Europa verso un’apertura in calo. Tesla frena sul calo dei margini, giù anche Netflix

Il taglio dei prezzi si fa sentire sulla marginalità di Tesla, anche se i numeri di fatturato e utili battono le stime. Il titolo nel preborsa perde il 4%. Male anche Netflix che nel preborsa lascia sul terreno il 7%. In calo i risultati di Taiwan Semiconductor, il principale produttore al mondo di chip
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Wall Street, ieri sera, ha corso e ha chiuso un’altra seduta in rialzo, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,3%, il Nasdaq lo 0,24% e il Nasdaq è rimasto invariato. Future in Europa e in Usa sono appena sotto la parità.
La Cina prova a rialzare la testa ma con poco successo, l’indice Csi 300 guadagna lo 0,2%. In calo il Giappone dell’1,1%.
Si apprezza lo yuan ma i provvedimenti annunciati da Pechino non bastano a far sorridere i mercati. L’Hang Seng di Hong guadagna lo 0,2%. Il cross dollaro yuan si porta a 7,17 da 7,22 del giorno prima.
Cina
Pechino ha dichiarato che aumenterà le misure di sostegno all'economia. Il Paese incoraggerà le imprese private qualificate a emettere obbligazioni per l'innovazione tecnologica e sosterrà le imprese idonee a quotarsi e a rifinanziarsi, riferisce l'agenzia di stampa statale Xinhua.
Le autorità monetarie cinesi, intanto, hanno lasciato invariati i parametri di riferimento per i prestiti oggi, dopo che la banca centrale ha tenuto fermo il tasso di riferimento all'inizio della settimana, nonostante i segnali di una ripresa meno forte delle attese sembrino richiedere maggiori stimoli.
A pesare sui listini cinesi sono i titoli tech. Il colosso di Taiwan nella produzione di chip, Tsmc ha chiuso il secondo semestre con un calo dell’utile del 23% contro il 27% atteso.
La società stima di chiudere l’anno con un calo del fatturato (espresso in dollari del 10%).
Il Kospi della Corea del Sud è rimasto piatto, con i produttori di chip SK Hynix e Samsung Electronics, in calo, rispettivamente, dell'1,3% e dello 0,6%.
Giappone
Le esportazioni nipponiche sono cresciute molto meno del previsto a giugno, evidenziando la debolezza della domanda cinese e occidentale che continua a compromettere la ripresa post-Covid della terza economia mondiale.
I dati sul commercio pubblicati stamani hanno mostrato che le esportazioni sono aumentate dell'1,5% su base annua il mese scorso, al di sotto del 2,3% del consensus, ma più velocemente del +0,6% di maggio.
Il risultato è comunque un avanzo commerciale di 43,05 miliardi di yen (308,5 milioni di dollari) a giugno, è la prima volta in 23 mesi che la terza economia mondiale si trova con il segno più davanti al dato della bilancia commerciale. A maggio il deficit era stato 1.380 miliardi di yen.
Scenario Macro
Il decennale italiano rende il 4,07% con 167 punti base di spread per il premio al rischio tra Italia e Germania sulla scadenza 2033.
La seduta di ieri ha visto i rendimenti dell’area euro risalire, dopo il significativo calo registrato dalla scorsa settimana, in un mercato che si fa più cauto in attesa di nuovi dati e dei board Fed e Bce in programma la prossima settimana.
Di ieri sera i commenti della 'colomba' Yannis Stournas, banchiere centrale greco e consigliere Bce, secondo cui la stretta monetaria da un quarto di punto prevista al meeting del 27 luglio sarà sufficiente. Un ulteriore rialzo dei tassi potrebbe invece danneggiare l'economia della zona euro.
Guardando ai prezzi sui mercati dei derivati, gli operatori si aspettano che i tassi raggiungano un picco di circa il 3,91% a dicembre dall'attuale 3,50%, in calo rispetto al 4% della scorsa settimana, stante anche il rallentamento dell’inflazione - a livello generale e core - certificato dalla lettura finale Eurostat di giugno diffusa ieri.
Stando all'ultimo sondaggio Reuters pubblicato stanotte, è unanime il consenso tra gli economisti riguardo alla stretta di luglio, mentre sono 40 su 75 - in decisa crescita rispetto al poll del mese scorso - quelli che vedono un altro incremento di pari entità a settembre.
In agenda stamani i numeri sui prezzi alla produzione tedeschi da cui si attende una variazione tendenziale nulla a giugno, in decelerazione dal +1,0% del mese precedente.
Nel pomeriggio, la stima flash sulla fiducia dei consumatori della zona euro a luglio, vista sostanzialmente stabile a quota -16, oltre ai numeri settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione Usa, sempre molto monitorati in ottica Fed.
Federal Reserve
Secondo i 106 economisti interpellati da Reuters, il 26 luglio la Federal Reserve aumenterà il tasso d'interesse overnight di riferimento di 25 punti base, portandolo al 5,25%-5,50%, mentre la maggioranza continua a sostenere che si tratterà dell'ultimo aumento dell'attuale ciclo di inasprimento.
Un'economia resiliente e un tasso di disoccupazione storicamente basso, a più di un anno dall'inizio di una delle campagne di irrigidimento più aggressive della storia della banca centrale statunitense, hanno ripetutamente confuso analisti e investitori.
Variabili Macro
Treasury Note a dieci anni a 3,76%, sui livelli di ieri. Oro a 1984 dollari l’oncia.
Cross euro dollaro in lieve rialzo a 1,120.
Bitcoin di poco sotto i 30.000 dollari.
Tra i singoli titoli
I dati del trimestre arrivati a mercato chiuso da due società di grandi rilievo di Wall Street hanno indebolito il future del Nasdaq, -0,5%.
Tesla ha chiuso la trimestrale con un fatturato e un utile sopra le attese, ma deludono i margini dopo il taglio dei prezzi. Il fatturato totale è salito del 47% a 24,93 miliardi di dollari. I ricavi totali del settore automobilistico sono aumentati del 46% a 21,27 miliardi di dollari. L'utile netto è aumentato del 20% a 2,70 miliardi di dollari, meglio delle attese. La scelta di politica commerciale prese nell’ultimo anno hanno ridimensionato la redditività, il margine lordo è sceso al 18,2%, dal 25% di un anno fa. Il titolo è arrivato a perdere il 4% nel dopoborsa.
Netflix ha detto di aspettarsi per il terzo trimestre ricavi pari a 8,52 miliardi, circa centocinquanta in meno di quel che si aspettavano gli analisti. Il titolo è arrivato a perdere il 7% nel dopoborsa. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un'istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita del carburante da autotrazione.
Da quanto si apprende dalla lettera di metà anno inviata dall’ad di Banco Popolare di Sondrio ai soci dell’istituto, il gruppo vede i risultati del primo trimestre, oltre le previsioni del piano industriale,.
E' stata concordata con Consob una proroga al 28 luglio del periodo di adesione per l'Opa promossa da Fine Mito in caso di mancato raggiungimento di una partecipazione superiore al 90% del capitale di Cover 50.
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