First Republic Bank, ipotesi intervento USA per il salvataggio


Indiscrezioni della Reuters parlano di trattative in corso che coinvolgerebbero anche il Dipartimento del Tesoro e la Federal Reserve con il fine di trovare una soluzione per la banca, anche se la volontà sarebbe quella di evitare acquisizioni.


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Salvataggio per First Republic Bank?

Manovre per il salvataggio di First Republic Bank sarebbero in corso da parte di funzionari statunitensi, attualmente impegnati in colloqui “urgenti’ per cercare di mettere un freno ad una situazione che rischia di allargarsi a tutto il settore, alla luce anche della mancanza di un accordo nel settore privato sulla questione.

Si tratta di un’indiscrezione pubblicata in queste ore dall’agenzia Reuters che cita fonti interne (anonime), secondo le quali potrebbero essere coinvolti il Dipartimento del Tesoro USA, la Federal Reserve e la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), i quali avrebbero organizzato incontri con le società finanziarie per cercare di stabilire una linea comune di salvataggio per la banca.

In particolare, proseguono le fonti dell’agenzia, grazie al coinvolgimento diretto del governo starebbe ottenendo il risultato di aumentare il numero di banche e società di private equity nell’operazione.

La questione, comunque, resta ancora in una fase iniziale, in quanto le fonti hanno specificato che non è stata presa alcuna decisione su come procedere e non c’è ancora alcun accordo preso.

Le ipotesi di intervento

Ma che tipo di intervento si tratterebbe? Su questo non ci sono certezze, in quanto, se da un lato l’impegno del governo potrebbe far ventilare addirittura l’ipotesi di un intervento diretto, la volontà di First Republic Bank sarebbe di evitare questo tipo di operazione tramite il coinvolgimento dei privati.

Molte delle opzioni proposte, tra cui la vendita di attività o la creazione di una ‘bad bank’ che isolerebbe le attività sommerse, non hanno finora portato ad un accordo.

Qualsiasi soluzione dovrebbe prevedere una copertura per le perdite che First Republic Bank, o un potenziale acquirente della banca, si assumerebbe in caso di transazione. Tali perdite deriverebbero dal portafoglio prestiti e dal portafoglio a reddito fisso della banca, con le attività a basso rendimento che verrebbero svalutate per tenere conto di un aumento dei tassi di interesse.

Altra ipotesi attualmente presa in considerazione sarebbe quella di una perdita totale per gli azionisti, quale opzione in campo per evitare l’acquisizione dell’istituto da parte delle autorità di regolamentazione.

Nessun segnale ufficiale

Se le fonti della Reuters hanno richiesto l’anonimato alla luce della riservatezza che caratterizza le trattative, dalla banca si sono limitati a specificare in un comunicato di “essere impegnati in discussioni con più parti sulle nostre opzioni strategiche”, pur “continuando a occuparsi dei nostri clienti”.

Bocche chiuse anche dal Dipartimento del Tesoro, interpellato dall’agenzia, così come dalla FDIC e dalla Federal Reserve.

La notizia, intanto, sta sostenendo il titolo First Republic Bank nel pre-market di Wall Street, in crescita di oltre l’11% dopo il rimbalzo arrivato nella chiusura di ieri (+8,79%) a 6,19 dollari per azione.

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