Commerzbank, stop dal Governo tedesco a vendita di nuove quote
Si moltiplicano le resistenze in Germania all’ipotesi di un’acquisizione della banca tedesca da parte dell’istituto guidato da Andrea Orcel e le ultime dichiarazioni dell’esecutivo sembrano allontanare nuove mosse.
Vendite su Unicredit e Commerzbank
Parte in forte negativo la settimana di Commerzbank e per Unicredit, indebolite dalle decisioni del Governo tedesco di non cedere altre quote della banca tedesca dopo la mossa di Piazza Gae Aulenti delle scorse settimane.
Il titolo Commerzbank apre la seduta in calo di oltre il 4% alla Borsa di Francoforte, scendendo così sotto quota 15 euro, mentre Unicredit cede l’1% nella prima ora di contrattazioni a Milano, a 37,305 euro.
Le decisioni del Governo tedesco
Venerdì scorso l’Agenzia delle Finanze tedesca, incaricata della vendita della quota detenuta dal Governo di Berlino nella banca ha annunciato la decisione di fermare, almeno per il momento, eventuali nuove vendite di azioni detenute dall’esecutivo in Commerzbank.
“Nella riunione del 20 settembre 2024, il comitato direttivo interministeriale responsabile delle decisioni chiave del Fondo di stabilizzazione del mercato finanziario ha deciso che il Fms non venderà , fino a nuovo avviso, ulteriori azioni a seguito della vendita parziale di azioni di Commerzbank”, si legge nella nota, aggiungendo che questa decisione include anche “le vendite relative a eventuali riacquisti di azioni" dell’istituto.
Con Unicredit attualmente secondo socio dell’istituto con il 9%, Berlino ne resta il principale azionista con il 12% e ha spiegato che la sua strategia nella banca resta “orientata all’indipendenza”, mostrandosi così non favorevole all’acquisizione del secondo istituto tedesco da parte della banca italiana.
Venti contrari
Oggi, intanto, una frenata a potenziali nuove mire espansionistiche di Unicredit sembra arrivare dal management della stessa Commerzbank. Fonti del Financial Times hanno rivelato che i dirigenti della banca tedesca ritengono una potenziale fusione con Piazza Gae Aulenti “una minaccia per le imprese” del Paese.
In particolare, scrive il quotidiano, il management dell'istituto tedesca sostiene che una fusione potrebbe ostacolare i prestiti alle piccole e medie imprese in Germania, le quali svolgono un ruolo importante nell'economia, a causa del possibile trasferimento in Italia delle decisioni sulle attivitĂ di impieghi e quelle relative al risk management, mettendo a rischio i servizi offerti ai clienti tedeschi che da decenni si affidano a Commerzbank.
Da Unicredit hanno risposto al Financial Times che queste argomentazioni mal rappresentano il funzionamento interno del gruppo, aggiungendo di essere una banca "paneuropea" e con "unitĂ legali autonome" in tutti i mercati.
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