Giorno della verità per Bayrou. In Giappone, Ishiba si dimette

Mercati verso un avvio positivo scommettono sul taglio dei tassi da parte della Fed. Scontato un taglio di 25 punti base il 17 settembre ma spuntano anche stime per una riduzione anche a 50 punti base. Trump minaccia nuovi dazi all'Ue dopo la multa a Google. Macron avrebbe già un nome per il dopo Bayrou.
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Venerdì, ci siamo lasciati dopo che i deboli dati macro Usa sul lavoro hanno depresso gli indici Usa ed europei portandoli a chiudere in negativo. Stamattina, i futures mostrano la volontà di reagire con il derivato sull’Euro Stoxx che guadagna lo 0,4%. Sullo sfondo, le scommesse di tagli dei tassi da parte della Fed. I mercati monetari hanno iniziato a vedere una probabilità del 12% di un taglio da 50 punti base al meeting del 17 settembre. Il taglio di 25 punti base è stimato al 97%.
Le Borse giapponesi aprono la settimana in rialzo nonostante l’annuncio a sorpresa delle dimissioni del premier Ishiba. L’addio arriva dalle sempre più forti divisioni all’interno del partito di governo e dalle pressioni legate alla sconfitta alle elezioni nazionali, alla fine dello scorso anno.
Il Nikkei 225 avanza dell’1,5%, sostenuto dall’indebolimento dello yen (-0,4%) e dall’ipotesi che la crisi politica possa ritardare un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan. L’attesa di possibili stimoli fiscali aggiunge un ulteriore supporto al mercato azionario nipponico. Revisione al rialzo per il Pil giapponese, cresciuto del 2,2% annualizzato nel secondo trimestre rispetto all'1% inizialmente stimato, mentre gli economisti si aspettano un rallentamento nel periodo luglio-settembre per via dei dazi. Il Pil del Giappone è cresciuto dello 0,5% trimestrale nel 2° trimestre 2025, superando la stima preliminare dello 0,3% e accelerando rispetto allo 0,1% del 1° trimestre. Si tratta del quinto trimestre consecutivo di crescita, trainata soprattutto dai consumi privati (+0,4% contro +0,2% nella stima flash, dopo un primo trimestre piatto). La spesa pubblica è rimasta stabile.
A Parigi, nonostante l’incertezza politica e la prospettiva di una crisi di governo in giornata, i future sul CAC 40 indicano un avvio in moderato rialzo. Sul fronte obbligazionario, i titoli francesi (OAT) si muovono in linea con i Bund tedeschi, lasciando invariati gli spread. L’euro resta stabile.
Le Borse cinesi aprono la seduta in territorio positivo: l’indice Composite di Shanghai segna nelle prime battute un rialzo dello 0,34%, a 3.825,66 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso dello 0,59%, a quota 2.420,02. La crescita dell'export (+4,4% su anno, sotto le attese +5% e in rallentamento rispetto al +7,2% di luglio. Si tratta del ritmo più debole dal febbraio precedente, frenato dall’allentamento temporaneo delle pressioni tariffarie e dal calo della domanda interna.) Ad agosto l’export cinese ha toccato un minimo da sei mesi con l'allentarsi della spinta arrivata da una tregua nella guerra tariffaria con gli Usa.
Ad agosto le riserve valutarie cinesi sono cresciute di quasi 30 miliardi di dollari, attestandosi a 3.322 miliardi dai 3.292 miliardi di luglio. L’incremento (+0,9%) porta le disponibilità ai livelli più alti dal dicembre 2015, favorito dal calo del dollaro sui mercati valutari. Nel mese lo yuan si è rafforzato dello 0,87% sul biglietto verde, mentre il dollaro ha perso oltre il 2% contro un paniere di divise principali.
Anche le riserve auree sono aumentate: la Banca centrale ha acquistato oro per il decimo mese consecutivo, portando gli stock a 74,02 milioni di once, rispetto ai 73,96 milioni di luglio. In valore, l’oro nelle casse di Pechino è passato da 244 miliardi a 254 miliardi di dollari.
La Borsa di Hong Kong viaggia in territorio positivo nei primi minuti di contrattazione: l’indice Hang Seng sale dello 0,27%, attestandosi a 25.492,75 punti.
