Enel, ok alla cessione del 10% di OF a Cdp Equity

Il board di Enel ha approvato la vendita del 10% di OF a Cdp Equity per 530 milioni, corrispettivo determinato sulla base dei 2,65 miliardi offerti da Macquarie per il 50% dell'operatore della fibra ottica. Per Equita ora la palla si sposta sugli accordi tra OpenFiber e Tim.
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Il cda della società ha deliberato la cessione al braccio finanziario di Cdp
Enel poco mossa a Piazza Affari nonostante la delibera del cda del gruppo sulla cessione del 10% di OpenFiber a Cassa depositi e prestiti. Come riportato dalla Finestra sui Mercati di questa mattina, la decisione è arrivata venerdì stesso, a poche ore di distanza dall’ok del finanziatore pubblico alla presentazione da parte del braccio finanziario Cdp Equity dell’offerta per la quota di OF detenuta da Enel alle stesse condizioni previste dall’offerta Macquarie (2,65 per il 50% dell'operatore della fibra ottica comprensivo dello shareholder loan concesso a Open Fiber). La finanziaria australiana rileverà quindi il restante 40% di Open Fiber controllato da Enel (mentre Cdp detiene già il 50% e con questa mossa arriva al 60%).
I termini dell’accordo
Il corrispettivo per la cessione è pari a 530 milioni ed è inclusivo del trasferimento a Cdp Equity del 20% della porzione Enel dello shareholders’ loan concesso a Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati. Il prezzo è stato determinato come pro quota del corrispettivo di 2.650 milioni per la cessione a Macquarie Infrastructure & Real Assets del 50% del capitale di Open Fiber, incluso il trasferimento del 100% della porzione Enel dello shareholders' loan concesso ad Open Fiber, previsto dall' offerta finale della stessa Macquarie e approvata dal Cda di Enel il 17 dicembre scorso.
L'offerta di Cdp Equity prevede inoltre il riconoscimento di un earn-out a favore di Enel (analogo a quello previsto nell’offerta finale di Macquarie) legato alla eventuale positiva conclusione, con sentenza definitiva, del contenzioso di Open Fiber contro Tim per condotta anticoncorrenziale. L’earn-out assicura il riconoscimento in favore di Enel del 75% del risarcimento netto che dovesse essere conseguentemente incassato da Open Fiber. Il perfezionamento della cessione del 10% di OF da Enel a Cdp è previsto per novembre 2021 ed è subordinato al contestuale closing della cessione del 40% del capitale di Open Fiber da Enel a Macquarie.
Titoli Enel e Tim poco mossi
Alle 12 il titolo Enel si muove poco sopra la parità segnando un rialzo dello 0,18% a 8,28 euro. Anche il titolo Tim scambia +0,11% a 0,45 euro.
Secondo Equita Sim «il tema più rilevante ora è relativo al tipo di accordi che potranno essere sviluppati tra Open Fiber e Tim». Le ipotesi sul tavolo sono due: il ministroper l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha ribadito la responsabilità in capo agli operatori di un eventuale accordo per costituire la rete unica. Secondo rumor di stampa, però, Tim (-0,09%) e OF potrebbero rinunciare alla fusione, operando invece in consorzio. «Le due ipotesi non si escludono, consentendo il consorzio di cogliere i benefici del Pnrr e lasciando aperta la possibilità di portare avanti il progetto di fusione, che ha tempi di completamente più lunghi e non compatibili con l’avvio dei progetti del Pnrr», sostiene Equita. Lo scenario del consorzio, rispetto alla fusion, sarebbe comunque «subottimale per Tim», in quanto «consentirebbe di mantenere i benefici delle sinergie, stimate a 2 miliardi, ma non migliorerebbe decisamente il contesto competitivo dell’attività wholesale della società». La notizia sarebbe invece positiva per Enel «che rimuove l’incertezza sulla gestione della posizione e consente di incamerare un capital gain significativo (1,7/1,8 miliardi) a sostegno del piano strategico del gruppo», conclude Equita.
La Finestra sui Mercati
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