Cedole incondizionate del 12% per il certificate made in Italy
Il certificate di Vontobel con Isin su DE000VD8H9N3, Enel, Banca MPS e Stellantis stacca premi trimestrali incondizionati del 3% (12% annuo).
Possibilità di rimborso anticipato dal nono mese. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale. Durata due anni.
Rendimento incondizionato del 12% all’anno
Non si trova tutti i giorni un investimento che offra premi fissi annui del 12% attraverso il pagamento con cedole trimestrali incondizionate del 3%. E’ la caratteristica saliente del nuovo certificate emesso a fine giugno da Vontobel con codice Isin DE000VD8H9N3, che è ancora possibile comprare sul mercato secondario a un prezzo molto vicino a quello di emissione (100 euro), nonostante due dei tre sottostanti abbiano già guadagnato terreno rispetto al fixing iniziale.
I sottostanti sono le azioni di Banca Monte dei Paschi, Enel e Stellantis. Il prodotto ha una durata di due anni durante i quali l’investitore può programmare con certezza il flusso di cedole che gli arriverà dal certificate.
Di seguito una tabella con i livelli di riferimento del certificate, che quota appena sopra la parità con un sottostante poco sotto il livello iniziale e gli altri sopra. La prima cedola incondizionata è in agenda a fine settembre.
Possibile il rimborso anticipato dal nono mese
La prima cedola da 3 euro verrà pagata il prossimo primo ottobre e l’ultima il primo luglio 2026. Attenzione, però, che il certificate potrebbe venire ritirato prima della scadenza programmata. Infatti, l’emittente ha previsto la possibilità del rimborso anticipato a partire dal nono mese di vita del prodotto, cioè da marzo 2025.
Nello specifico, se alla data di osservazione del 25 marzo prossimo tutti e tre i sottostanti quoteranno al di sopra della Valutazione iniziale (fixing), o allo stesso livello, il certificate verrà ritirato: l’investitore verrà rimborsato al 100% del valore di emissione (100 euro) e incasserà il premio previsto per la scadenza di marzo. Altri premi non verranno più pagati. La possibilità del rimborso anticipato si ripeterà ogni tre mesi fino alla scadenza finale.
Capitale protetto da una barriera al 60%
Oltre a pagare un consistente rendimento, questo certificate offre una buona protezione al capitale grazie a una barriera al 60% del fixing iniziale. Infatti, se non ci sarà il rimborso anticipato, alla scadenza finale l’investitore verrà rimborsato al 100% del valore nominale anche se i sottostanti avranno quotazioni inferiori ai Valori iniziali. Questa protezione vale fino a un ribasso massimo del 40%. In caso di ribasso superiore, l’investitore andrà incontro a una perdita.
Alla scadenza finale due possibili scenari
Se il certificate non dovesse venire ritirato anticipatamente, alla scadenza finale del 24 giugno 2026 ci potranno essere due possibilità:
- Se tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera o allo stesso livello, il prodotto verrà rimborsato al 100% del valore nominale (100 euro), l’investitore riceverà l’ultima cedola e l’investimento si chiude nella maniera migliore.
- Se anche solo uno dei sottostanti quoterà sotto la barriera, il prodotto verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Supponiamo, ad esempio, che il peggiore abbia perso il 60% dalla quotazione iniziale: il rimborso avverrà al 40% del valore nominale, vale a dire a 40 euro.
Focus sui sottostanti
ENEL
Enel ha chiuso martedì 9 luglio a 6,65 euro, circa il 2% al di sopra del fixing iniziale, che è il prezzo di chiusura del 24 giugno scorso. Di sicuro non è uno dei titoli più brillanti della Borsa italiana in questi primi mesi del 2024: la sua performance dall’inizio dell’anno è pressoché piatta, ma è comunque migliore di quella dell’indice Euro Stoxx Utilities (-5%).
Negli ultimi cinque anni il titolo non è mai sceso sotto il livello della barriera (3,921 euro). Per trovare quotazioni di Enel così basse bisogna andare indietro al febbraio 2017. Ma da allora a oggi la società è cambiata radicalmente.
