I Future promettono avvio in rialzo. Oggi da Eurozona e Usa i dati sul Pmi. Occhio agli stress test

Il rimbalzo cinese di oggi non sembra destinato a durare. Rimangono le cause che hanno portato ai forti cali dello scorso mese: diffusione della variante Delta e intervento dello Stato sull'economia.
Settimana decisiva per il via libera al piano infrastrutturale Usa.
Il consensus stima ottimi dati dai Pmi di euro zona e Usa.
A Piazza Affari attesa la reazione dei bancari dopo gli esiti degli Stress Test.
Indice dei contenuti
Asia in rialzo, future europei a +0,5%
Future europei in rialzo, con il derivato sull’Euro Stoxx 50 che guadagna lo 0,5%, in scia al buon recupero delle Borse asiatiche. In Giappone il Nikkei guadagna il 2% dopo aver toccato i minimi degli ultimi sette mesi. L'indice CSI 300 cinese guadagna il 2,1%. Hong Kong sale dell’1%.
A guardarlo su un arco temporale più ampio, anche solo di un mese, il rialzo di oggi appare un debole sussulto. E le cause, che hanno portato a un brusco calo delle Borse asiatiche, aumento dei contagi della variante Delta e duro attacco delle autorità di Pechino su Tech, scuole private e mercato immobiliare, rimangono.
Un mese fa, il leader maximo Xi Jinping, durante una visita a un istituto scolastico aveva dichiarato che era inaccettabile vedere studenti cinesi ricorrere a istituti privati per seguire lezioni extrascolastiche, questo servizio lo doveva offrire il comparto pubblico. Le promesse si sono poi allargate ad altre difficoltà che vive la classe media cinese, schiacciata in primis dal costo della casa fino alla scarsa concorrenza tra i big tech e la protezione dei dati.
La Cina arriva da una secolare cultura per cui, a tutte le cariche pubbliche deve accedere anche il più povero dei cinesi, basta che dimostri di essere in grado di superare i test. Nella storia del Paese vi è il mito di grandi personaggi pubblici arrivati dal nulla ma che hanno dimostrato di essere stati in grado di studiare e avere qualità intellettuali migliori di altri.
Passato un mese da quel discorso, la visione economica di Xi Jinping si è trasformata in duri attacchi ai tech, al mercato immobiliare e ai colossi che forniscono istruzione privata portando le borse cinesi ad azzerare i progressi accumulati da inizio anno.
La Cina quest'anno ha iniziato una "nuova fase di sviluppo", che antepone tre priorità alla crescita illimitata:
- Sicurezza nazionale, che include il controllo dei dati e oltre l'autosufficienza nella tecnologia
- Prosperità comune, che mira a frenare le disuguaglianze che sono aumentate negli ultimi decenni
- Stabilità, che significa reprimere il malcontento tra i cinesi classe media
Guardando all’occidente, negli Usa questa è la settimana in cui è atteso il via libera definitivo al piano infrastrutturale da mille miliardi di dollari, 500 milioni hanno già ottenuto un ok bipartisan al Senato.
BOND
I tassi governativi si muovono sui minimi di periodo in tutto il mondo, il Bund tedesco rende il -0,46%, minimo da febbraio. Il nostro Btp decennale lo 0,63%, sui minimi da quattro mesi.
Il rendimento del Treasury a 10 anni è sui minimi di febbraio 1,22%.
Euro dollaro piatto nelle prime battute a 1,187.
Il petrolio parte in discesa di circa l'1%, sui timori di un rallentamento della domanda cinese, primo importatore al mondo di greggio. L'Oro è in lieve ribasso a 1.810 dollari.
DATI MACRO
Attesi oggi i Pmi manifatturieri di luglio relativi a Eurozona e Stati Uniti, le stime degli analisti si attestano rispettivamente a 62,6 e 63,1 punti, ovvero attese per una forte espansione dove 50 punti è la soglia tra crescita e decrescita .
