Enel, analisti positivi dopo la vendita della controllata in Perù

Enel, analisti positivi dopo la vendita della controllata in Perù

La società ha raggiunto un accordo per cedere ai cinesi di CSGI il totale delle partecipazioni detenute nel paese sudamericano per un corrispettivo di circa 2,9 miliardi di dollari USA.

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La vendita di Enel in Perù

Enel continua con la sua strategia finalizzata a lasciare il Perù cedendo i suoi asset. L’annuncio è arrivato direttamente dalla società italiana lo scorso venerdì 7 aprile con un comunicato nel quale si comunicava la sottoscrizione di un accordo tra Enel Perù, controllata tramite la quotata cilena Enel Américas S.A., con la società cinese China Southern Power Grid International (CSGI).

In base all’accordo, le partecipazioni detenute da Enel Perú in Enel Distribución Perú ed Enel X Perú verranno vendute a CSGI per un corrispettivo totale di circa 2,9 miliardi di dollari USA, corrispondenti a circa 4 miliardi di dollari USA in termini di enterprise value (riferito al 100%).

Il corrispettivo complessivo è soggetto ad aggiustamenti usuali per questo tipo di operazioni in considerazione del tempo che intercorrerà tra la sottoscrizione dell’accordo e il perfezionamento dell’operazione, specifica la nota di Enel.L’operazione risulta in linea con l’attuale Piano Strategico del gruppo, che prevede il completamento del riposizionamento di gruppo, con focus nei sei paesi ‘core’ (Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia) per potenziare la creazione di valore.

Inoltre, l’accordo consente alla società “di massimizzare il valore degli investimenti compiuti finora in Perù nella digitalizzazione della rete e nei servizi energetici avanzati, proseguendo l’attuazione del piano di dismissione degli asset annunciato a novembre in occasione della presentazione del piano”, dichiara l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace.

Previsioni

Secondo quanto comunicato da Enel, l’operazione dovrebbe generare una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del gruppo pari a circa 3,1 miliardi di euro nel 2023.

Inoltre, l’impatto nel 2023 dovrebbe essere positivo per circa 500 milioni sull’utile netto reported di gruppo.

A queste previsioni, però, non si aggiungono impatti dell’operazione sui risultati ordinari del gruppo, aggiungono da Enel.

Notizia positiva per gli analisti

Di “notizia positiva” parlano gli analisti di Equita Sim, confermando il rating ‘buy’ su Enel, con target price di 6,6 euro.

L’uscita dal Perù rappresenta “un’operazione chiave per raggiungere l’obiettivo di 11 miliardi di euro di dismissioni nel corso dell’anno”, su un totale di 21 miliardi annunciati a novembre, calcolano dalla sim.

Pertanto, l’accordo “migliora la visibilità sul raggiungimento dei target di dismissioni nel corso del 2023”, aggiungono da Equita.

Raccomandazione di acquisto anche da Jefferies, con target price di 7 euro, a seguito di un deal che “implica un multiplo Ev/Ebitda di 13,5”, che “appare attraente” e notano che l’azienda ha ancora oltre 2GW di asset legati alla generazione in Perù, che ha in programma di vendere.

Positivi su Enel dopo l’accordo anche gli esperti di WebSim, i quali ricordano che “nel 2022 Enel Distribución Perú e Enel X Perú hanno raggiunto un Ebitda di 267 milioni”.

“Il multiplo implicito EV/Ebitda 2022 della transazione è 13,6 volte”, aggiungono, e “il prossimo step del piano di dismissioni di Enel dovrebbe riguardare il business della generazione in Perù (oltre 2 GW di capacità installata, di cui quasi la metà da rinnovabili, 357 milioni di euro di Ebitda nel 2022, potenziale EV 2,5-3,0 miliardi di euro)”.

Pertanto, da WebSim mantengono il giudizio ‘interessante’ sul titolo Enel, con prezzo obiettivo di 6,5 euro rispetto ai 5,867 euro di questa mattina (+0,30%).

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: ENEL.MI
Isin: IT0003128367
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