General Motors sfida Tesla e lancia la Bolt sotto i 30.000 dollari

La casa di Detroit punta sull’elettrico accessibile con la nuova Chevrolet Bolt, mentre le vendite di EV sono balzate del 105% nel terzo trimestre. Il titolo GM guadagna il 13,8% in un anno e resta a forte sconto rispetto a Ford, con 17 analisti su 27 che raccomandano l’acquisto
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Forte scommessa sull’elettrica popolare
Mentre Tesla delude analisti e consumatori con i nuovi modelli “economici” Model Y e Model 3 — che di economico hanno principalmente il nome, dato che hanno prezzi base rispettivamente di 39.330 e 37.000 dollari — General Motors sorprende il mercato rilanciando la Chevrolet Bolt, una delle prime auto elettriche di successo, a un prezzo di 29.900 dollari.
La nuova Bolt, prevista per il 2027, offrirà un’autonomia di circa 410 chilometri e sarà compatibile con lo standard di ricarica veloce di Tesla. Una versione ancora più accessibile, la LT, arriverà a 28.995 dollari. Con questa mossa GM punta a rafforzare la propria posizione nel segmento delle elettriche “popolari”, proprio mentre la concorrenza sembra allontanarsi dalla fascia media.
La spinta della Equinox e un boom di vendite
General Motors è già protagonista nel mercato americano degli EV con la Chevrolet Equinox, oggi l’auto elettrica non Tesla più venduta negli Stati Uniti. Il modello ha trainato le vendite del terzo trimestre, quando il gruppo ha registrato un record di 66.501 veicoli elettrici consegnati, più del doppio rispetto a Ford.
Nei primi nove mesi del 2025 GM ha raggiunto 144.668 unità vendute, con un incremento del 105% rispetto all’anno precedente. Anche il marchio Cadillac ha contribuito in modo significativo, con tre modelli — Lyriq, Optiq e Vistiq — tra i dieci EV di lusso più venduti in America.
Uscita “soft” dalla fine degli incentivi
Il balzo delle vendite è stato alimentato anche dalla fine del credito d’imposta federale da 7.500 dollari, scaduto il 30 settembre. Molti acquirenti si sono affrettati a concludere l’acquisto per beneficiare del bonus, offrendo ai costruttori l’occasione di svuotare gli stock.
GM e Ford hanno però trovato un modo intelligente per attenuare l’impatto della fine degli incentivi: tramite le proprie divisioni finanziarie, hanno acquistato i veicoli a settembre, quando il bonus era ancora valido, per poi trasferire il vantaggio ai clienti attraverso formule di leasing nei mesi successivi. Una mossa che permetterà probabilmente di evitare un brusco calo delle vendite tra ottobre e novembre.
Il titolo GM: solidità, valutazioni convenienti e fiducia crescente
Sul fronte finanziario, l’azione GM ha guadagnato il 13,8% negli ultimi dodici mesi, meglio di Ford (+4,4%) e dell’indice S&P 500 (+11,8%). Ma guardando un orizzonte più lungo, il titolo è salito del 68% in tre anni, un risultato inferiore all’andamento generale del mercato ma comunque sostenuto da fondamentali in miglioramento.
Nel medesimo periodo, l’utile per azione è cresciuto in media dell’8,9% all’anno, mentre il prezzo del titolo ha segnato un aumento medio del 19% annuo. Questo divario mostra che il mercato sta rivalutando positivamente GM, riconoscendone i progressi e scommettendo sul suo potenziale futuro. È una tipica fase di “re-rating”, in cui la fiducia degli investitori cresce più rapidamente dei risultati correnti, anticipando un miglioramento della redditività.
Oggi GM è scambiata a un P/E 2025-2026 di circa 5 volte, un livello decisamente più conveniente rispetto a Ford (15 volte sul 2025 e 8 volte sul 2026). Una valutazione così bassa rappresenta un potenziale interessante per gli investitori orientati al valore, soprattutto se la società continuerà a espandere i margini nel segmento elettrico.
Su 27 analisti, 17 consigliano di acquistare il titolo e solo due di venderlo. Il target price medio è di 64 dollari, pari a un upside del 16% rispetto ai valori attuali.
Con il ritorno della Bolt sotto i 30.000 dollari e il successo della Equinox, General Motors sta scommettendo seriamente su un’auto elettrica davvero accessibile e redditizia per chi la produce. Dopo anni di incertezza, il gruppo di Detroit sembra aver trovato la giusta direzione: prezzi competitivi, volumi in crescita e una gestione finanziaria disciplinata
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