Fiammata TIM tra elezioni e possibile cessione della controllata brasiliana

Balzo in alto del titolo del gruppo italiano di telecomunicazioni dopo la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni a cui si aggiungono indiscrezioni circa la vendita detenuta in TIM Brasil.

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Rally Telecom Italia

Telecom Italia protagonista a Piazza Affari in questa giornata post-elezioni, spinta dalle indiscrezioni stampa relative alle sue scelte in Brasile e dai risultati elettorali di ieri.

Le azioni della ex monopolista arrivano a guadagnare oltre il 6%, ‘guardando’ così dall’alto tutte le altre blu chip del Ftse Mib, oggi in crescita (+1,5%), dopo il -3% della chiusura di venerdì scorso.

Balzo, però, che non basta a recuperare le perdite dei mesi scorsi, visto che il titolo resta sotto quota 0,20 euro, con crolli del 43% dei sei mesi precedenti e del 57% da inizio anno.

Le elezioni

“Il mercato vede riaprirsi il dossier della rete unica, che era di fatto congelato dal voto”, spiega alla Reuters un gestore.

“Durante la campagna elettorale”, ricordano gli analisti di Intesa Sanpaolo, “i rappresentanti di FdI spesso hanno detto di essere impegnati a mettere a punto un progetto (chiamato Minerva) per creare una rete pubblica wholesale only, che possa includere un potenziale takeover da Cdp su Tim e un successivo breakup”.

Questo scenario implica un appeal speculativo, ma resta soggetto a questioni regolatorie e di valutazione, secondo noi”, concludono gli esperti della banca torinese.

TIM Brasil

Indiscrezioni di stampa diffuse da la Verità & Affari di ieri parlando di una possibile cessione della quota detenuta da Telecom Italia di TIM Brasil, valutata dal Ceo del gruppo, Pietro Labriola.

La valutazione dell’asset brasiliano arriverebbe tra i 5 e i 6 miliardi di euro, pertanto la partecipazione di TIM (66,6%) porterebbe nelle casse del gruppo italiano circa 3,8 miliardi ai prezzi attuali di mercato.

Labriola sarebbe già in contatto con alcuni potenziali acquirenti non identificati interessati all’operazione, spiega il media, anche per ora non sono arrivate conferme ufficiali.

L’operazione avrebbe il consenso dei francesi di Vivendi, proprietaria di quasi il 24% di TIM e negli ultimi mesi spesso in contrasto con lo stesso Labriola.

La view degli analisti

Nel caso della conferma dell’operazione, “si tratterebbe di uno scenario inedito per il gruppo, considerando anche la posizione espressa dal management nell’ultimo capital market day del 7 luglio a favore del rafforzamento di TIM nel Paese dopo l’acquisizione degli asset di Oi”, spiegano da WebSim, ritenendo che “un’eventuale semplificazione del perimetro societario potrebbe favorire future operazioni di takeover sul gruppo da parte di potenziali acquirenti”.

“Considerando il basso livello di indebitamento di TIM Brasil (circa 660 milioni after lease, 0,5 volte)”, proseguono questi esperti, “il deleverage associato al solo deconsolidamento del debito è oggi trascurabile rispetto al ratio di gruppo (su base after lease stimiamo un rapporto Net Debt/EBITDA a 4,2 volte a fine 2022), ma le valutazioni per l’asset potrebbero essere particolarmente interessanti”.

Considerando che le “attuali quotazioni di mercato non incorporano ancora la prospettiva della market repair a seguito della semplificazione della struttura del mercato e le sinergie associate all’acquisizione di Oi”, oltre a “un premio significativo per la quota di controllo in TIM Brasil rispetto gli attuali prezzi di mercato”, da WebSim stimano “una riduzione del leverage di Gruppo di 0,2 volte (premio del 30%, 5 miliardi) o di 0,4x (premio del 60%, 6 miliardi).

Pertanto, dalla sim mantengono la raccomandazione ‘molto interessante’, con target price di 0,43 euro.

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