Enel, l’Antitrust ferma l’aumento ingiustificato dei prezzi

Enel, l’Antitrust ferma l’aumento ingiustificato dei prezzi

L’Agcm ha avviato procedimenti istruttori e provvedimenti cautelari nei confronti di sette società del settore utility, imponendo la sospensione dell’applicazione delle nuove condizioni economiche e il ripristino dei prezzi precedenti.

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Enel colpita dall’Antitrust

Un provvedimento che colpisce circa l’80% del mercato libero di energia elettrica e di gas naturale, compresa Enel, con le grandi società fornitrici accusate di decidere in maniera unilaterale un aumento dei prezzi.

Si tratta della decisione annunciata questa mattina dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con la quale ha avviato sette procedimenti istruttori e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari.

Oltre a Enel, le società coinvolte sono Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, aggiungendosi alle stesse decisioni prese lo scorso ottobre nei confronti di Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola.

Le accuse e la decisione

“Il problema sarebbero le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali che, secondo l’Antitrust, sarebbero in contrasto con il decreto Aiuti bis di agosto scorso”, spiegano da Equita Sim. Enel e le altre società coinvolte dalle decisioni dell’Antitrust, infatti, sono accusate di mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.

I clienti interessati alla variazione delle condizioni economiche sono oltre 7,5 milioni, sottolinea l’Antitrust, dei quali circa 2,7 milioni avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.

A questo punto, l’Agcm ha imposto alle società la sospensione dell’applicazione delle nuove condizioni economiche e il ripristino dei prezzi praticati prima del 10 agosto, anche se queste potranno fare ricorso entro sette giorni, oltre a comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo.

Settore in difficoltà

A Piazza Affari, intanto, resta negativo l’andamento dei titoli delle società coinvolte e l’indice di settore (Ftse Italia All Share Utilities) cede oltre l’1% dopo oltre due ore di contrattazioni.

Flessione dell’1% anche per Enel (5,156 euro), Hera (2,745 euro), A2A (1,29 euro), mentre i cali risultano minori per Edison, Acea ed Engie. Resiste, invece, Eni, in crescita di oltre l’1% grazie anche all’aumento del prezzo del petrolio.

Le decisioni di oggi rappresentano “una novità negativa per il settore”, sottolineano da Equita Sim, in quanto “dopo i procedimenti aperti nei confronti di Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola non sembra essersi raggiunta una soluzione positiva per il settore ma, al contrario, l’Antitrust ha allargato i procedimenti praticamente all’intero mercato libero retail”.

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