Che cos'è l'analisi fondamentale e come funziona
L'analisi fondamentale è un metodo di valutazione del prezzo delle azioni di una società basato su uno studio approfondito dei suoi fondamentali.
Come valutare l'opportunità di un investimento e selezionare le azioni per il proprio portafoglio? Alcuni tra i più grandi investitori della storia, da Warren Buffett a Peter Lynch, George Soros e Ray Dalio, utilizzano l’approccio dell’analisi fondamentale. In questo articolo cercheremo di spiegare nel dettaglio di che cosa si tratta, come funziona e su quali principi si fonda.
L'analisi fondamentale si basa sull'esame approfondito dei dati finanziari di una società, come i bilanci, il settore di riferimento, le dinamiche competitive, il piano industriale, il management e tutti quegli eventi micro e macroeconomici che possono avere un impatto sulla società. L’obiettivo è valutare la sua salute finanziaria e le prospettive future così da stimare il valore intrinseco (detto fair value) delle azioni.
L'importanza del lungo termine
Secondo l'approccio dell’analisi fondamentale, per comprendere appieno il valore di una società è essenziale considerare i suoi fondamentali a lungo termine e non farsi influenzare dalle fluttuazioni di breve termine sul mercato azionario. Questo significa valutare la sua capacità di crescita sostenibile nel medio termine e l'andamento dei margini operativi di profitto, così da riuscire a stimare la crescita sostenibile dei profitti nel medio termine.
Il modello DCF (Discounted Cash Flow Method)
Uno dei modelli più utilizzati per determinare il valore intrinseco di un'azione è il metodo DCF (Discounted Cash Flow). Questo modello considera i flussi di cassa futuri e li attualizza utilizzando un tasso di sconto, che include il tasso di interesse senza rischio e un premio per il rischio. Maggiore è il tasso di sconto, più basso sarà il valore attuale dei flussi di cassa netti futuri e viceversa.
Altri metodi di valutazione includono l'analisi dei multipli e l'analisi comparativa con aziende simili nel settore.
Il rapporto price/earnings
Il rapporto price/earnings (P/E), ossia prezzo/utili per azione, è un indicatore di valutazione cruciale nell'analisi fondamentale di un'azione e indica il rapporto tra la quotazione (prezzo di mercato) dell'azione di una società e gli utili per azione. Si esprime anche come rapporto tra la capitalizzazione di borsa dell'emittente e gli utili conseguiti.
Tuttavia, per una lettura corretta e consapevole del P/E, è necessario aver svolto un'approfondita analisi fondamentale sulla sostenibilità e continuità aziendale. Questa metrica va contestualizzata considerando la sostenibilità della crescita degli utili nel medio termine e la "visibilità" degli utili futuri, ossia la loro affidabilità e credibilità nelle stime.
Determinare il prezzo obiettivo
Applicando metodi di valutazione aziendale, si determina il prezzo obiettivo dell'azione da confrontare con il prezzo corrente di Borsa al fine di individuare il potenziale apprezzamento o deprezzamento dell'azione stessa. Questo approccio valutativo evita di investire in titoli soggetti a crolli clamorosi, tipici dei titoli di società che non generano ancora profitti e che in borsa trattano a multipli molto elevati.
Analisi Fondamentale vs Analisi Tecnica
Un altro filone di analisi del mercato è l’analisi tecnica, che rappresenta un approccio diverso e separato rispetto a quello fondamentale.
L'analisi tecnica analizza l'andamento dei mercati finanziari attraverso lo studio dello storico dei grafici del prezzo e delle statistiche di mercato. L'idea di fondo è che i prezzi si muovono in trend e che questi trend tendono a ripetersi nel tempo. Per identificare opportunità di trading e prevedere la direzione dei prezzi gli analisti tecnici utilizzano una varietà di strumenti, come grafici, serie storiche, indicatori e modelli.
Analisi fondamentale: i concetti chiave
Alcuni concetti li abbiamo già menzionati poco sopra, ma proviamo a spiegarli con più chiarezza.
I bilanci forniscono una panoramica della performance finanziaria di un'azienda fino all'ultimo trimestre. Attraverso l'analisi dei bilanci, è possibile calcolare e estrapolare metriche che misurano la profittabilità, l'analisi dei costi, la redditività del capitale investito, la solidità patrimoniale, la conformità alle regole di contabilità, il costo del capitale. È importante approfondire i punti critici e ritenuti più importanti per ottenere una visione completa dell'azienda.
Studiare il settore in cui opera l'azienda e le sue dinamiche competitive è fondamentale. Ciò implica analizzare i fattori che influenzano la domanda e l'offerta dei prodotti/servizi nel mercato di riferimento e la concorrenza presente. La crescita e la profittabilità a medio termine di un'azienda sono influenzate, oltre alla domanda dei prodotti/servizi, dal grado di competizione nei rispettivi mercati. Ad esempio, nel settore tecnologico, le dinamiche competitive possono cambiare rapidamente e le evoluzioni tecnologiche possono determinare significativi cambiamenti nei vantaggi competitivi e nei costi sostenibili delle aziende. Questo è uno dei motivi che rendono il settore tecnologico fra i più difficili da analizzare e in cui investire, ma al tempo stesso permette di trovare le migliori opportunità in un'ottica di medio termine.
La valutazione del piano industriale implica la valutazione della fattibilità e dei principali rischi associati. La conoscenza del management riveste un ruolo fondamentale, poiché indica il successo ottenuto in passato e il grado di fiducia che gli investitori sono disposti a concedere.
Ogni giorno, ci sono notizie macroeconomiche e specifiche delle singole aziende. È importante distinguere tra le notizie che possono influenzare le proprie tesi di investimento e quelle prive di un impatto significativo.
Le stime di consensus degli analisti riguardo ai ricavi/utili trimestrali e annuali, così come le guidance fornite dalle società, rappresentano importanti fattori che possono influenzare l'andamento di un'azione. Le società che superano le aspettative con risultati e previsioni migliori tendono a ottenere rendimenti superiori rispetto a quelle che "deludono" le aspettative: il sensibile scostamento rispetto alle aspettative degli analisti è chiamato earning surprise e la sua importanza è riconosciuta anche dalla ricerca accademica. Quando le aspettative vengono superate e gli obiettivi annuali vengono persino alzati, gli analisti tendono ad aumentare le loro stime di ricavi e utili. Questa revisione al rialzo delle previsioni, e quindi degli utili per azione di "consensus" (media aritmetica delle stime di tutti gli analisti), viene chiamata earning momentum. Questo fattore riveste un'importanza significativa nella decisione di investire in singole azioni.
La conoscenza approfondita di tutte queste tematiche richiede studio e pratica. Comprendere a fondo i propri investimenti permette di affrontare con maggiore sicurezza la volatilità dei mercati finanziari, ovvero i movimenti dei prezzi che talvolta non hanno motivazioni specifiche legate all'azione in questione. Inoltre, l’analisi fondamentale tiene conto anche della "finanza comportamentale", che applica la ricerca scientifica nell'ambito della psicologia cognitiva alle decisioni degli investitori che influenzano i mercati finanziari.
Come affermava il padre della psicologia analitica Carl Gustav Jung, "Non possiamo pretendere di conoscere il mondo solo con l'intelligenza. Lo conosciamo nella stessa misura con il sentimento. Quindi, il giudizio dell'intelligenza è, nel migliore dei casi, soltanto metà della verità".
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