Generali, Donnet promette: “Intelligenza Artificiale e dividendi” nel nuovo piano

Nel corso di un’intervista rilasciata dall’ad del gruppo emergono nuovi dettagli sulla strategia futura della Compagnia, nella quale avranno un ruolo importante l’Intelligenza Artificiale e la retribuzione degli azionisti, aiutate anche dalla future scelte della Banca centrale europea in tema di tassi di interesse.

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Generali in focus

Focus su Generali dopo l’intervista rilasciata MF dall’ad del gruppo, Philippe Donnet, in cui anticipa la sua visione del futuro della Compagnia del Leone e riprende alcuni dei temi già evidenziati al recente Investor Day tenuto in occasione della diffusione dei risultati del 2023.

Gli analisti di Equita Sim ritengono che tra i principali spunti emersi dalle parole del manager ci siano la data del nuovo piano industriale, le distribuzioni agli azionisti, il ruolo centrale dell’Asset Management, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, mentre le scelte della Banca centrale europea in tema di tassi daranno ossigeno alla marginalità.

Oggi, intanto, il titolo Assicurazioni Generali scambia a 23,32 euro (+0,50%), mentre Equita (buy) conferma il suo target price di 22,30 euro e JP Morgan (hold) lo vede a 26 euro.

Il nuovo piano

Nell’intervista, Donnet annuncia che il nuovo piano sarà pronto a fine anno e presentato dall’inizio del 2025 e sarà “molto ambizioso in termini di crescita, di solidità patrimoniale, di redditività e di sostenibilità”.

Ribadito il ruolo centrale dell’Asset Management nella strategia di gruppo, specialmente dopo l’acquisizione di Conning, il cui closing avverrà ad aprile. L’obiettivo di Generali è quello di incrementare sempre più gli asset gestiti per conto terzi (clienti istituzionali, altre compagnie, fondi pensione…).

Intelligenza Artificiale

Con il nuovo piano Generali farà un salto nell’era dell’Intelligenza Artificiale, definita come “un’opportunità per una migliore gestione dei dati da parte delle assicurazioni” e il gruppo “investirà in maniera significativa in nuove tecnologie”.

Anche se “siamo solo all’inizio dell’adozione di questa tecnologia”, secondo Donnet si tratta di “un passo in avanti incredibile” che permetterà al gruppo di “conoscere meglio, anticipandoli, i bisogni di protezione dei clienti”, aiutando “a offrire soluzioni molto mirate, personalizzate”.

L’integrazione dell’IA “nel nostro business, sia nella parte assicurazione sia nell’asset management, sarà una priorità” e “investiremo nelle tecnologie e vogliamo confermare la disponibilità a restituire capitale ai nostri azionisti”, aggiungeva il manager.

Dividendi

Sul fronte delle distribuzioni agli azionisti, Donnet ha ribadito l’apertura a considerare buyback annuali, dopo averne appena lanciato uno da 500 milioni.

Scelta che apre ad una maggiore distribuzione per agli azionisti in futuro: “non ho ancora dei numeri ma la disponibilità a considerare operazioni di buyback, anche annualmente, sarà sicuramente più importante di prima”, spiegava Donnet.

Tassi di interesse

Per quanto riguarda il futuro, le prospettive di un avvio dell’allentamento monetario da parte della BCE rappresenta una prospettiva “positiva” per il gruppo e Donnet vede “solo prospettive positive, in particolare per il business Vita”.

Se “il rialzo dei tassi dopo la lunga fase di rendimenti a zero ha avuto un impatto molto positivo sul nostro business”, il gruppo ha dimostrato “di saper vivere con tassi zero o addirittura negativi”, ricorda Donnet.

“I tassi oggi non sono alti, sono normali, e ovviamente ci fanno vivere meglio. L’economia stessa funziona meglio e per noi è ossigeno perché ci consente di ricreare marginalità”, situazione che migliorerà ancora con la riduzione del costo del denaro.

Operazioni future

Mentre emergono ricostruzioni e scenari sul futuro della compagnia, Donnet smentisce qualunque ipotesi, dicendosi “divertito” da quello che emerge dalla stampa.

“Quello che conta è avere una visione di lungo termine e una governance in linea con le best practice internazionali. Abbiamo deciso di essere un gruppo italiano indipendente internazionale e di avere due core business: l’assicurazione e l’asset management, questo il nostro futuro”, spiega.

Donnet ricorda che “con le ultime operazioni abbiamo acquisito 160 miliardi di masse di terzi, quindi stiamo arrivando a 800 miliardi”, quindi se “le dimensioni sono già cambiate, ora il cambiamento più importante è quello culturale. Avere una vera cultura dell’asset management vuol dire passare dalla gestione dei nostri asset al management di asset di terzi. Parlo di clienti istituzionali, di altre compagnie, di assicurazioni, di pension fund negli Stati Uniti”.

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