ETP, conoscere gli Exchange Traded Products


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Cosa sono gli ETP

Un Exchange Traded Product (ETP) è uno strumento finanziario negoziato su mercati regolamentati il cui obiettivo è replicare la performance di svariati asset, compresi indici, valute o materie prime.

Per esempio, esistono ETP che seguono il FTSE 100, l’oro fisico, il settore minerario USA e altro ancora.

Sebbene gli ETP possano assumere diverse forme, presentano caratteristiche comuni:

  • Quotato in borsa: Sono quotati in mercati regolamentati. Possono essere acquistati e venduti in qualunque momento durante l’apertura dei mercati, poiché le quotazioni avvengono nel corso di tutta la giornata.
  • Asset liquido: Partecipanti autorizzati e market maker forniscono liquidità ai relativi mercati.
  • Replica un sottostante: L'obiettivo è replicare fedelmente la performance di un benchmark o di un asset sottostante.
  • Costi più contenuti: Trattandosi di strumenti passivi (che non richiedono il lavoro attivo di un gestore), gli ETP sono di solito un’alternativa a basso costo ai fondi comuni di investimento e ai fondi gestiti attivamente.
  • Diversificazione: Possono essere usati per diversificare i rischi, dato che gli ETP sintetizzano un paniere di beni e non risentono della performance di un singolo titolo.

Diversi tipi di ETP: differenza tra ETF, ETC e ETN

Oggi gli ETP sono disponibili su una vasta gamma di mercati e vengono offerti da un numero crescente di provider.

Le forme più conosciute sono:

  • Exchange Traded Funds (ETF): come abbiamo avuto modo di approfondire, gli ETF sono particolari Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio) a gestione passiva che mirano a una diversificazione di portafoglio, e permettono di accedere, ad esempio, a indici azionari, indici su commodity, mercati obbligazionari, mercati monetari, indici di private equity.
  • Exchange Traded Commodities (ETC): funzionano esattamente come un ETF, consentendo però di investire in materie prime. Inoltre, a differenza degli ETF, non sono Oicr, ma titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell'investimento diretto nella materia prima o in contratti su merci stipulati dall'emittente con importanti operatori internazionali. Sono stati ideati per offrire esposizione su singole materie prime (oro, petrolio, prodotti agricoli ecc.) o panieri di commodity.
  • Exchange Traded Notes (ETN): sono titoli di debito senza scadenza emessi da una società veicolo, che non fruttano interessi e non distribuiscono cedole o dividendi, ma consentono agli investitori di accedere a un attivo o a un indice di riferimento al netto di una commissione d’investimento.

Replica fissa o sintetica

In qualità d’investimento passivo, l’ETP replica l'andamento di un asset sottostante. Ma la via per replicarlo – il metodo di replica – può cambiare da ETP ad ETP. Si distingue quindi tra replica fisica o sintetica.

La replica fisica si verifica quando l'ETP acquista tutti gli attivi sottostanti che deve replicare (nel caso di un indice azionario, il paniere delle azioni che lo compone). La replica fisica differisce lievemente a seconda che i prodotti replichino un benchmark (di solito ETF) oppure una materia prima (di solito ETC).

La replica fisica può essere completa (full replication) quando tutti gli asset sottostanti sono detenuti in proporzione pari alle loro ponderazioni nell’indice replicato, in modo che la performance dell’ETP sia in linea con quella del benchmark. Un metodo impiegato se i sottostanti sono prontamente disponibili, ragionevolmente esigui in numero e se non variano in misura significativa.

Nella replica a campione (sampling), come suggerisce il nome, anziché detenere tutti gli asset che costituiscono un indice, il prodotto detiene solo un campione di alcuni componenti dell’indice. Il che ottimizza i costi di transazione. Un approccio utilizzato se il benchmark contiene molti assets che variano di frequente (ad es. l’MSCI World Index, con oltre 1.600 componenti, che può cambiare oltre 300 titoli azionari l’anno) o se alcune componenti soffrono di bassa liquidità.

E poi arrivamo alla replica sintetica. A differenza della replica fisica, un ETP sintetico non detiene gli attivi sottostanti che il prodotto replica. Al contrario, l'emittente degli ETP conclude un accordo di swap con una controparte che si impegna a fornire il rendimento degli attivi sottostanti. Il rischio più significativo con questo tipo di replica è l'insolvenza della controparte, conosciuto come rischio di controparte. Se quindi una controparte non rispettasse gli obblighi contratti con lo swap, l'ETP non offrirebbe il rendimento dell’attivo che intende replicare, esponendo gli investitori al rischio di perdita.

Quali rischi comportano?

  • Rischio di mercato: Gli ETP replicano i movimenti del prezzo degli asset o del benchmark sottostante, così la loro performance è soggetta alla volatilità dei mercati sottostanti.
  • Tracking difference: per la loro particolare struttura, gli ETP non possono replicare esattamente il proprio benchmark e quindi può verificarsi uno scostamento di performance rispetto al sottostante.
  • Valuta: Eventuali investimenti che coinvolgono una valuta estera saranno influenzati dalle fluttuazioni del tasso di cambio (a meno che non sia prevista una copertura valutaria).

Inoltre, possiamo individuare dei rischi legati alla tipologia di ETP:

  • Gli ETF fisici con replica a campione potrebbero non replicare il benchmark in modo accurato come gli ETF sintetici o gli ETF fisici a replica completa
  • Gli ETP sintetici utilizzano uno strumento derivato (lo swap) per replicare l’andamento del sottostante. Se la controparte del derivato è inadempiente è probabile che il rendimento non sarà fornito.
  • Gli ETN sono soggetti al rischio credito dell’emittente poiché non hanno attivi segregati (cioè non è possibile rivalersi su attività di elevata qualità appositamente destinate al riguardo) e, in genere, non sono collateralizzati.
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