Eni aumenta il buyback e conferma l’outlook 2024

Il calo del gas non ha impedito alla società petrolifera di aumentare il buyback mentre oggi è stato annunciato anche un accordo con Seri Industrial.
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Eni positiva dopo i conti
Conti che continuano a risentire del calo del gas (-66% a/a) ma al tempo stesso l’outlook 2024 è stato confermato e il buyback aumentato a 2 miliardi. Questa la sintesi della trimestrale di Eni comunicata questa mattina prima dell’apertura del mercato.
Secondo Banca Akros (buy e il prezzo obiettivo a 18,5 euro) il buyback è stato alzato in maniera “consistente dopo risultati del terzo trimestre resilienti" e conti "leggermente migliori delle attese".
A Piazza Affari, intanto, il titolo apre positivo sulla spinta della trimestrale e guadagna l’1% a 14,424 euro per azione, complice anche l’accordo annunciato sempre oggi con Seri Industrial, cercando così di ridurre il calo della sua performance da inizio 2024 (-7%).
I numeri del trimestre
Passando ai numeri, il terzo trimestre della società ha visto l’utile operativo proforma adjusted in calo a 3,4 miliardi di euro rispetto ai 3,95 miliardi del 2023 (-14%) e inferiori alle previsioni degli analisti (3,15 miliardi). La flessione è dovuta al deterioramento dei margini del business Refining (-400 milioni) e dalla riduzione del 5% nella E&P (-180 milioni rispetto a 2023) a causa di minori prezzi di realizzo in parte compensati dalla crescita produttiva.
Il flusso di cassa adjusted del trimestre è risultato pari a 2,9 miliardi, sostenuto dai continui progressi nell'attuazione della strategia, dal contributo dei nuovi progetti, dalla crescita dei business legati alla transizione e dalle azioni di efficienza e di disciplina finanziaria.
La produzione di idrocarburi è aumentata del 2% a 1,661 milioni di boe/g, mentre quellada fonti rinnovabili è cresciuta del 24% a 3,1 GW dai 2,5 del pari periodo del 2023.
Nei primi nove mesi del 2024 l’utile netto adjusted è sceso (-34% a/a) a 4,372 miliardi, quello netto è calato (-48%) a 2,394 miliardi, mentre a livello operativo proforma adjusted è calato (-17% a/a) a 11,623 miliardi, per effetto dello sfavorevole confronto con il 2023 del settore Global Gas & LNG Portfolio (-66% a/a), allora particolarmente elevato a causa di condizioni di mercato particolarmente favorevoli e a proventi una tantum. Questo trend è stato compensato solo in parte dalla resiliente performance della E&P grazie all’incremento della produzione (+4%).
Conti “solidi”
La società ha definito i risultati come “solidi”, ottenuti grazie all'efficace esecuzione della strategia e alla disciplina finanziaria, nonostante un contesto difficile caratterizzato dall'indebolimento del prezzo del petrolio, dal rafforzamento dell'euro e dalla flessione dei margini di raffinazione e dei prodotti chimici.
“Nel terzo trimestre abbiamo ancora una volta dimostrato la solidità del nostro modello di business grazie a un portafoglio di attività caratterizzate da crescenti vantaggi competitivi, alla rigorosa disciplina adottata nei costi e negli investimenti, e ai continui progressi nell’esecuzione della nostra strategia di crescita e di creazione di valore, conseguendo risultati migliori delle aspettative”, commentava l’ad di Eni, Claudio Descalzi.
Outlook 2024
Nonostante il calo dell’utile, Eni ha confermato le sue previsioni di Ebitda proforma adjusted di circa 1 miliardo per ciascun segmento nel 2024, in un mercato visto ancora sfavorevole. Ridotte le aspettative sui risultati consolidati di gruppo, al netto degli effetti di scenario (prezzo Brent, dollaro ecc), che includono un Ebit proforma adjusted pari a 14 miliardi quando la precedente stima era di 15 miliardi, mentre le attese circa il CFFO adjusted ante variazione del capitale circolante restano a 13,5 miliardi. La capacità rinnovabile installata è prevista attestarsi a 4 GW a fine anno (+30% rispetto all'anno precedente).
Investimenti organici attesi ad un valore inferiore ai 9 miliardi, mentre gli quelli al netto delle dismissioni sono confermati ad un valore inferiore ai 6 miliardi su base proforma. Il piano di dismissioni sta procedendo rapidamente e con eccellente visibilità sulla tempistica di realizzazione della maggior parte degli 8 miliardi di incassi netti previsti nel piano quadriennale.
Aumentato il buyback
Considerando che il piano di dismissione sta procedendo "meglio delle aspettative iniziali", Eni conferma l'aumento del piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a 2 miliardi, +25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi e +80% rispetto al piano annuale originale. Questo incrementerà il ritorno totale di cassa agli azionisti a circa il 38% del CFFO. “Siamo impegnati nell’offrire ai nostri azionisti remunerazioni competitive e, sulla base dei risultati conseguiti, dei progressi strategici realizzati e considerando la previsione di significativa riduzione del rapporto di leva, annunciamo un ulteriore incremento del piano 2024 di riacquisto a 2 miliardi”, annunciava Descalzi nella nota.
Infine, a seguito dell'approvazione dell'ultima Assemblea degli Azionisti di un dividendo di 1 euro per azione per l'esercizio 2024, che rappresenta un aumento del 6% rispetto al 2023, la seconda rata trimestrale del 2024 di 0,25 euro per azione sarà pagata il 20 novembre 2024 con data di stacco cedola il 18 novembre 2024.
L’intesa con Seri Industrial
L’accordo con Seri Industrial annunciato questa mattina riguarda il potenziale sviluppo della filiera industriale delle batterie elettrochimiche al litio-ferro-fosfato per applicazioni storage (ESS) e per mobilità elettrica industriale e commerciale.
L’intesa, spiega una nota congiunta, esplora la possibilità di costituire una società compartecipata per realizzare nel sito Eni di Brindisi un impianto di produzione accumuli di energia elettrica di tipo stazionario, una linea di produzione di materia attiva, input del processo produttivo, e di riciclo delle batterie, che affiancherà un impianto analogo in corso di realizzazione da FIB, società controllata da Seri Industrial, nella provincia di Caserta. Le batterie stazionarie sono infatti indispensabili alla rete elettrica per superare il limite strutturale di programmabilità e di intermittenza delle fonti rinnovabili, favorendone quindi la diffusione.
L'intesa, verificate e negoziate tutte le condizioni, potrà svilupparsi in successivi accordi vincolanti, rafforzando la posizione di Seri Industrial nella catena del valore delle batterie e consentendo a Eni di sviluppare una nuova iniziativa di trasformazione industriale a supporto della transizione energetica.
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