DoValue, ricavi in calo e raccolta vista in rallentamento nel 2023


Il gruppo avvisa di un possibile “significativo rallentamento macroeconomico” nel corso di quest’anno che potrebbe incidere sull’attività futura.


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DoValue colpito dalle vendite

Titolo DoValue in netto calo a Piazza Affari nel giorno successivo alla diffusione dei conti arrivata ieri a mercato chiuso.

Le azioni del gruppo operante nella gestione di portafogli di credito e di immobili derivanti da crediti deteriorati arrivano a perdere l’8% dopo l’apertura della borsa di Milano, scendendo ad un minimo 6,96 euro, con volumi triplicati rispetto alla media.

Il 2022 del gruppo

La società ha chiuso il 2022 con un utile netto esclusi elementi non ricorrenti pari a 50,6 milioni di euro, in linea con il dato dell’anno precedente, dopo ricavi lordi di 558,2 milioni, in calo del 2,4% anno su anno (+1,5% escludendo Sareb).

Gli analisti di Mediobanca Securities si attendevano un dato migliore, con ricavi per 559,7 milioni (-2,2% anno su anno).

I ricavi netti del gruppo sono scesi dell’1,2% a 500,4 milioni (escludendo Sareb, i ricavi netti sono cresciuti del 2,6% su base annua), mentre i costi operativi scendono dell’1,7% (301,7 milioni), rimanendo stabili come percentuale dei Ricavi lordi al 54%.L’Ebitda esclusi gli elementi non ricorrenti registra un aumento pari al 0,4% a 201,7 milioni, con un aumento del margine di 1,0 p.p. al 36,1%, mentre includendo gli elementi non ricorrenti (3 milioni per consulenze M&A), si è mantenuta sostanzialmente stabile a 198,7 milioni.

Il dividendo e guidance 2023

Resta in linea con la propria politica approvata nel Piano Industriale 2022-2024 la scelta sul dividendo di DoValue, con la distribuzione di 0,60 euro per il 2022, previa approvazione di cda e azionisti, con una crescita del 20% rispetto a quello dell’anno precedente.

Per quanto riguarda l’outlook, per il 2023 si evidenzia una pipeline di mandati di servicing a breve e medio termine per un totale di 52 miliardi in Sud Europa, un livello crediti Stage 2 elevato in un contesto in cui i default rate sono previsti aumentare, a cui si aggiunge la generazione di ulteriori NPE in relazione agli andamenti macroeconomici avversi.

“Un significativo rallentamento macroeconomico potrebbe incidere sulla capacità di raccolta del gruppo”, avvisano dal gruppo, “anche se per il momento a performance delle Collection è stata alquanto resiliente, come dimostrano i risultati conseguiti del 2022”.

Dalle 10:30 di questa mattina si svolge una call con gli analisti per illustrare i risultati nel corso della quale potrebbero arrivare ulteriori indicazioni sull’anno in corso.

La view degli analisti

Banca Akros conferma il rating 'buy' sul titolo DoValue e sottolinea che “i risultati ricorrenti hanno retto nonostante le masse gestite siano diminuite del 19,4%”.Gli analisti di WebSim evidenziano che i risultati del terzo trimestre indicano “un Ebitda in linea con le attese (49 milioni rispetto a 48 milioni attesi), ma con un mix che mostra minori ricavi compensati da minori costi”.

Inferiori alle previsioni è il risultato netto (-23 milioni rispetto a -1 milione atteso), “a causa di un completo riconoscimento di 40 milioni di earnout legato alla passata acquisizione di FPS in Grecia”, sottolineano dalla sim.

Inoltre, anche la “posizione finanziaria netta è leggermente peggiore delle attese (-429,9 milioni rispetto a -412 milioni previsti), così come il “valore di un prestito al lordo delle rettifiche di valore (gross book value, GBV) è inferiore alle aspettative (121 miliardi vs 128 miliardi attesi)”, proseguono questi esperti, mentre in linea con le attese è il dividendo.

Complessivamente, i risultati “sono in linea a livello di Ebitda”, ma “leggermente peggiori a livello di posizione finanziaria netta e GBV”, sintetizzano da WebSim, mantenendo sul titolo DoValue una raccomandazione ‘interessante, con prezzo obiettivo di 9 euro.

Gli analisti di Equita Sim, infine, ritengono i risultati del quarto trimestre “superiori alle attese in termini di Ebitda (49 milioni rispetto a 44 milioni attesi), ma peggiori a livello di bottom line e PFN”, mentre “nessun outlook specifico sul 2023”: ‘buy’ sul titolo, con target price 8,5 invariato.

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