Generali, impatto positivo dalla vendita portafoglio Vita secondo analisti

Generali, impatto positivo dalla vendita portafoglio Vita secondo analisti

La cessione potrebbe garantire maggiori risorse per crescita organica ed M&A, oltre a migliorare la redditività, anche se per il momento si attendono conferme anche su tempi e dimensioni del portafoglio.

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Generali e il portafoglio Vita

Generali impegnata nell’attuazione di un piano finalizzato al miglioramento della redditività e da gennaio potrebbe partire già la vendita di un portafoglio Vita in Italia dal valore di circa 20 miliardi di euro.

L’indiscrezione pubblicata ieri da Bloomberg spiega che la cessione riguarderebbe polizze preesistenti di Cattolica (rilevata l’anno scorso) e Genertel.

Per ora, spiegava il media americano, non è stata ancora presa nessuna decisione e non ci sono certezze circa tempi e dimensioni del portafoglio potenzialmente oggetto della vendita.

La Compagnia del Leone aveva già effettuato operazioni di questo genere, in particolare nel 2019 in Germania realizzata su Generali Leben ceduta a Viridium, dal valore di circa un miliardo di euro.

Questa volta la vendita riguarderebbe l’Italia, in un’operazione complessa in quanto prevedrebbe il trasferimento in un nuovo veicolo dei prodotti assicurati di diverse compagnie del gruppo di Trieste, da Cattolica a Genertel.

Secondo quanto risulta a MF, inoltre, l’operazione potrebbe anche coinvolgere dei portafogli in altri paesi come Austria, Germania e Svizzera all’interno del pacchetto di asset considerati per la cessione.

L’elenco degli operatori interessati comprenderebbe player del settore come GamaLife, Athora e Eicg mentre Generali avrebbe individuato Goldman Sachs con il ruolo di advisor.

Impatto positivo

La cessione potrebbe avere un “impatto positivo” secondo gli analisti di WebSim, particolarmente “significativo sul margine di solvibilità di gruppo e prospetticamente sulla redditività del segmento vita”.

“Difficile fare ipotesi sull’impatto della transazione dall’esterno ma comunque potrebbe garantire maggiori risorse per crescita organica ed M&A in un contesto in cui il Solvency Margin di gruppo rimane confortevolmente superiore a 200%”, aggiungono dalla sim, mantenendo sul titolo Generali una raccomandazione ‘neutrale’, con target price di 17,50 euro, rispetto ai 17,19 euro di questa mattina (-0,75%).

Guardando il consensus su Bloomberg, il 61% degli analisti (16) che seguono il titolo mantengono una visione ‘hold’ (mantenere in portafoglio), in 7 dicono ‘buy’, mentre solo in 3 hanno una visione ribassista sul titolo e il prezzo obiettivo a 12 mesi sul titolo è a quota 18,32 euro con un rendimento potenziale del 6%.

Alzato rating ESG

Generali resta al centro dell’attenzione dei mercati anche per il rialzo del rating da ‘AA’ a ‘AAA’ da parte di MSCI, agenzia specializzata in Environmental, social, and corporate governance (ESG).

Si tratta del giudizio più alto possibile, arrivato a seguito della valutazione dell’agenzia, secondo la quale Generali ha “adottato le migliori pratiche per mitigare i rischi legati al clima nell’ambito delle attività di sottoscrizione sia attraverso l’adozione di modelli, sia attraverso prodotti legati all’adattamento e alla mitigazione del climate change”.

Inoltre, MSCI ha sottolineato la posizione di leadership del Leone nel comparto assicurativo per quanto riguarda tematiche sociali quali la tutela della privacy e dei dati, la gestione del capitale umano e l’ambito degli investimenti responsabili.

“Il miglioramento del giudizio rappresenta un risultato di cui tutte le persone di Generali possono sentirsi orgogliose”, sottolineava Philippe Donnet, Group CEO di Generali.

“Stiamo integrando la sostenibilità in tutte le nostre attività, come prevede la strategia ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’, mentre MSCI ha “riconosciuto l’eccellenza del nostro approccio alla sostenibilità, che è ai vertici del settore ed è inoltre in linea con gli interessi degli investitori”, concludeva Donnet.

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