Eni, accordo in Algeria per l’aumento delle forniture di gas all’Italia


La società otterrà un aumento graduale di gas dall’algerina Sonatrach che permetterà di rimpiazzare un terzo delle importazioni di gas dalla Russia.


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Eni e il gas algerino

Passo importante per il governo italiano nella strada che porta all’indipendenza dal gas russo. Eni e la società algerina Sonatrach, infatti, hanno firmato un accordo finalizzato all’aumento delle esportazioni di gas verso l’Italia mediante il gasdotto TransMed.

L’accordo prevede un incremento di 3 miliardi di metri cubi di gas fin da subito, a cui se ne aggiungeranno ulteriori 6 miliardi dal 2023 per un totale di 9 miliardi fra gas e GNL, in quanto la fornitura andrà oltre il 2024.

Da Sonatrach hanno spiegato che i livelli di prezzo previsti nell’intesa sono in linea con le condizioni di mercato per l’esercizio 2022-2023, conformemente alle clausole contrattuali di revisione dei prezzi.

L’analisi di Websim

Gli analisti di Websim sottolineano come “il volume oggetto dell’accordo dovrebbe consentire di rimpiazzare circa un terzo delle importazioni di gas dalla Russia e quasi raddoppiare l’import di gas algerino dell’Eni, che l’anno scorso ha acquistato dal Paese magrebino 10.1 bcm (LNG incluso)”.

Nel complesso, considerando anche gli altri importatori, “il flusso dall’Algeria dovrebbe così raggiungere i 31 bcm, tenuto conto che nel 2021 sono arrivati dal TransMed 21.1 bcm mc a fronte di una capacità del gasdotto di 33.5 bcm”, aggiungono dalla sim.

Alla luce della notizia, definita “positiva” dagli esperti di Websim, “rafforziamo la raccomandazione di acquisto, alzando il target price da 16 a 17 euro”.

La presenza in Algeria

“Oggi è un giorno speciale per le relazioni tra Italia e Algeria”, dichiarava l'ad di Eni, Claudio Descalzi, “in particolare per Eni e Sonatrach: grazie alla collaborazione stretta e di lunga data tra le due società si è riusciti in così poco tempo e con uno enorme sforzo congiunto a firmare questo importante accordo che consolida ulteriormente la partnership tra le aziende e rafforza la cooperazione tra i nostri paesi”.

Eni, infatti, è attiva in Algeria dal 1981 con una produzione equity di 100 mila barili di olio equivalente al giorno e rappresenta la più importante compagnia internazionale nel paese.

L’accordo tra i governi

La firma dell’intesa tra le due società è avvenuta nel corso della visita del Premier Mario Draghi al Presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune, e si inserisce all’interno di una più ampia lettera di intenti finalizzata al rafforzamento della cooperazione bilaterale nel settore dell’energia.

“Italia e Algeria vogliono rafforzare la cooperazione anche in altri settori. All'incontro di oggi seguirà il quarto Vertice Intergovernativo che - ho il piacere di annunciare - si terrà qui ad Algeri il prossimo 18 e 19 luglio”, dichiarava Draghi.

L’analisi degli accordi

Secondo l’analista economico algerino, Isaac Kharchi, la visita di Draghi rientra nel quadro di quelle che l’Italia compie normalmente nei Paesi fornitori di gas, come quella in Qatar, per cercare alternative al gas russo.

Per quanto riguarda l’Algeria, Kharchi ha spiegato che la visita “è importante per Sonatrach per vendere maggiori quantità di gas, il che rappresenta un aumento degli utili”.

L’Algeria “soffre di una sorta di isolamento diplomatico”, sottolinea Anwar Malik, ma resta “il secondo fornitore di gas all’Italia e pompa gas mediante il gasdotto Transmed, che attraversa il Mediterraneo, alle coste italiane dal 1983”, con una capacità giornaliera superiore ai 100 milioni di metri cubi, “ma attualmente trasporta circa 60 milioni di metri cubi”.

“L’assistenza che l’Algeria può fornire all’Italia consiste nell’aumentare la quantità di gas che verrà pompata attraverso questo gasdotto. Penso che le relazioni italo-algerine si siano consolidate molto e abbiano raggiunto un livello forte, il che rende molto probabile che ci sarà un accordo e l’Algeria esaudirà le richieste”, aggiunge l’esperto.

Rispetto alla quantità di gas che arriverà dall’Algeria all’Italia, Malik ha spiegato che “non sono disponibili informazioni, ma è molto probabile che l’aumento partirà a breve. Ci sono però dei calcoli che stanno facendo ad Algeri perché l’Algeria non vuole perdere i rapporti con gli altri Paesi europei e la partnership privilegiata con la Russia con cui ha rapporti militari profondi”.

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