Notizie price sensitive
UNICREDIT MPS
Nel week end hanno parlato i sindacati preoccupati sui risvolti sull’occupazione che avrà la fusione. La stampa del week end indica in un range da 5mila a 7mila gli esuberi di MPS, con un costo per lo Stato tra 800 milioni e 1,2 miliardi per gli esodi volontari. Ricordiamo che in caso di fusioni, lo Stato da tempo ha approvato una serie di risoluzione che incentivano gli esodi e crediamo che la fusione dunque possa risolvere situazioni che altrimenti avrebbero costi maggiori per la banca.
Post fusione il Tesoro dovrebbe rimanere con una quota del 4-5% in Unicredit a valle di una scissione non proporzionale della banca senese. Il Messaggero parla di una quota non superiore al 5%.
Commento
A nostro avviso la fusione si farà ed è una buona notizia per entrambi i titoli coinvolti che ci aspettiamo proseguano il rialzo. Da qualche settimana abbiamo cambiato in positiva la nostra view su Mps, Oggi il titolo potrebbe accusare i risultati degli stress test anche se il dato era noto.
ANIMA Anima, partner di Mps nel risparmio gestito, spera di potere proseguire l'accordo di distribuzione con UniCredit se l'operazione con Mps dovesse concludersi positivamente, ha detto l'AD Alessandro Melzi d'Eril nel corso della conference call sui risultati.
Un buyback azionario è una delle opportunità disponibili in tema di remunerazione agli azionisti, considerata l'ampia disponibilità di cassa, mentre la società non sta pensando ad un dividendo straordinario, ha aggiunto.
Commento
Gli accordi con Mps prevedono delle penali in caso di cambio di controllo di Mps ma a nostro avviso se verrà con il prosieguo del contratto in essere nel risparmio gestito non si dovrà ricorrere ai legali e questa è la soluzione che può piacere ad entrambi le parti.
Buone le indicazioni sul buy back.
STRESS TEST BANCARI
Mediobanca esce a testa alta dal test della Bce sui solidità bancaria in caso di scenario fortemente avverso. Piazzeta Cuccia vede il suo Cet1 fully loaded ratio (indicatore di solidità patrimoniale) passare dal 14,51% di fine 2020 al 9,73% del 2023, migliore risultato tra le cinque banche italiane sotto esame.
Tra le peggiori, ma non è una novità, Mps che partendo da un 9,86% "Fully loaded Common Equity Tier 1 ratio", sotto stress scenderebbe a al 5,04% a fine 2021, al 2,47% nel 2022 e a meno 0,10% nel 2023.
Intesa San Paolo passerebbe dal 14,04% di fine 2020, al 10,06% del 2021, al 9,66% del 2022 e al 9,38% del 2023.
Banco Bpm nello scenario avverso vedrebbe il Cet1 fully loaded passare dal 13,23% del 2020 al 7,02% del 2023.
UniCredit in caso di stress passerebbe dal 15,14% di fine 2020, al 10,28% nel 2021, al 9,68% nel 2022 e al 9,22% nel 2023.
Banca Carige con un Cet1 sotto l'8% si colloca tra i più deboli nell'esercizio condotto dalla Bce sugli istituti minori in parallelo agli stress test Eba.
Dbrs Morningstar ha assegnato per la prima volta le proprie valutazioni del merito di credito della banca fissando a "B (low)" il rating di lungo termine per emittente e debito senior.
Popolare di Sondrio, nello scenario avverso registra un'erosione di capitale alla fine del triennio 2021-23 pari a 610 punti, con un Cet1 pari al 10,1%.
Cambi di raccomandazione
UNICREDIT
Barclays alza il target price a 9,5 euro da 9
HSBC alza il target price a 11 da 10
DE' LONGHI
Berenberg alza il target price a 42 da 41
TERNA
Jp Morgan alza il target price a 6,27 da 6 euro
CNH INDUSTRIAL
Mediobanca alza il target a 19 euro da 17 mantenendo il giudizio Outperform
PRYSMIAN
Morgan Stanley alza il target a 34 euro da 31.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
