Eni, analisti positivi su accelerazione su Plenitude


Le aspettative per la quotazione della controllata convincono gli esperti, mentre la società italiana ha comunicato oggi l’avvio della produzione di petrolio e gas in Costa d’Avorio, dove era già presente negli anni ’60.


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Eni in verde

Ben impostato il titolo Eni questa mattina a Piazza Affari, in linea con il positivo andamento del settore energetico.

Le azioni della multinazionale italiana guadagnano circa l’1% dopo due ore di contrattazioni, toccando un massimo di 14,30 euro e mantenendo così il loro buon andamento fin qui tenuto nel corso del 2023, con un guadagno del 4%.

Positivi anche diversi altri titoli petroliferi quotati a Milano, in particolare Saras (+2,50%), Saipem (+1,80%) e Tenaris (+0,80%).

In crescita il petrolio, con il greggio WTI sopra quota 80 dollari al barile e il Brent a 84,20 dollari (+0,30%).

Analisti positivi

La notizia della possibile accelerazione dell’IPO di Plenitude, più probabile nel 2024 e con la preventiva cessione di una quota di minoranza del 10%-15% in fase avanzata di negoziazione, viene accolta con favore gli analisti.

Plenitude, notano da Banca Akros, “ha un ambizioso piano di sviluppo che include una forte crescita nelle rinnovabili, da 2,2 Gw nel 2022 a più di 7 nel 2027” e, in questo contesto, “la quotazione di Plenitude potrebbe dare una spinta al piano investimenti”.

Se Banca Akros conferma il rating ‘buy’ sul titolo Eni con target price di 18,5 euro, da Equita Sim mantengono la raccomandazione d’acquisto, con un prezzo obiettivo di 19,5 euro.

“L’orizzonte del 2024 per il processo di Ipo, commentano dalla sim, risulta compatibile con le intenzioni di Eni che ha “un obiettivo di valorizzare al meglio la partecipazione, per un business che rimane strategico per il gruppo”, mentre “il processo di valorizzazione, se realizzato, potrà essere un catalyst positivo sul titolo”.

Avviata produzione in Costa D’avorio

Oggi, intanto, la società ha annunciato l’avvio della produzione di petrolio e gas dal giacimento di Baleine, nelle acque profonde della Costa d’Avorio, a meno di due anni dalla scoperta nel settembre 2021, e a meno di un anno e mezzo dalla Decisione Finale di Investimento.

Si tratta del primo progetto di produzione a emissioni zero - Scopo 1 e 2 - in Africa e in Costa d’Avorio Eni è impegnata in una serie di progetti mirati al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

Baleine rappresenta ad oggi “la più grande scoperta di idrocarburi nel bacino sedimentario” del paese africano, sottolineano dalla società italiana, e “il rapido time-to-market è stato possibile grazie allo sviluppo in fasi che caratterizza i recenti progetti di Eni e alla piena collaborazione del partner Petroci”.

Eni è presente in Costa d’Avorio dagli anni ’60 con la società Agip Côte d’Ivoire e nel 2015 è rientrata nel Paese, dove detiene attualmente partecipazioni nei blocchi CI-101 e CI-802 - sui quali si estende il giacimento di Baleine - oltre che in altri quattro blocchi nelle acque profonde ivoriane: CI-205, CI-501, CI-401 e CI-801, tutti con lo stesso partner Petroci Holding.


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