Cosa sono gli Actively Managed Certificates


Gli actively managed certificates coniugano il vantaggio fiscale dei certificati di investimento con la possibilità di una gestione discrezionale del sottostante tipica dei fondi.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Il panorama del private banking italiano da qualche tempo si è arricchito di un nuovo elemento: i certificati a gestione attiva, o actively-managed certificates (AMC). Unendo i punti di forza di un certificate e quelli di un fondo attivo, gli AMC potrebbero ingolosire una grossa fetta di investitori. Cerchiamo dunque di capire cosa sono gli actively-managed certificate, come sono inquadrati dal punto di vista fiscale e quali sono i loro vantaggi e svantaggi.

Gli AMC (Actively Managed Certificates) sono prodotti strutturati caratterizzati da una gestione discrezionale del sottostante, e pertanto “attiva”. La composizione dell'indice o delle attività sottostanti muta nel tempo sulla base delle scelte assunte dal gestore del certificato (o investment manager) o dallo stesso emittente. Questa componente attiva, unita al potere decisionale del gestore nella scelta dei sottostanti che compongono l’indice, li rende molto vicini ai fondi comuni di investimento.

Quali sono invece le caratteristiche in comune con i certificates? I certificati di investimento sono strumenti derivati che replicano in modo passivo l'andamento di un’attività sottostante e prevedono l’aggiunta di opzioni, come ad esempio la protezione parziale, totale o condizionata del capitale, lo stacco di un bonus al verificarsi di determinati scenari nel corso della vita dello strumento. Gli actively managed certificates condividono con i certificates "classici" lo stesso inquadramento finanziario, inserendosi nella categoria dei prodotti strutturati.

I vantaggi dei certificates a gestione attiva

REGIME FISCALE

Tra i principali vantaggi del certificate a gestione attiva evidenziamo il regime fiscale. In materia di strumenti finanziari, il fisco italiano distingue tra “redditi di capitale” e “redditi diversi“.

  • Tra i redditi di capitale appartengono in generale gli interessi, gli utili e i proventi che sono prodotti da un impiego stabile di capitale, i quali sono tassati nella misura lorda. Rientrano in questa categoria anche i proventi distribuiti da fondi, sicav ed etf, e la differenza, se positiva, derivante dalla loro vendita
  • Appartengono ai redditi diversi di natura finanziaria quei redditi che producono plusvalenze o minusvalenze in relazione ad eventi incerti. Rientrano in questa categoria le perdite generate dalla vendita di un fondo

Se ad esempio detengo quote in due fondi e ne vendo uno in perdita e l'altro in guadagno, il primo sarà reddito diverso, l’altro reddito da capitale, e non potrò compensare le due operazioni. Una grossa seccatura, che rende lo zainetto fiscale poco efficiente, in quanto si vengono a creare minusvalenze non compensabili.

Questo problema non tocca i certificati di investimento, AMC inclusi. Questi strumenti finanziari generano redditi diversi, sia che questi derivino da plusvalenza che da minusvalenza. Per questa ragione sono ritenuti strumenti fiscalmente efficienti. In fase di vendita o di stacco di cedole, i proventi realizzati tramite AMC rientrano nella categoria dei redditi diversi e permettono così di compensare minusvalenze pregresse nello stesso anno, oppure nei quattro anni successivi.

BASSE SOGLIE DI INGRESSO

L’importo minimo di negoziazione di un certificate è basso (generalmente 100 o 1000 euro), consentendo investimenti anche per piccole somme. I costi dei certificates, inclusi quelli a gestione attiva, sono evidenziati nel Kid, il Documento contenente le informazioni chiave. In generale, i costi sono notevolmente più bassi rispetto a un fondo, in quanto i soggetti coinvolti sono soltanto due: l’emittente e l'index sponsor.

DIVERSIFICAZIONE DEL PORTAFOGLIO

La possibilità da parte dell’investment manager di gestire in maniera attiva la composizione dell'indice o delle attività sottostanti permette di adattare l’AMC alle varie condizioni di mercato, bilanciando e diversificando gli investimenti all’interno del prodotto, come avviene nei fondi comuni di investimento.

FACILITA' DI ACQUSITO

Quotati sul mercato secondario, gli actively managed certificates sono facili da acquistare ricercandoli semplicemente con il codice Isin sulla piattaforma della propria banca.

I rischi dei certificates a gestione attiva

RISCHIO EMITTENTE

Sul fronte patrimoniale, gli asset sono fisicamente detenuti in portafoglio dall'emittente, e dunque non in gestione patrimoniale separata, come succede con alcuni fondi. Come con tutti i certificates, anche con l'actively managed certificate l’investitore è esposto al rischio emittente, ovvero alla possibilità che l'emittente non sia in più grado di far fronte agli impegni assunti. Esiste anche la possibilità di collateralizzare (con un costo aggiuntivo) l’AMC, eliminando il rischio controparte.

Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile maxipremio del 15% e premi trimestrali dell'1,5% (6% annuo) con il certificate su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit
Sottostanti:
UniCredit S.p.ABanco BPMIntesa Sanpaolo
Maxicedola
15%
Importo Maxicedola
€150,00
Rendimento p.a.
6%
Cedole
1,5% - €15,00
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
DE000VD39CH4
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy