Enel pronta a ripararsi dal caro-energia
La società starebbe contrattando con importanti banche italiane forniture di linee di credito revolving per 16 miliardi di euro, cercando di mettere in sicurezza la disponibilità di liquidità in caso di eccessive oscillazioni al rialzo sul mercato del gas.
Il paracadute di Enel
Il continuo aumento dei prezzi dell’energia preoccupa i dirigenti di Enel, pronti ad aprire il paracadute sul rischio derivati, in particolare per il rischio di tensioni di liquidità legate alla marginazione sui contratti legati ai prezzi dell’elettricità e gas nel caso di ulteriori forti rialzi dei prezzi o della volatilità.
Secondo Il Messaggero, nei giorni scorsi il cfo, Alberto De Paoli, avrebbe avviato i primi colloqui con un pool di grandi banche italiane con lo scopo di ottenere 16 miliardi a titolo di coperture per i contratti derivati.
Le trattative, avvenute in forma ‘virtuale’, avrebbero coinvolto Intesa Sanpaolo (5 miliardi di garanzia), Unicredit (5 miliardi), Banco Bpm (2 miliardi), Bper Banca (2 miliardi) e DCP (2 miliardi).
Il finanziamento sarebbe strutturato sotto forma di una Revolving Credit Facility, garantita al 70% da SACE, consentendo ad Enel di caricarsi il debito solo nel momento del tiraggio.
La durata dell’operazione non è stata ancora decisa, ma potrà variare tra 18 mesi meno un giorno e 18 mesi più due giorni, una differenza legata alla tassazione sul breve o medio termine.
Notizia positiva
Le linee di credito revolving serviranno le esigenze relative ai collaterali a garanzia per i contratti future sul gas, “tema sollevato più volte dalle società di settore nei mesi scorsi e che sta portando ad alcuni cambiamenti sulle normative associate”, ricordano da Equita Sim.
Gli analisti della sim milanese, parlano “di una notizia positiva”, in quanto mette in sicurezza la disponibilità di liquidità in caso di oscillazioni al rialzo eccessive sul mercato del gas, che comunque si è dimezzato dai picchi di agosto riducendo significativamente il problema dei collaterali”.
Se da Equita mantengono la raccomandazione ‘buy’ su Enel con target price di 7,5 euro, WebSim raccomanda (interessante) il titolo con prezzo obiettivo di 6,80 euro.
“A fine giugno Enel disponeva di cassa per 6,6 miliardi e available committed credit lines per 19,3 miliardi, di cui 18,5 miliardi con scadenze oltre giugno 2023”, ricordano dalla sim.
Inoltre, “il debito netto di Enel a fine giugno era pari a 62,2 miliardi”, mentre “il debito lordo era pari a 79,8 miliardi di euro”, concludono da WebSim.
Enel e il price cap
Nel frattempo, la bozza di misure di intervento sul tema del gas preparata dalla Commissione europea e che sarà presentata domani dalla Presidente Von der Leyen prevede di introdurre un price cap dinamico e temporaneo “per evitare un'eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici”.
“Seppur limitata, si tratta comunque di un'opzione disponibile a livello europeo per coprire le eventuali situazioni di eccesso (anche se i valori di riferimento che definiscono l’eccesso al momento non sono disponibili)”, sottolineano da Equita Sim.
La misura potrebbe beneficiare, secondo la sim, “i retailer energia più esposti alle dinamiche di pagamento clienti come la stessa Enel, oltre che Iren, A2A, Hera e Acea”. Se “al momento il fenomeno più preoccupante è la sicurezza dei pagamenti dai clienti”, sottolineano da Equita, “le misure di price-cap, riducono il tema sulla qualità del credito anche se i valori di riferimento per l’applicazione dei cap restano il vero nodo cruciale per poter giudicare l’efficacia dell’intervento”.
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