più elevati rendono i flussi di cassa futuri meno attraenti”, aggiungono.

Il rialzo dei tassi

Il cambio nella politica monetaria della Fed, dunque, resta tra i rischi principali, con l’istituto centrale che potrebbe inasprire troppo, o almeno i mercati potrebbero credere che questo avverrà, almeno nel breve periodo.

“Le azioni sono crollate la scorsa settimana vicino ai minimi dell'anno”, scrivevano gli analisti nel report. “Non vediamo un rally sostenuto fino a quando la FED non riconoscerà esplicitamente gli alti costi per la crescita e l'occupazione se aumenta i tassi troppo in alto”, prevedono da BlackRock, individuandolo come “un segnale per tornare tatticamente positivo sulle azioni”.

Le scelte della Fed

Attenzione, dunque, al meeting della Fed, iniziato oggi ma che domani potrebbe sorprendere con un rialzo superiore alle attese del consensus degli analisti, ovvero di 75 punti base.

Il volo ancora più in alto da parte dei falchi della Fed potrebbe partire dopo i dati dell’inflazione dello scorso venerdì, con un incremento dell’1% su base mensile rispetto al +0,7% atteso e dell’8,6% su base annua, anche in questo caso maggiore rispetto alle previsioni (+8,3%) e dato più elevato dal dicembre del 1981.

“La FED deve attuare una stretta decisa sia perché il tasso d'interesse di equilibrio è molto probabilmente più alto di quanto non pensi”, ipotizza Sonal Desai, Franklin Templeton Fixed Income Chief Investment Officer.

Secondo Desai, la Banca centrale USA deve “ripristinare la propria credibilità spingendo la politica monetaria verso un assetto veramente restrittivo. In caso contrario, l'inflazione rimarrà elevata e le aspettative d'inflazione saliranno ulteriormente, quindi l'unica strada percorribile per assicurare la stabilità dei prezzi sarebbe quella di provocare una profonda recessione”.

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