Equinor, il rally non è finito
Nonostante l’ottima performance +25% (da quando l’abbiamo segnalata la prima volta il 18 gennaio), la forte generazione di cassa, la buona posizione sul mercato del gas con forniture dirette dal mare del Nord e una politica di remunerazione agli azionisti tra le più generose del comparto a livello globale promettono ancora upside per il titolo.
Numeri alla mano
Continua il rally di Equinor, uno dei nostri titoli preferiti nel settore oil&gas. Dalla prima segnalazione del 18 gennaio le quotazioni della società norvegese sono cresciute del 25%, crediamo che ci sia ancora spazio di upside.
Nello stesso periodo, dal 18 gennaio ad oggi, Eni è scesa del 4%, Total in diminuzione di circa il 12% e Shell in aumento del 5% circa.
I punti di forza di Equinor
La società norvegese:
- è il secondo fornitore di Gas per il mercato europeo dopo la russa Gazprom.
- il Gas rappresenta circa il 20% dei ricavi del gruppo, con un peso maggiore a livello di utili.
L’azione è scambiata a circa 9 volte gli utili attesi 2022 e ha un elevatissimo Free Cash Flow Yield pari a circa il 18%.
Alla luce degli ottimi risultati, la società ha alzato sia i dividendi che aumentato il piano di riacquisto di azioni proprie pari a circa 10 miliardi di dollari su una capitalizzazione di 110 miliardi, ossia 9%.
La nuova politica di remunerazione degli azionisti segna una svolta importantissima per un gruppo che tra buy back e dividendi si posizionava sempre sotto la media del comparto.
Anche gli analisti di Jefferies fanno notare questo cambiamento: i fondi che investono sul comparto sono molto sensibili alla politica di remunerazione degli azionisti e Equinor oggi è una delle società più generose del settore a livello globale tra dividendi e buy back.
- ll gruppo ha annunciato che abbandonerà le joint venture in Russia ma questo non rappresenta per loro un problema significativo, avendo un accesso privilegiato al gas del mercato del Nord.
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