Future di Wall Street sopra la parità, la BCE taglia stime su inflazione

C’è aria di ottimismo oggi a Wall Street dopo i guadagni arrivati nella giornata di ieri quando le parole di Jerome Powell avevano lasciato intravedere qualche spiraglio positivo sul tema dei tassi di interesse della Federal Reserve.

Oggi i future sul Nasdaq guadagnano quasi mezzo punto percentuale quando manca circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali. I contratti sullo S&P500 aggiungono lo 0,30% e quelli sul Dow Jones resistono appena sopra la parità (+0,10%).

In calo i rendimenti dei Titoli di Stato USA e il biennale scende al 4,547% e il decennale si attesta al 4,076%.

Oro e Bitcoin ancora positivi, scambiando rispettivamente a 2.168 dollari l’oncia (vicino al record storico) e a 66.830 dollari (69.000 il suo record storico toccato ieri).

L’appuntamento clou di oggi erano i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione della settimana terminata il 1° marzo, risultate in linea con le previsioni a 217 mila rispetto alle 215 mila precedenti.

Ieri Powell spiegava davanti alla Commissione finanze del Congresso USA che le riduzioni dei tassi saranno “probabilmente appropriate” entro la fine dell'anno, ma ha dettato alcune condizioni: “se l'economia si evolverà sostanzialmente come previsto” e solo dopo che i funzionari avranno acquisito maggiore fiducia nel costante calo dell'inflazione. Oggi ci sarà un altro round e Powell parlerà al Senato.

“La tanto attesa testimonianza di Powell non ha fornito molte sorprese”, sottolinea Mohit Kumar, capo economista per l'Europa di Jefferies, ribadendo le previsioni del broker di un taglio di 25 pb (punto base) a partire da giugno e tagli di 75-100 pb quest'anno”.

Gli analisti di Bank of America ritengono che “nel complesso, i commenti di Powell sono stati inclini all'allentamento della politica monetaria, ma se ha scelto le sue parole deliberatamente, allora i criteri per la riduzione dei tassi non sembrano essere molto severi. Crediamo che sia ragionevole aspettarsi un primo taglio a giugno”.

Powell, proseguono, “avrebbe potuto assumere una posizione più cauta, sottolineando le preoccupazioni per la ripresa dell'economia e dell'inflazione, il che avrebbe reso meno probabile l'inizio del ciclo di riduzione a giugno”, anche se il passato più cauto delle parole del boss della Fed è stata la citata necessità di una valutazione “approfondita” della solidità dell'economia prima di qualsiasi mossa di allentamento della politica monetaria.

Così come ampiamente previsto, la Banca centrale europea non ha modificato la sua politica monetaria, lasciando i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4%.

Nel comunicato, il direttivo della BCE ha riconosciuto che l’inflazione è diminuita ulteriormente e gli esperti dell’istituto hanno rivisto al ribasso le loro previsioni sui prezzi nell’eurozona, indicando una media del 2,3% nel 2024, al 2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Anche l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari è stata corretta al ribasso, a una media del 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2% nel 2026.

Le scelte di Francoforte danno “maggior credito alla nostra view secondo la quale la BCE inizierà a tagliare i tassi solo a giugno e dovrebbe effettuare quattro tagli di 25 punti base per quest'anno, abbastanza in linea con le attuali previsioni del mercato”, scrive Altaf Kassam, Head of Investment Strategy & Research per l’area EMEA di State Street Global Advisors.

Dopo la decisione della BCE, l’euro si è indebolito nei confronti dell’euro e ora la coppia EUR/USD cede lo 0,17%, scambiando a 1,0877.

A questo punto l’attenzione si rivolgerà verso le parole della Presidente, Christine Lagarde, che parlerà durante la consueta conferenza stampa post-decisione (ore 14:45 italiane) e gli analisti di Rbc Capital Markets prevedono la Lagarde sottolineerà la dipendenza dai dati e la sua particolare attenzione alle informazioni in arrivo sulla crescita dei salari.

Victoria’s Secret (-32%): prevede vendite nette annuali per 6 miliardi di dollari, al di sotto delle stime (LSEG) di 6,18 miliardi di dollari, penalizzate dall'andamento più debole del mercato dell'intimo in Nord America.

New York Community Bancorp (-3%): depositi totali per 77,2 miliardi di dollari al 5 marzo, in calo di quasi il 7% rispetto agli 83 miliardi di dollari di un mese fa.

Mind Medicine (+12%): la FDA statunitense ha concesso lo status di “terapia innovativa” al suo trattamento (MM120) per il disturbo d'ansia generalizzato.

Emergent BioSolutions (-15%): prevede ricavi 2024 di 900 milioni / 1,10 miliardi, al di sotto delle stime di Wall Street di 1,18 miliardi di dollari.

Honest (+30%): utile per azione nel quarto trimestre di 1 centesimo rispetto alla perdita di 14 centesimi per azione di un anno fa: gli analisti avevano stimato una perdita di 7 centesimi.