Sul fronte commerciale Trump alza posta e minaccia una revisione dei dazi all’Europa dopo la multa a Google. Il gigante Usa è stato colpito da un’ammenda antitrust di 2,95 miliardi di euro per pratiche anticoncorrenziali nel suo redditizio business adtech, segnando la quarta sanzione nella sua decennale lotta con le autorità di regolamentazione della concorrenza dell’Ue.
La mossa della Commissione europea è stata innescata da una denuncia del Consiglio europeo degli editori e arriva in concomitanza con la minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ritorsioni contro l’Unione europea per qualsiasi pressione contro le Big Tech.
Negli Stati Uniti i Treasury cedono parte del rally post-payrolls di venerdì: il rendimento del decennale sale di 2 punti base al 4,09%.
MATERIE PRIME
Sul mercato delle materie prime, il Brent guadagna l’1,2% a 66,30 dollari al barile dopo la decisione dell’Opec+ di aumentare la produzione con un ritmo contenuto. L’oro spot rimane stabile attorno a 3.585 dollari l’oncia.
Il prezzo del greggio torna a salire dopo la decisione dell’Opec+ di incrementare la produzione, a un ritmo inferiore alle attese. L’alleanza dei produttori ha annunciato un aumento di 137.000 barili al giorno a partire da ottobre, un passo ben più modesto rispetto agli incrementi dei mesi precedenti, deciso in una riunione lampo di appena undici minuti.
La scelta segna un’inversione rispetto ai tagli che avrebbero dovuto restare in vigore fino al 2026: il cartello ha preferito privilegiare le quote di mercato a scapito del sostegno ai prezzi, dopo aver già riportato in circolazione volumi inattivi nelle ultime settimane.
Nonostante il rimbalzo, i fondamentali restano fragili. L’International Energy Agency prevede un eccesso di offerta record per il prossimo anno, mentre Goldman Sachs stima che il Brent possa scivolare fino alla fascia bassa dei 50 dollari al barile. Dall’inizio del 2025 il benchmark globale ha già perso oltre il 10%, complice anche il calo della domanda legato ai dazi statunitensi.
Gli analisti leggono nella reazione contenuta la conferma che gran parte della pressione ribassista si era già manifestata nei giorni scorsi. «Il livello dei 65 dollari rappresenta un supporto tecnico importante», osserva Chris Weston di Pepperstone.
Non è scontato che le nuove quote si traducano in un effettivo aumento delle esportazioni. Alcuni Paesi, come il Kazakhstan, sono chiamati a compensare precedenti eccessi produttivi, mentre altri membri hanno limitata capacità aggiuntiva. Inoltre, non manca la dimensione politica: la visita a Washington del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman in novembre potrebbe intrecciarsi con le richieste di Donald Trump di contenere i prezzi dei carburanti in vista della campagna elettorale USA.
TITOLI DI STATO
Riferimento per l'apertura sono 87 centesimi per la forbice di rendimento tra Btp e Bund sul tratto decennale e 3,53% per il tasso del benchmark ottobre 2035. Venerdì, dopo i dati sul lavoro Usa che hanno segnalato un netto raffreddamento del mercato, i rendimenti italiani sono scesi fino a un massimo di otto punti base, riflettendo un aumento delle probabilità di un allentamento monetario da parte della Fed. I mercati monetari hanno iniziato a vedere una probabilità del 12% di un taglio da 50 punti base al meeting del 17 settembre. Il taglio di 25 punti base è stimato al 97%.
Nella serata di venerdì da ministero dell'Economia è arrivato l'annuncio dei dettagli dell'asta di Btp di metà mese, in cui l'offerta si dovrebbe limitare al tre anni - il titolo 15 gennaio 2029 cedola 2,35% - dopo il collocamento dell'emissione sindacata da complessivi 18 miliardi di euro sul tratto a 7 e 30 anni perfezionato la scorsa settimana.
In occasione dell’ asta del Bot annuale del 10 settembre, il Tesoro offrirà 9 miliardi di euro.
FRANCIA
L'Assemblée Nationale è chiamata oggi al voto di fiducia su François Bayrou, chiesto dallo stesso primo ministro per fare passare la legge finanziaria. Considerata l'aperta ostilità sia della destra del Rassemblement National - che si è detto pronto a far cadere il governo - sia della coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire, che non ha nemmeno accettato di incontrare Bayrou, è assai improbabile che l'esecutivo francese sopravviva.
