ETF, ETC, ETN: cosa sono e differenze
ETF, ETC ed ETN: questi tre strumenti di investimento possono a prima vista sembrare simili, ma in realtà hanno rischi, sottostanti e metodi di funzionamento diversi.
Tre strumenti a confronto
Quando si parla di investimenti, i termini ETF, ETC e ETN spuntano di frequente. Questi strumenti, noti come Exchange Traded Products (ETP), offrono molte opportunità ma presentano differenze fondamentali che è essenziale conoscere. Scopriamo come si distinguono gli ETF, gli ETC e gli ETN, e in che modo ciascuno di questi strumenti può integrarsi nella tua strategia di investimento.
ETF, ETC e ETN fanno parte della categoria di prodotti finanziari nota come ETP (Exchange Traded Products). Questi strumenti sono accomunati da una gestione passiva, che mira a replicare la performance di un indice o di un asset sottostante senza interventi attivi di trading. Grazie alla negoziazione in borsa, questi strumenti offrono flessibilità e sono accessibili con facilità, posizionandosi come alternative vantaggiose rispetto ai fondi di investimento tradizionali.
Sebbene diversi, ETF, ETN E ETC hanno alcune caratteristiche in comune:
- Sono negoziati in Borsa come delle azioni
- Replicano passivamente la performance del benchmark a cui fanno riferimento
- Non prevedono commissioni di entrata, di uscita e di performance, mentre le commissioni sono applicate in proporzione al tempo di possesso del titolo. Vanno tuttavia considerate, come per l’acquisto di qualsiasi altro titolo, le commissioni di negoziazione applicate dalla propria banca/Sim.
ETF: Exchange Traded Fund
Un ETF (Exchange Traded Funds) è una tipologia di fondo che ha come obiettivo d’investimento la replica fedele della performance di un indice di riferimento (il benchmark), come quelli azionari, obbligazionari o settoriali, attraverso una gestione totalmente passiva.
Attraverso un investimento in ETF ci si può esporre alle performance di molteplici asset class, tra cui indici rappresentativi di singoli mercati e di intere aree geografiche, mercati emergenti, indici di società immobiliari, ecc..
Gli ETF possono essere negoziati in borsa come azioni, offrendo agli investitori vantaggi come la diversificazione e le basse commissioni di gestione. La loro economicità è data dalla gestione passiva, che consente di abbattere i costi tipici della gestione attiva.
I dividendi incassati dall'ETF possono essere distribuiti periodicamente agli investitori o capitalizzati stabilmente nel patrimonio dell'ETF stesso (si parla di ETF a Distribuzione o ad Accumulazione). Questa scelta influisce sulla strategia di investimento, permettendo di orientarsi verso guadagni più frequenti o a lungo termine.
Gli ETF replicano indici che coprono una varietà di titoli, essendo fondi di investimento regolamentati dalla direttiva UCITS dell'Unione Europea. Questa normativa impone rigide regole di diversificazione con l’obiettivo di tutelare gli investitori, impedendo agli ETF di includere asset singoli, come le criptovalute o materie prime specifiche (come l’oro). È proprio questa un’importante differenza rispetto agli ETN e agli ETC, che possono invece replicare asset individuali.
ETN: Exchange Traded Notes
Gli ETN (Exchange Traded Notes) sono titoli di debito emessi da banche o istituzioni finanziarie per replicare la performance di asset specifici come criptovalute o strategie a leva. A differenza degli ETF, che devono rispettare determinati requisiti di diversificazione, gli ETN non sono soggetti alle regolamentazione UCITS. Al pari degli ETC, anche gli ETN possono essere strutturati per essere diversificati, ma possono anche replicare un unico titolo.
Dal momento che gli Etn sono titoli di debito, gli investitori diventano creditori della banca emittente, esponendosi direttamente al rischio di credito: se insolvente, l'emittente pagherà questi investitori per ultimi. Il grado di rischio dipenderà in particolare dalla qualità dell’emittente e dal fatto che il titolo di debito sia o meno garantito da attività fisiche. Con gli ETF, invece, non esiste un rischio di credito, poiché il fondo detiene direttamente le attività sottostanti in cui investe. In caso di problemi con il gestore, gli asset sono separati e protetti per salvaguardare la sicurezza del fondo e degli investitori.
Inoltre, gli ETN non possiedono direttamente gli asset sottostanti, che restano di proprietà dell’emittente.
Per le materie prime individuali esistono strumenti dedicati come gli Exchange Traded Commodity (ETC).
ETC: Exchange Traded Commodities
Gli ETC (Exchange Traded Commodities), come suggerisce il nome, sono strumenti finanziari focalizzati sulle materie prime, dagli ETC sull’oro a quelli sul petrolio, fino ai prodotti agricoli. Gli ETC sono titoli senza scadenza emessi dall'emittente a fronte dell'investimento diretto in commodity fisiche (ETC physically-backed) o in contratti derivati su materie prime.
Anche gli ETC, come gli ETN, sono strumenti di debito, e dunque esposti al rischio di credito.
La gamma di materie prime replicata dagli ETC è molto vasta: metalli preziosi, Gas Naturale, Nickel, Argento, Petrolio Brent, Petrolio Wti, Prodotti Agricoli, ….
Gli ETC sono negoziati sul mercato regolamentato telematico di Borsa Italiana ETFplus, interamente dedicato alla negoziazione in tempo reale degli strumenti che replicano l’andamento di indici e di singole materie prime. Oltre agli Exchange Traded Commodities, su ETFplus sono negoziati ETF (Exchange traded funds), ETF strutturati e ETF a gestione attiva.
L’investitore che decide di investire in ETC può prendere posizione anche solo su una singola commodity (azione non possibile con gli ETF che per ragioni di natura regolamentare devono garantire un grado di diversificazione) oppure su indici di commodities, sotto-indici e indici forward, accedendo così a una gamma di commodities molto ampia. Gli ETC, come gli ETN, non sono infatti sottoposti a una normativa unica come la Direttiva UCITS, che limita a determinati requisiti di diversificazione.
Confronto tra ETF, ETC e ETN: quale scegliere?
La scelta tra ETF, ETC e ETN dipende dagli obiettivi personali e dalla propensione al rischio tipica di ogni investitore:
- Gli ETF sono ideali per gli investitori che cercano una diversificazione e bassi costi, focalizzati su strategie di lungo termine
- Gli ETC sono adatti a chi desidera investire direttamente in materie prime, o su una singola materia prima
- Gli ETN sono rivolti agli investitori con un approccio più speculativo e una maggiore tolleranza al rischio
La comprensione di queste differenze è fondamentale per sviluppare strategie di investimento efficaci.
ETF, ETC e ETN offrono diverse opportunità e sfide. La scelta tra questi strumenti dipende dagli obiettivi di investimento individuali, dalla tua tolleranza al rischio e dalla strategia complessiva del tuo portafoglio.
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