Eni ancora favorita da Equita Sim in attesa di novità sullo spin-off


Mentre si allenta la pressione sui prezzi del petrolio, gli analisti indicano Eni tra le preferite del settore energetico, favorita anche da un futuro spin-off di parte delle sue attività.


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Petrolio in calo

Giornata difficile per i titoli del settore energetico, indeboliti dal calo dei prezzi del petrolio sulla scia delle indiscrezioni circa una possibile riduzione dell’output di greggio da parte dell’Arabia Saudita per affrontare i rischi provenienti dalle sanzioni europee alla Russia.

I future sul greggio WTI cedono il 2% e scendono a 112 dollari, mentre il Brent è scambiato a 113 al barile.

“La nostra ipotesi corrente sul prezzo del Brent per le stime degli utili 2022 è uguale a 90 dollari/bbl”, prevedono da Equita Sim, riflettendo “un’ipotesi di normalizzazione del mercato ed un effetto di demand disruption”.

Tra i titoli del settore favoriti dalla sim ci sono “Eni e Galp fra le integrate e Saras nella raffinazione”, con quest’ultima che “beneficia dello shortage di medi distillati in seguito alle sanzioni alla Russia”.

A Milano, però, Eni resta in difficoltà (-0,70%) dopo due ore di contrattazioni e viene scambiata sotto quota 14 euro, mentre ancora peggiore risulta il trend di Saipem (-2%).

I rumor sullo spin-off di Eni

In queste ore i media diffondono alcune indiscrezioni su una possibile accelerazione da parte di Eni sullo spin-off di alcune attività, da far confluire in una società destinata alla quotazione in borsa.

Secondo MF, l’approccio sarebbe ‘well-to-wheel’, ovvero abbraccerebbe l’intero ciclo del prodotto, comprendendo nella newco “le attività agricole, le bioraffinerie per estrarne biocarburanti, le aree di servizio, le alleanze e le joint-venture stipulate negli anni dal Cane a Sei Zampe nel settore”.

La società dovrebbe avviare entro fine anno il processo di selezione degli advisor finanziari incaricati di studiare un’operazione sul modello di quello di Plenitude, prossima all’Ipo.

La nuova entità dovrebbe arrivare fino a 10 miliardi di valutazione sulla base dei target dell’Ebitda pari a 0,9 miliardi nel 2025 e di 1,5 miliardi nel 2030.

Inoltre, sostengono diverse fonti, la procedura potrebbe articolarsi secondo il modello cosiddetto dual-track che contempla due possibili esiti: la quotazione in borsa oppure l’apertura del capitale a fondi di investimento.

L’analisi di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM, nella loro somma delle parti, inseriscono una valutazione molto conservativa di Marketing d Biofuel, pari a circa 6 miliardi di euro, inferiore ai multipli delle società quotate nei biocarburanti, mediamente a 10 volte il multiplo enterprise value/Ebitda, con un picco a circa 15 volte per Neste, in quanto al momento ancora ‘diluito’ nel business di Eni.

Dalla sim milanese ritengono che lo spin-off e il processo di dual-track possano rappresentare un catalizzatore positivo per il titolo Eni, facendo emergere valore nelle attività legate al processo di decarbonizzazione.

Mentre si attendono novità su questo fronte, da Equita mantengono una view bullish su Eni, con una raccomandazione ‘buy’ ad un target price di 18,5 euro.

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