Equinor: rimaniamo positivi
L'azione ora tratta a 7.7 volte gli utili attesi per 2022. La remunerazione per gli azionisti annunciata è pari a circa $10bn, ossia circa il 10% della capitalizzazione di borsa.
Concordiamo con la nota molto positiva dell'analista di Barclays (Lydia Rainforth). Alza stime di utili e prezzo obiettivo a Nok 300 da Nok 245.
L'azione è salita di circa l'8% da quando l'avevamo segnalata circa 3 settimane fa, in questa fase di mercati molto complicata. I risultati dell'altro ieri sono stati molto buoni come abbiamo commentato.
L'azione ora tratta a 7.7 volte gli utili attesi per 2022. La cosiddetta remunerazione per gli azionisti annunciata è pari a circa $10bn, ossia circa il 10% della capitalizzazione di borsa. Dividendo ordinario alzato dell'11% per cui qui il dividend yield del 2.7%. Dividendo straordinario per i prossimi 4 trimestri per un totale di un altro 2.7%. Piano di riacquisto di azioni proprie aumentato a $5 miliardi (da $1.3bn) pari a circa il 5% della capitalizzazione di borsa.
Forte generazione di cassa
Riteniamo però che la principale determinante che giustifica ulteriori rialzi dell'azione sia la generazione di cassa molto forte ossia la metrica Free Cash Flow Yield che è intorno a ben il 18/20% (flusso di cassa annuale al netto di tutto, diviso per la capitalizzazione di borsa). Ciò assumendo un flusso di circa $ 18/20bn sostenibili vs i $25bn generato nel 2021 (per dare un'idea $25bn sono pari al Pil del Senegal del 2020).
Lo stato patrimoniale è estremamente solido con debito netto praticamente a zero. Secondo la teoria finanziaria per un business di questa tipologia si tratterebbe di un rapporto debitorio subottimale ossia la società potrebbe mettere un po' di leva e volendo aumentare ulteriormente l'ammontare di riacquisto di azioni proprie. Con questa massiccia generazione di cassa ciò non appare assolutamente una priorità: in pratica ora fra dividendi e riacquisto azioni spendono solo circa il 50% del flusso annuale. Tutto ciò continuando ad investire molto nel business (circa $10bn all'anno).
La nuova politica di remunerazione
Uno dei "problemi" dell'azione erano i bassi dividendi rispetto ai concorrenti del settore a livello globale, seppur la crescita di ricavi e profitti è sempre stata sopra la media. L'analista di Jefferies, che rimane positivo dopo i risultati, ha fatto notare che questa nuova politica di remunerazione della società è nella parte molto alta della media del settore a livello globale. Ciò potrebbe attirare nuovi investitori per il cui stile di investimento ciò rappresenta un punto focale. Per noi è un elemento positivo anche il fatto che vari analisti mantengano un giudizio cauto/neutrale sull'azione, a volte giustificandolo in base all'andamento molto buono che l'azione ha già avuto.
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