Future di Wall Street in rosso, vigilia Fed e inflazione

Resta l’incertezza sulle future scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse a seguito delle decisioni di politica monetaria in arrivo domani sera, ormai scontate e anticipate nel pomeriggio dal dato sui prezzi al consumo di maggio negli Stati Uniti.
Verso apertura in rosso a Wall Street
Wall Street sembra destinata ad un’apertura negativa alla vigilia di due importanti appuntamenti previsti per domani, la riunione della Federal Reserve e il dato sull’inflazione negli Stati Uniti.
Se ieri la borsa aveva chiuso in lieve rialzo, abbastanza per toccare nuovi massimi storici, oggi i future sul Nasdaq scendono dello 0,40% quando manca poco più di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali alla borsa di New York. Sulla stessa scia i contratti sul Dow Jones e quelli sullo S&P500.
In calo i rendimenti dei Titoli di Stato USA: biennale (-0,80%) al 4,845% e decennale (-0,80%) al 4,435%.
L’euro resta debole nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD scende ai minimi da un mese, a 1,0727, risentendo ancora della crisi politica in Francia seguita alle scorse elezioni europee.
Verso la Fed
Oggi è iniziata la due giorni di riunione della Federal Reserve per decidere sulle prossime mosse di politica monetaria e le previsioni indicano il mantenimento dell’attuale range compreso tra il 5,25% e il 5,50%.
Secondo una stima di un sondaggio di Bloomberg, il 41% degli economisti si aspetta che i policy maker segnalino due tagli nel loro ‘dot plot’, mentre un numero uguale si aspetta che le previsioni mostrino solo uno o nessun taglio.
“Anche se ottenessimo solo un taglio quest’anno sarebbe positivo”, dichiara a Bloomberg TV Wei Li, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, secondo il quale quest’anno “il mercato è guidato più dalle azioni che dalle politiche monetarie”.
Secondo lo strumento FedWatch di CME Group, i mercati prevedono una probabilità leggermente superiore al 50% che il primo taglio dei tassi della Fed avvenga a settembre.
L’inflazione
La decisione della Fed arriverà (ore 20 italiane) dopo il dato sull’indice dei prezzi al consumo di maggio, numero che sarà oggetto di esame da parte dello stesso istituto centrale, oltre che dagli investitori, dopo i dati contrastanti delle ultime settimane sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.
“Il calo dei prezzi delle materie prime, insieme a potenziali aggiustamenti nei calcoli degli indici di locazione, potrebbe portare a dati più favorevoli sull'inflazione nei prossimi mesi”, prevede Jeremy Siegel, economista senior di WisdomTree, e “questo miglioramento sarebbe uno sviluppo positivo per i mercati e dovrebbe influenzare le decisioni della Fed In materia di tassi”.
“Tuttavia, nelle riunioni di questa settimana, mi aspetto che il grafico a punti (dot plot) mostri tra 1 e 2 tagli, con alcuni membri del FOMC che sceglieranno di non effettuare tagli”, ha aggiunto Siegel.
Notizie societarie e pre-market USA
General Motors (+1%): il suo consiglio di amministrazione ha approvato un nuovo piano di buyback di azioni per un valore di 6 miliardi di dollari sulle azioni in circolazione della società.
Eli Lilly (+3): il suo farmaco donanemab per il morbo di Alzheimer ha ottenuto ieri l'appoggio unanime del gruppo di esperti della FDA dopo che ha dimostrato di essere efficace e che i benefici superano i rischi.
Coinbase (-3%): sulla scia del calo del Bitcoin (-3%) a 67.370 dollari, ai minimi di una settimana.
Sage Therapeutics (+1%): il suo farmaco, dalzanemdor, è risultato sicuro nei pazienti affetti da una rara condizione neurologica genetica chiamata malattia di Huntington, in una parte di uno studio di fase intermedia.
Yext (-17%): ricavi nel primo trimestre per 95,9 milioni di dollari, inferiori alle stime degli analisti di 96,3 milioni (dati LSEG).
Target Hospitality (-28%): ha ricevuto l’avviso di rescissione del contratto di locazione con effetto immediato per il South Texas Family Residential Center di Dilley, in Texas, che verrà chiuso dall'Immigration and Customs Enforcement (ICE).
Raccomandazioni analisti
Apple
Goldman Sachs: ‘buy’ e target price alzato da 226 USD a 238 dollari.
UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo confermato a 190 dollari.
JP Morgan: ‘buy’ e target price sempre a 225 dollari.
NIKE
Wells Fargo Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 120 USD a 115 dollari.
Domino’s Pizza
UBS: ‘buy’ e target price incrementato da 570 USD a 600 dollari.
Micron
UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato a 155 USD dai precedenti 125 USD.
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