EV, un III trimestre da record per Tesla ma la leadership resta a BYD

Il terzo trimestre 2025 consegna al settore delle auto elettriche un quadro ricco di contrasti. Tesla segna il miglior risultato di sempre nelle consegne, ma il primato globale resta saldamente in mano a BYD. In Borsa, forti rotazioni premiano alcuni marchi cinesi e americani, mentre in Europa le case tradizionali cercano un equilibrio fra ripresa e difficoltà.
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Tesla, record di consegne grazie agli incentivi
Il terzo trimestre ha visto Tesla raggiungere il suo massimo storico nelle consegne con 497.099 veicoli, a fronte di 447.450 unità prodotte, un divario che riflette il ricorso a quasi 50 mila auto provenienti dagli stock. Alla base di questo exploit, si legge nel report a cura di Gabriel Debach, market analyst di eToro, c’è stata la corsa al credito fiscale statunitense da 7.500 dollari, che ha stimolato acquisti fino all’ultimo giorno utile di settembre. Il risultato ha superato nettamente le attese del consenso (440-444 mila) e ha riportato in crescita del 9% annuo i modelli 3/Y, arrivati a 481.166 consegne, pari al 96,8% del totale. Il segmento premium, invece, ha mostrato ancora segni di debolezza, con un calo del 30% annuo per Model S, X e Cybertruck. Il dato sottolinea come il futuro di Tesla resti fortemente legato ai due modelli di punta, mentre la sostenibilità di questo ritmo sarà messa alla prova già nel quarto trimestre, privo dell’effetto fiscale negli Stati Uniti.
In Europa, osserva Debach, emergono segnali misti: Francia, Norvegia, Spagna e Danimarca mostrano progressi, mentre la Svezia è in forte calo. In Italia le immatricolazioni di Tesla a settembre sono state 1.450, in calo del 25,6% rispetto all’anno precedente, in un mercato complessivo comunque in lieve crescita. È la fotografia, spiega Debach, di una domanda ancora condizionata dagli incentivi e dal costo del denaro più che dal potere del marchio.
BYD, leader globale ma con il freno tirato
La leadership per volumi resta a BYD, con 582.522 BEV e oltre 1,114 milioni di NEV consegnati nel trimestre. Tuttavia, sottolinea Debach, per la prima volta dopo anni, il gruppo cinese mostra un rallentamento: a settembre le immatricolazioni sono scese del 5,5% annuo a circa 396 mila unità, con un trimestre complessivamente sotto i livelli del 2024. Il target annuale è stato rivisto a 4,6 milioni di unità, segnale delle pressioni derivanti dalla guerra dei prezzi in Cina che inizia a incidere anche sul leader di mercato.
La forza di BYD, si legge nel report di eToro, resta la sua integrazione verticale: quando il BEV rallenta, i PHEV garantiscono continuità di produzione e cassa, mentre la catena batterie proprietaria mantiene il vantaggio competitivo sui costi. Sul fronte internazionale, la strategia di localizzazione in Europa si prepara a entrare in una fase cruciale: la fabbrica in Ungheria, attesa dal 2026, sarà determinante per mitigare l’impatto dei dazi e difendere i volumi nel Vecchio Continente.
I dati ACEA mostrano un sorpasso temporaneo nelle immatricolazioni europee: 9.130 per BYD ad agosto contro 8.220 per Tesla, e 9.698 a luglio contro 6.600. Tuttavia, da inizio anno Tesla mantiene ancora un vantaggio con 85.673 unità contro circa 67 mila di BYD.
Il mercato premia NIO, XPeng e i marchi giapponesi
Il terzo trimestre, puntualizza Debach, ha visto forti rotazioni in Borsa. Tra i cinesi, NIO rimbalza con un poderoso +122% nel Q3, portando il progresso annuo a +81%. XPeng guadagna il +32% nel trimestre e si conferma tra i migliori con +98% da inizio anno. Zeekr cresce del +20% nel Q3 e del 6% YTD, mentre Li Auto è in lieve calo con -5% nel trimestre (+6% da inizio 2025). BYD cede il -10% nel Q3, complice anche l’uscita completa di Warren Buffett, ma resta positivo da inizio anno con +24%.
Negli Stati Uniti, si legge nel report di eToro, il quadro è diversificato: General Motors sale del +24% nel trimestre (+12% YTD), Ford del +12% (+31% YTD), mentre Rivian cresce solo del +7% e si ferma a +2% da inizio anno. Tesla avanza del +3,7% nel trimestre e del 5% da inizio gennaio, con un andamento altalenante che riflette un sentiment più tattico che strutturale.
In Giappone ed Europa, osserva Debach, emergono segnali di ripresa: Mazda e Suzuki guadagnano rispettivamente il +27% e il +25% nel Q3, Toyota avanza del +16% ma resta negativa nel saldo annuale (-7%). BMW e Mercedes registrano rialzi rispettivamente del +13% e del +8% nel trimestre, con progressi annui a doppia cifra, mentre Volkswagen si muove più cauta con +3% nel trimestre (+12% YTD). Hyundai e Honda segnano rialzi solidi con rispettivamente +7% e +12% nel Q3, Nissan limita i danni con +4% nel trimestre ma -25% YTD, mentre Renault soffre con -11% nel trimestre (-20% da inizio anno).
Il caso più critico, secondo Debach, resta Stellantis, che archivia un terzo trimestre ancora negativo con -8% (dopo -18% e -10% nei due precedenti) con un saldo annuo a -23%.
Tuttavia, dal punto di vista tecnico, il titolo mostra segnali di possibile inversione. Come analizza Debach: difesa ripetuta della fascia di prezzo tra 7,3-7,8 euro e rottura della trendline discendente (linea viola nel grafico qui sotto) con recupero fino a 8,9-9,0 euro, primo segnale che potrebbe aprire a un cambio di direzione se il supporto 8,6-8,9 euro verrà consolidato.
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