Fiat, si spegne l'entusiasmo per la fusione con PSA e il titolo crolla ai minimi dal 2016

La società italo statunitense vede le sue azioni trascinate in basso dall'arrivo del coronavirus nel Nord America, mercato fondamentale per la sua attività.
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Il crollo in borsa di Fiat
Tra i tanti titoli in forte calo a causa dell'aggravarsi della situazione per la diffusione del coronavirus, Fiat sta affrontando una forte volatilità, passando dall'entusiasmo per l'annunciata fusione con il gruppo PSA ai minimi di questi giorni.
Il titolo FCA veniva scambiato oltre i 14 euro solo lo scorso novembre, proprio quando il 'matrimonio' con i francesi accendeva le speranze di un futuro luminoso. L'arrivo del coronavirus in Europa attirava le vendite sulle azioni della casa automobilistica italo statunitense, calo aggravato in questi giorni in cui l'ormai definita 'pandemia' arrivava negli Stati Uniti, trascinando in basso le quotazioni intorno a 8,8 euro, ai minimi dal dicembre 2016.
Proprio il Nord America rappresenta uno dei mercati più importanti per Fiat, in quanto la regione ha contribuito da sola alla marginalità del gruppo di tutto il 2019 con l'Ebit adjusted 2019 dell'area Nafta di 6,7 miliardi di euro, ovvero il totale del gruppo.
Fiat lotta contro il coronavirus
In un contesto così difficile, Fiat sta mettendo in piedi diverse misure per cercare di contenere gli effetti del coronavirus sulla sua attività. La società, infatti, aveva annunciato ieri la chiusura di alcuni impianti in Italia, in particolare le fabbriche di Pomigliano, fino al 16 marzo, Melfi e la Sevel fino a sabato. Inoltre, tutti gli stabilimenti coinvolti vedranno interventi straordinari.
Le misure messe in campo da FCA erano arrivate prima dell'annuncio di ieri da parte del governo di sospendere tutte le attività, salvo quelle essenziali, anticipando le intenzioni dell'esecutivo. “Noi ieri abbiamo detto a tutte le imprese e l'abbiamo messo nel decreto che devono osservare delle misure di sicurezza", spiegava il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenuto a 'Mattinocinque'.
"E' chiaro che nessuno era pronto a poterle affrontare subito”, aggiungeva Di Maio, “quindi secondo me quello che ha fatto la FCA di Pomigliano è importante perché quando riapriranno, spero il prima possibile, evidentemente avranno adottato le misure come le mascherine, le distanze di sicurezza sulla catena di montaggio".
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