Eni regge l’impatto della crisi. Risultati 4Q “leggermente” sopra le attese


Il gruppo chiude il 2020 con un utile netto in ripresa a 66 milioni di euro, ma l’anno è in rosso per 742 milioni a causa dell’impatto della pandemia sul settore Oil. Titolo in flessione a Piazza Affari. Secondo gli analisti ad andare bene sono soprattutto le attività E&P, mentre si conferma debole la generazione di cassa.


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L’utile netto torna su nel quarto trimestre

Eni chiude il quarto trimestre 2020 con un utile netto adjusted di 66 milioni di euro, superando di gran lunga il consensus (40 milioni), l’utile operativo si attesta a 488 milioni (circa 30 milioni sopra il consensus e in calo del 73% su base annua per effetto dello scenario negativo causato dalla pandemia), ma la perdita netta, dell’anno, è di 742 milioni.

Questa mattina il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha dato agli analisti indicazioni sul 2021, e il cda ha confermato la proposta all'assemblea degli azionisti di distribuzione di un dividendo di 0,36 euro per azione (0,86 nel 2019) di cui 0,12 distribuiti già in acconto a settembre.

«Nell’anno più difficile nella storia dell'industria energetica, Eni ha dato prova di grande forza e flessibilità, rispondendo con prontezza allo straordinario contesto di crisi e progredendo nel processo irreversibile di transizione energetica. In pochi mesi abbiamo rivisto il nostro programma di spesa e minimizzato l’impatto sulla cassa della caduta del prezzo del greggio, aumentato la nostra liquidità e difeso la nostra solidità patrimoniale». Così Descalzi ha commentato i risultati, aggiungendo che «mentre il settore upstream consolida fortemente la tendenza alla ripresa, nell’anno i business destinati alla generazione e vendita di prodotti decarbonizzati hanno conseguito risultati eccellenti, con l' Ebit di Eni gas e luce in aumento del 17% e le lavorazioni delle bio raffinerie del 130%, oltre a 1GW di capacità di generazione da solare ed eolico già installata o in fase di sviluppo». 

I numeri

Nel dettaglio i risultati mostrano gli effetti della flessione della performance operativa, dei minori risultati delle Jv e altre partecipazioni industriali a causa del deterioramento del quadro macroeconomico e dell'andamento del tax rate e un rosso (perdita netta di competenza degli azionisti) di 8,563 miliardi rispetto all'utile netto di 148 milioni del 2019, di cui circa 3,3 miliardi di perdita operativa.

  • L'utile operativo adjusted si è attestato a 1,898 miliardi, con una flessione del 78%. Meglio delle aspettative l’indebitamento finanziario netto, diminuito a 16,59 miliardi, con un leverage a 0,44x.
  • Come riportato dalla Finestra sui Mercati di questa mattina, la divisione Exploration&Production fa la parte del leone, con 802 milioni di euro di risultato operativo nel quarto trimestre, evidenziando una significativa ripresa rispetto al trimestre precedente, pari a circa +60%, grazie alla risalita delle quotazioni del greggio.
  • La produzione di idrocarburi nell'anno si è attestata a 1,733 mln boe/g, in linea con guidance e in calo del 7% da 1,871 mln del 2019. Al netto dell’effetto prezzo, la variazione è spiegata dagli effetti della Covid-19 e dai tagli produttivi dell’Opec+ e riduzione della domanda gas (principalmente Egitto).
  • Il settore Global Gas & LNG Portfolio ha conseguito la perdita operativa adjusted di 101 milioni (in peggioramento di 55 milioni rispetto al periodo di confronto).
  • L’utile operativo adjusted del business Power & Renewables nel quarto trimestre è pari a 29 milioni (-11 milioni rispetto al quarto trimestre 2019).

Broker ottimisti su outlook 2021

Il titolo viaggia subito in calo dopo i primi scambi e a fine mattinata arretra dell’1% scambiato a 9 euro. Secondo gli analisti ad andare bene sono soprattutto le attività E&P, mentre si conferma debole la generazione di cassa. Equita Sim conferma il buy e tp di 10 euro e indica i dati come “leggermente” superiori alle attese. In particolare il risultato operativo è del 7% oltre le stime grazie alle divisioni E&P e Global Gas & Lng Portfolio. La generazione di cassa operativa adjusted invece è inferiore alle attese, mentre la Pfn ha beneficiato delle emissioni subordinate. Per gli esperti della Sim milanese le informazioni più importanti riguardano la pubblicazione della nuova strategia e dell''outlook 2021, da cui si attendono una conferma della strategia di transizione energetica di Eni.

Per gli analisti di Jefferies, Eni ha registrato una buona performance delle attività E&P, mentre il cash flow è debole, il giudizio resta Hold con tp di 8,6 euro.

Anche Intesa Sanpaolo conferma rating hold e tp di 8,5 euro. Secondo Isp l’update strategico può essere un evento più price sensitive, specialmente in termini di dividend policy.

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