Oggi Enel è uno dei primi produttori al mondo di energia da fonti rinnovabili, risultato raggiunto attraverso importanti investimenti che hanno appesantito la situazione finanziaria. Ma solo un mese fa Moody’s ha migliorato il rating di Enel portandolo da “negativo” a “stabile”.
L’agenzia ha confermato il rating sul debito a lungo termine a Baa1 e ha mantenuto a P-2 il rating debito a breve termine. Moody’s ha spiegato che il giudizio riflette la solida performance finanziaria del 2023 e del primo trimestre 2024 che ha determinato un rafforzamento del profilo finanziario di Enel. L’agenzia, in particolare, ha apprezzato il positivo avanzamento del programma di dismissioni che verrà formalizzato entro il 2024, oltre al miglioramento del profilo di rischio del business nell’arco del piano.
Guardando ai risultati raggiunti dal management guidato dal Ceo Flavio Cattaneo, si evidenzia come nel primo trimestre di quest’anno l’utile netto abbia segnato un incremento del 44%.
Enel è oggi l’utility italiana con il miglior rating sul debito. Secondo il sito Market Screener, la media dei target price degli analisti è 7,49 euro.
MONTE DEI PASCHI
Cinque anni fa era data per spacciata. Oggi la banca senese è la preda interessante che molti vorrebbero, anche se nessuno si azzarda a fare la prima dichiarazione di interesse per paura di fare schizzare le quotazioni al rialzo, che però salgono comunque. Dall’inizio dell’anno le azioni Monte Paschi sono salite del 54%, negli ultimi 12 mesi sono più che raddoppiate.
Archiviata la stagione delle perdite inarrestabili, l’istituto ha finalmente rivisto l’utile con il bilancio 2023 chiuso con profitti per circa 2 miliardi di euro. Il secondo trimestre 2024 dovrebbe evidenziare un utile di 400 milioni di euro, in crescita del 4% sui 383 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
Le indiscrezioni che continuano a rimbalzare sui media parlano di un interesse sia di Unicredit che di Unipol. Quest’ultima ha appena rafforzato la sua presa nel mondo bancario come primo azionista di Bper e di Pop Sondrio. Nel frattempo il ministero dell’Economia, primo azionista di Mps con il 26% del capitale, ha fatto sapere che non intende procedere con ulteriori collocamenti pubblici di azioni, ma preferisce cercare un’uscita soft dalla banca senese favorendo un accordo industriale con un’altra banca.
Secondo il sito Market Screener, la media dei target price degli analisti è 5,74 euro.
STELLANTIS
Le quotazioni di Stellantis riflettono la difficile fase del mercato dell’auto a livello globale. Dopo l’abbuffata di vendite che ha caratterizzato i primi due anni post pandemia, la domanda ha subito un rallentamento in Europa, in Nord America e in Cina. Negli ultimi 12 mesi la performance di Borsa di Stellantis è un rialzo dell’11%, contro un andamento piatto dell’indice Stoxx Europe 600 Automobiles. Ma bisogna anche dire che dall’inizio del 2024 Stellantis è scesa del 15%. Comunque, per trovare nel grafico di Stellantis una quotazione come quella indicata dalla barriera (11,607 euro) bisogna andare indietro al novembre 2020, nella fase più acuta della crisi da Coronavirus.
Per l’intero esercizio 2024 il consensus degli analisti stima ricavi in calo del 4% a 181 miliardi di euro e un utile di 14,9 miliardi, con una flessione del 20%. Grazie a una ripresa del mercato, i conti dovrebbero migliorare nel 2025 con un fatturato in crescita a 188 miliardi e un utile di 15,2 miliardi.
Secondo il sito Market Screener, la media dei target price degli analisti è 25,5 euro, più alta di ben il 42% rispetto alla quotazione attuale.
Attenzione: Il Certificate DE000VD8H9N3 è soggetto ad un livello di rischio pari a 5 su una scala da 1 a 7.
Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento.
Vontobel gode di un buon rating:
- Aa3 da parte di Moody's
I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.
Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.
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