Cdp convoca cda straordinario. Sul tavolo Aspi e Open Fiber

Due i temi caldi al centro del cda straordinario da un lato gli asset OpenFiber per cui si starebbero mettendo a punto gli accordi di governance per la nuova società della banda larga. Prosegue intanto sul fronte delle infrastrutture autostradali il negoziato con Atlantia per la cessione dell’88% di Autostrade per l’Italia.
Indice dei contenuti
Verso l’accordo Cdp-Macquarie sul dossier OpenFiber
Da un lato gli asset OpenFiber e dall’altro il dossier Autostrade per l’Italia. Sono i temi caldi al centro del consiglio d’amministrazione straordinario che Cassa Depositi e Prestiti dovrebbe convocare oggi secondo fonti di stampa. Come riportato dalla Finestra sui Mercati di questa mattina, Cdp si dovrebbe pronunciare sul cambio di proprietà in Open Fiber proprio mentre sono in corso i negoziati sull’offerta di Macquarie per il 50% in mano a Enel (Cdp detiene il restante 50%). Cdp ha lasciato cadere la prelazione sull’intera quota ma ha aperto un tavolo negoziale parallelo con il fondo australiano per acquisire il controllo della società di fibra ottica, lasciando il partner come socio finanziario.
Nelle ultime ore si starebbero mettendo a punto gli accordi di governance, per cui via Goito dovrebbe nominare l’ad, il presidente sarebbe indicato dai due soci mentre a Macquarie spetterebbe la scelta del cfo e poteri di veto sugli investimenti. Secondo quanto riporta Il Messaggero, dopo l’ingresso di Macquarie, a guidare l’azienda della banda larga dovrebbe essere Luigi Ferraris.
Il negoziato su Aspi
Prosegue intanto sul fronte delle infrastrutture autostradali il negoziato con Atlantia per la cessione dell’88% di Autostrade per l’Italia. Secondo quanto riportato oggi dal Sole 24Ore, la cassaforte della famiglia Benetton avrebbe inviato una missiva ad Acs, chiedendo lumi sulle mosse successive alla manifestazione di interesse inviata dalla società di Florentino Perez l’8 aprile scorso. Prosegue parallela la trattativa con Cdp, alla testa del consorzio di cui fanno parte anche Blackstone e (ancora una volta) Macquarie. Le attese sono per una soluzione che permetta ad Atlantia di riunirsi venerdì per convocare l’assemblea degli azionisti entro il 28 maggio. Sul tema delle garanzie sono stati fatti passi in avanti, riporta Il Sole, mentre permane il tema dell’aggiustamento del prezzo attraverso i ristori per il Covid-19: se si trovasse il modo di rendere contrattualmente vincolanti i 400 milioni di rimborsi, si raggiungerebbe la somma di 9,5 miliardi, soglia minima della forchetta di prezzo indicata dagli advisor ad Atlantia.
In questo modo sarebbe più semplice per il cda approvare la proposta di Cdp e i proxy advisor, in vista dell’assemblea, difficilmente potrebbero esprimersi negativamente su una proposta definita equa.
A fine mattinata il titolo Atlantia scambia in ribasso dello 0,99% a 16,03 euro. «Gli articoli di stampa confermano le novità riguardo ai contatti in corso fra Cdp ed Atlantia per affinare alcune clausole dell’offerta riguardo alle garanzie e migliorare il prezzo anche grazie ai ristori attesi da parte del governo per il settore motorways», sottolinea Equita Sim (rating hold con Target Price 17,8 euro).
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
