Future sul Nasdaq indeboliti dalle big tech. Attesa per la Fed


Le trimestrali di Microsoft e Alphabet condizionano fortemente l’andamento dei titoli tecnologici nel pre-market USA di oggi prima dell’apertura di Wall Street, mentre stasera gli occhi saranno tutti puntati sulla Federal Reserve.


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Nasdaq negativo

Wall Street indebolita dalla difficoltà dei titoli tecnologici emerse dalle trimestrali di ieri mentre oggi è attesa la decisione della Federal Reserve. Delusione sui risultati di alcune delle big tech che spinge in basso i future sul Nasdaq, in calo di oltre l’1% quando manca meno di un’ora dall’avvio ufficiale delle contrattazioni, con i contratti sullo S&P500 a seguire (-0,40%), mentre quelli sul Dow Jones restano intorno la parità.

Dal fronte macro oggi erano attesi i dati sull’occupazione non agricola di gennaio, aumentata di 107 mila unità ma inferiore sia alle previsioni (145 mila) che al dato precedente (158 mila). Il dato indebolisce il dollaro che torna in parità nei confronti dell’euro dopo una mattinata positiva e la coppia EUR/USD scambia a 1,0844.

In calo anche i rendimenti dei Titoli di Stato USA: decennale al 4,023% (-0,80%) e biennale (-1%) al 4,31%.

Crollano le big tech

Nell’azionario le protagoniste di oggi sono Microsoft e Alphabet, entrambe in calo nel pre-market, dopo aver deluso nelle trimestrali diffuse ieri a mercato chiuso. Negative anche Apple, Meta Platforms e Amazon.com, che pubblicheranno i loro utili domani, oltre a Nvidia, Intel, Advance Micro Devices (AMD), Broadcom e Marvell Technology.

“Nel caso di Alphabet, e forse anche di Microsoft, il mercato ora comincia a temere che nuovi investimenti nell'intelligenza artificiale continueranno ad essere necessari”, spiega Russ Mould, direttore degli investimenti di AJ Bell, nonostante queste società avessero già “segnalato da tempo la necessità di questi investimenti, ma finora sembra che siano caduti nel vuoto”.

La proprietaria di Google e la società di Bill Gates fanno parte del gruppo delle ‘Magnifiche sette che, secondo i dati di LSEG Datastream, rappresentano ora il 28,6% dell'S&P 500, in crescita rispetto al 27,8% della fine del 2023 e vicini al peso più alto mai raggiunto da questo gruppo di titoli. Lo scorso anno hanno registrato singolarmente un'impennata tra il 50% e il 240% circa e sono stati responsabili collettivamente del 62% del rendimento totale dell'S&P 500. Nel caso in cui queste sette big dovessero continuare a indebolirsi, “l’impatto sugli indici sarà forte, a causa del loro peso elevato”, facendo “crollare le medie principali e spaventando molti investitori”, secondo Matt Maley, chief market strategist di Miller Tabak.

È Fed Day

Oggi è anche la giornata in cui si attenderanno le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve, attese alle ore 20 italiane, anche se le previsioni sono tutte per un mantenimento dei tassi di interesse nell’intervallo 5,25%-5,5%, livello ai massimi da 22 anni.

Con la decisione considerata scontata, l’attenzione sarà rivolta verso il Presidente Jerome Powell, anche se è probabile che non arriveranno segnalazioni circa un imminente taglio dei tassi, con il mercato che ha ridotto ulteriormente le scommesse su una mossa a marzo dopo i forti dati USA di ieri.

Alcuni si aspettano anche che Powell utilizzi la sua conferenza stampa per preparare gli investitori a un eventuale allentamento, mitigando al tempo stesso le aspettative del mercato sul numero di tagli e sulla rapidità con cui potrebbero verificarsi.

Notizie societarie e pre-market USA

Microsoft (-1%): ricavi totali cresciuti del 18% a 62 miliardi di dollari nel trimestre conclusosi il 31 dicembre, inferiori alla stima media degli analisti di 61,12 miliardi di dollari (dati LSEG).

Alphabet (-6%): ricavi pubblicitari del quarto trimestre a 65,5 miliardi di dollari, inferiori alle previsioni medie degli analisti di 66,1 miliardi (dati LSEG).

Tesla (-3%): un giudice del Delaware respinge il pacchetto retributivo da record di Elon Musk da 56 miliardi di dollari, definendo il compenso “una somma ingiusta per gli azionisti”.

AMD (-6%): prevede ricavi per il primo trimestre di 5,40 miliardi di dollari, rispetto alla stima degli analisti di 5,73 miliardi (dati LSEG).

Starbucks (+2%): ha tagliato le sue previsioni di vendita per l'anno in corso e ora si attende vendite comparabili in crescita tra il 4% e il 6% rispetto al precedente intervallo di crescita del 5%-7%

Paramount Global (+21%): presentata offerta per la società dall’imprenditore dei media Byron Allen di 30 miliardi di dollari, compreso il debito, rispetto ai 9,145 miliardi di valore di mercato alla chiusura di ieri.

HomeStreet Inc: perdita trimestrale rettificata di 12 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a dicembre, inferiore a quella dello stesso trimestre dell'anno precedente, quando la società aveva riportato un EPS di 45 centesimi, mentre l’aspettativa media di quattro analisti per il trimestre era di un utile di 2 centesimi per azione.

Southern Missouri Bancorp Inc: utile trimestrale rettificato di 1,07 dollari per azione per il trimestre conclusosi a dicembre, inferiore allo stesso trimestre dell'anno precedente (1,26 dollari) e alle previsioni degli analisti (utile di 1,12 dollari).

Guardion Health Sciences (+87%): firmato accordo per la vendita a Doctor's Best della sua controllata Activ Nutritional.

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