Donald Trump spaventa Wall Street

Donald Trump spaventa Wall Street

Il Presidente degli Stati Uniti abbandona il vertice del G7 mostrandosi poco ottimista sulla possibilità di una tregua tra Israele e Iran.

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Wall Street oggi

Donald Trump lascia il vertice del G7 minimizzando la prospettiva di una tregua tra Israele e Iran e Wall Street non la prende bene: in rosso i principali indici della Borsa di New York, ovvero il Nasdaq (-0,50%), lo S&P500 (-0,40%) e il Dow Jones (-0,40%).

I prezzi del petrolio tornano a correre (+2%), con il Brent vicino ai 75 dollari e il greggio WTI a 71,70 dollari al barile. Poco mossi il dollaro USA nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,1570) e l’oro (3.404 dollari l’oncia il future), mentre il Bitcoin scende (-1%) a 105.800 dollari.

Dal fronte macro oggi erano attesi i dati sulle vendite al dettaglio del mese di maggio, risultate mensilmente in calo (-0,9%) maggiore rispetto alle previsioni (-0,5%) e al +0,1% di aprile, mentre su base annuale rallentano a +3,30% dal +5% precedente.

Trump se ne va

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha abbandonato il vertice del G7 in Canada e ha esortato tutti a evacuare Teheran, a fronte di un'impennata delle tensioni tra Israele e Iran, alimentando così anche i timori di un'escalation. Il Tycoon ha spiegato di volere una "vera fine" alla disputa nucleare con l'Iran e ha indicato che potrebbe inviare alti funzionari statunitensi a incontrare i rappresentanti di Teheran.

Se ieri in principali indici di Wall Street avevano chiuso in rialzo dopo la notizia che l'Iran sta cercando un cessate il fuoco e la ripresa dei negoziati sul programma nucleare, la richiesta di Trump di evacuare la capitale iraniana ha spaventato i mercati, preoccupati per il rischio di un’estensione nell’area del conflitto.

Trump ha anche negato l’ipotesi di essere impegnato per una sospensione degli attacchi in Medio Oriente, come suggerito dal Presidente francese Macron. "Certamente non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È molto più importante", ha scritto il Presidente sui social media.

Incalzato su quale sia il suo vero obiettivo, Trump ha risposto: "Una vera fine, non un cessate il fuoco, una fine", ma non ha fornito ulteriori dettagli, nemmeno sui prossimi passi.

"L'attuale andamento al ribasso, innescato da Trump, potrebbe in realtà durare per qualche giorno o addirittura qualche settimana", prevede Alexandre Baradez, analista capo di mercato di IG, in quanto "ci sono stati pochi progressi nei negoziati commerciali e ora c'è un ulteriore rischio geopolitico. Non prevedo una svendita, ma il VIX potrebbe certamente salire".

Fed e petrolio

Intanto, domani è attesa la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse mentre i rialzi del petrolio aumentano l'incertezza che le banche centrali si trovano ad affrontare relativamente all'inflazione. I funzionari dell'istituto centrale statunitense hanno segnalato una prolungata pausa nei tassi di interesse e gli investitori seguiranno con attenzione le dichiarazioni del Presidente Jerome Powell per avere indizi su cosa potrebbe eventualmente indurre una mossa politica, e quando.

Secondo Jim Reid, responsabile globale della ricerca macroeconomica e della strategia tematica di Deutsche Bank AG, i prezzi del petrolio potrebbero salire a 120 dollari al barile se gli attacchi dell'Iran bloccassero il traffico nello Stretto di Hormuz, punto di accesso per circa un quinto della produzione giornaliera mondiale.

Torsten Slok di Apollo Global Management ritiene che la Fed sia bloccata da un doppio mandato "combattuto". "La Fed ha così tante forze contrastanti al momento", ma "domani rimarrà ferma e non concederà troppo. Il prezzo del petrolio sta dando loro un'altra ragione per aspettare ancora", spiega l’esperto.

I mercati monetari continuano a scontare meno di due tagli di un quarto di punto da parte della Fed entro la fine dell'anno.

Sguardo al futuro

“È difficile per la Fed avere molte certezze sulle sue previsioni in questo momento, perché tante cose potrebbero cambiare da qui alla fine dell’anno”, afferma Derek Tang, cofondatore della società di ricerca sulla politica monetaria LHMeyer.

“La questione più importante per i mercati finanziari è quando avverrà il prossimo taglio e domani riceveranno un segnale piuttosto concreto dal Dot Plot, che sarà aggiornato per la prima volta da marzo”, spiega Tang.

Pubblicato trimestralmente, il dot plot è la raccolta delle previsioni della Fed sull’economia e sui tassi di interesse e rappresenta un’istantanea di come ogni membro del FOMC pensa ai mesi e agli anni a venire.

Notizie societarie e pre market USA

Verve Therapeutics (+82%): trattative in corso per essere acquistata da Eli Lilly per una cifra fino a 1,3 miliardi di dollari, al fine di espandere la propria pipeline di farmaci sperimentali, secondo quanto riportato dal Financial Times.

First Solar (-9%): azionario legato all’energia solare in calo dopo che un gruppo di lavoro del Senato degli Stati Uniti ha proposto di eliminare gradualmente entro il 2028 i crediti d'imposta il settore previsti dall’ex Presidente Joe Biden nell’Inflation Reduction Act (IRA) del 2022.

T-Mobile US (-4%): la giapponese SoftBank ha venduto 21,5 milioni di azioni della società a 224 dollari l'una, con uno sconto del 3% rispetto alla chiusura di ieri.

Raccomandazioni analisti

Nvidia

Barclays: buy e prezzo obiettivo aumentato da 170 a 200 dollari.

Meta

Jefferies & Co.: buy e target price incrementato da 700 a 790 dollari.

Amazon

Jefferies & Co.: buy e prezzo obiettivo alzato da 240 a 250 dollari.

Alphabet

Jefferies & Co.: buy e target price rivisto al rialzo da 200 a 210 dollari.

Nike

Morgan Stanley: neutral e prezzo obiettivo tagliato da 70 a 61 dollari.

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