FiberCop nella lente dell’Antitrust
Il garante della concorrenza avvia procedimento riguardo «i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali». Il titolo Tim reagisce bene all’apertura dell’istruttoria e segna un rialzo dello 0,96%.
FiberCop finisce sotto la lente dell’Autorità di controllo della concorrenza
Ieri l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Telecom Italia, Fastweb, Teemo Bidco, Tiscali Italia e Kkr (oltre a Fibercop) riguardo «i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali». Si legge in una nota sul sito dell’Authority.
L’Autorità riconosce «le possibili efficienze dei progetti condivisi di infrastrutturazione» e il procedimento ha l’obiettivo di verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.
Tim e Fastweb favorevoli all’istruttoria
Tim e Fastweb hanno fatto sapere di aver accolto “con favore” l’iniziativa successiva a una richiesta delle stesse società in vista della piena operatività della rete ultimo miglio, attesa nel primo trimestre 2021.
Sulla scia di un’operazione “attesa”, dunque, il titolo Tim non risente dell’apertura dell’istruttoria e alle 12 segna un rialzo dello 0,96% scambiato a 0,368 euro.
FiberCop, la rete secondaria di Tim, è partecipata anche dal fondo infrastrutturale Usa Kkr (che ha opzionato fino al 37,5%) e, in base a quanto deciso a fine agosto, dovrà fondersi con OpenFiber per la creazione della rete d’accesso AccesCo.
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