Eni sale al 4,42% del capitale proprio. Si avvicina la trimestrale
La società petrolifera continua a rafforzarsi nel suo azionariato mentre è attesa alla prova dei conti il prossimo 25 ottobre.
Eni aumenta la sua quota
Eni si rafforza nel suo azionariato proseguendo gli acquisti all’interno del suo programma di acquisti di azioni deciso dall’assemblea lo scorso 15 maggio finalizzato a riconoscere agli azionisti un'ulteriore remunerazione rispetto alla distribuzione dei dividendi.
Nel periodo compreso tra il 30 settembre e il 4 ottobre, la società petrolifera ha acquistato sull'Euronext Milan 2.909.826 azioni proprie (pari allo 0,09% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 14,0214 euro per azione, per un controvalore complessivo di 40.799.699,54 euro.
A partire dall'avvio della seconda tranche del programma di buyback (13 giugno 2024), Eni ha acquistato 48.715.528 azioni proprie (pari allo 1,48% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 695.086.752,13 euro.
Considerando le azioni proprie già in portafoglio e gli acquisti effettuati dall'avvio del programma di buyback in data 27 maggio 2024, Eni detiene 145.336.600 azioni proprie pari al 4,42% del capitale sociale.
Le previsioni sulla trimestrale
Eni è attesa pubblicare i suoi risultati del terzo trimestre il prossimo 25 ottobre, appuntamento molto atteso dal mercato, considerando anche l’andamento in calo del petrolio degli ultimi mesi.
Gli analisti di Equita Sim stimano “un calo dell’utile netto del 41% per lo scenario meno favorevole dei prezzi degli idrocarburi (Brent medio nel trimestre 80,3/bbl rispetto al terzo trimestre 2023 di 86,7/bbl), le attività manutentive nel upstream e una performance negativa del business downstream (raffinazione e chimica) a seguito dell’ulteriore compressione dei margini di raffinazione”.
Anche su Enilive dalla sim ritengono “che la performance sia in calo anno su anno per la debolezza dei margini sui biofuel” mentre prevedono “una performance relativamente stabile della divisione GGP, grazie alla volatilità del prezzo del gas del periodo, e su Plenitude”.A livello di generazione di cassa, “calcoliamo che il CFFO adjusted sia in calo del 22% anno su anno, su cui incide la performance operativa ed il pagamento della rata della windfall tax”, proseguono da Equita, ritenendo che Eni possa “confermare le guidance operative 2024 escludendo l’effetto scenario, il quale dovrebbe invece incidere negativamente”.
Ridotte, invece, le stime EPS 2024 del 10% dagli analisti “come risultante di uno scenario meno favorevole dei prezzi (ipotesi Brent 2024 82 dollari/bbl rispetto a 85 dollari/bbl precedenti) e per il peggioramento del downstream (raffinazione e chimica)”.
Per quanto riguarda il piano di buyback da 1,6 miliardi, Equita prevede che “potranno essere aggiunti circa 200 milioni di euro: nei risultati 2Q24 Eni aveva indicato di poter eventualmente aggiungere fino a 500 milioni di ulteriore buyback (in ipotesi di scenario Brent 2024=86 dollari/bbl).
Ridotto il target price
A seguito delle nuove stime, Equita riduce il target price a 18 euro sul titolo Eni (-8%), con raccomandazione confermata a ‘buy’, mentre oggi le azioni della società scambiano a 14,104 euro (-0,60%).
“Sebbene riteniamo che il momentum degli utili sia ancora negativo, i catalyst legati al modello satellitare (in particolare su Enilive e Plenitude), il supporto del buyback e la buona generazione di cassa (FCF yield 11%) ci fanno ritenere che ci sia valore sul titolo”, concludono dalla sim.
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