Cnh continua la corsa sui rumors di un possibile accordo con Faw
Ancora al centro delle indiscrezioni il possibile accordo tra Cnh e la cinese Faw sui camion Iveco. Sul tavolo anche la quota di Ftp e della startup Usa Nikola. A fine mattinata Cnh e Exor spingono le vendite a Piazza Affari.
Non ci sarebbero ancora nuove offerte ma l’attenzione si è spostata su Fpt
Cnh Industrial sugli scudi a piazza affari dopo le indiscrezioni di stampa sul riavvio della trattativa con i cinesi di Faw per la cessione di Iveco. Non ci sarebbero nuove offerte, a quanto si apprende da Radiocor, dopo quella già avanzata dalla società cinese lo scorso autunno, quando le due società avevano interrotto un primo dialogo dato il diniego di Cnh di fronte all’offerta iniziale dei cinesi (pari a 3 miliardi di euro).
Questa mattina le notizie si concentrano sulla società della galassia Agnelli Fpt, che produce motori per uso industriale e in particolare su quale quota di Fpt finirebbe a Faw (non autosufficiente su questo fronte) e un accordo sull'indipendenza della stessa. Sul tavolo anche la discussione sulla quota della statunitense Nikola (con cui si stanno sviluppando camion elettrici) detenuta da Cnh Industrial tramite Iveco.
Proprio la startup Usa (in cui CNH Industrial detiene una quota del 7,11%) sta attraversando una serie di turbolenze sul mercato e venerdì, secondo quanto riportato da Financial Times, il suo fondatore e maggiore azionista Trevor Milton, il fondatore e maggiore azionista di Nikola, ha venduto azioni per un valore di 49 milioni di dollari.
Titolo sulle posizioni alte del listino a fine mattinata
Alle 12 il titolo della società controllata da Exor, mette a segno una performance del 2,76% a 13,60 euro, buono anche l’andamento della cassaforte della famiglia Agnelli in rialzo dell’1,44% a 73,08 euro sul Ftse Mib (+0,72%).
Giovedì la finanziaria ha pubblicato la lettera agli azionisti, in cui sottolinea di voler andare avanti con le acquisizioni. C’è una potenza di fuoco da 2 miliardi di euro da impiegare. MF scrive che nel mirino ci sarebbe anche Armani.
Se dovesse andare in porto l’accordo con Faw, Cnh resterebbe comunque in capo al gruppo italo-statunitense. Gli analisti di Equita Sim mantengono alta l’attenzione, sottolineando come resti ancora l’incognita «sull'influenza che potrebbe avere la politica alla luce delle dichiarazioni ostili al deal da parte di alcuni membri sia all'interno sia all'esterno del Governo». Voci critiche si sono alzate dai sindacati, che chiedono garanzie sull'occupazione. Intanto, Cnh Industrial porta avanti il suo progetto di spin-off in due società, per dividere le attività su strada dalle altre.
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