Dopo l'identico destino di Michel Barnier, caduto in dicembre dopo una parabola di poco più di tre mesi, la sconfitta parlamentare del premier aprirà inevitabilmente una nuova fase di instabilità nella seconda economia della zona euro, che ha chiuso il 2024 con un deficit e un debito pubblico pari rispettivamente a 5,8% e 113% del Pil.
RATING ITALIA
Le principali agenzie di rating stanno valutando un rialzo del giudizio sull’Italia entro l’autunno. Fitch e Moody’s, in particolare, potrebbero muoversi rispettivamente il 19 settembre e il 21 novembre, rafforzando la fiducia internazionale sul debito sovrano.
Negli ultimi mesi Roma ha saputo conquistare credibilità sui mercati: l’ultima emissione di Btp a 7 e 30 anni ha raccolto 18 miliardi di euro, con richieste record per 217 miliardi, oltre il 70% provenienti da investitori esteri.
Oggi Moody’s mantiene l’Italia al livello Baa3, l’ultimo gradino dell’investment grade. Un eventuale miglioramento a Baa2 rappresenterebbe più di un semplice aggiustamento tecnico: significherebbe allontanare per diversi anni il rischio di esclusione dei Btp dai portafogli dei grandi fondi globali vincolati da regole stringenti. Fitch, invece, ha già segnalato aperture a un upgrade verso BBB+, in linea con l’attuale giudizio di S&P.
«Moody’s è l’agenzia che ha più margini di manovra: sarà l’ultima a pronunciarsi e avrà il quadro completo della Legge di Bilancio», sottolinea Alberto Villa di Intermonte. Anche Dbrs, attesa il 17 ottobre, mantiene un outlook positivo che potrebbe tradursi in un passo avanti.
In Borsa, i titoli più sensibili a un repricing del debito sono quelli del settore finanziario. Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Generali restano i nomi più esposti. Le banche italiane detengono oltre 300 miliardi di Btp, pari all’8,5% degli attivi, con Unicredit in testa (37 miliardi, il 5% dell’attivo). «Preferiamo le banche con forte spinta commisssionale e capitali solidi, come Bper, Intesa, Unicredit e Credem», afferma De Bellis. Nel risparmio gestito, l’attenzione si concentra su FinecoBank e Banca Mediolanum.
Le utilities regolate sarebbero tra le principali beneficiarie di un upgrade, perché il rating sovrano agisce da tetto alle controllate pubbliche: un miglioramento dell’Italia si rifletterebbe automaticamente anche sul loro merito di credito. Per gruppi come Terna, Snam e Italgas ciò significherebbe minori oneri finanziari e maggiori margini per investimenti. Anche società con attività non regolate – Enel, A2A, Hera, Iren – trarrebbero vantaggio da tassi più bassi, pur in misura più contenuta. In scia, potrebbero beneficiarne anche le tlc e il comparto healthcare.
DATI MACRO
- In Germania, produzione industria luglio (8,00) - attesa 1% mese il dato è sopra le attese a +1,3% Tesoro annuncia dettagli asta Btp 11 settembre.
- Francia, Tesoro offre 2,6-3 miliardi Btf 10/12/2025; 1,5-1,9 miliardi Btf 11/3/2026 e 1,8-2,2 miliardi Btf 9/9/2026.
- Germania, Tesoro offre 1,5 miliardi Bubill 19/8/2026.
- Irlanda, Tesoro annuncia dettagli asta 11 settembre.
- · 18:30 – BCE: Discorso di Villeroy
Tra gli appuntamenti macro più importanti della settimana
- Mercoledì 10 settembre
03:30 – Cina: Inflazione (agosto)
03:30 – Cina: Prezzi alla produzione (agosto)
09:00 – Spagna: Produzione industriale (luglio)
10:00 – Italia: Produzione industriale (luglio)
13:00 – USA: Indice settimanale richieste mutui
14:30 – USA: Prezzi alla produzione (agosto)
14:30 – USA: Prezzi alla produzione core (agosto)
16:30 – USA: Scorte settimanali di petrolio
- Giovedì 11 settembre
14:15 – BCE: Annuncio tassi
14:45 – BCE: Conferenza stampa di Lagarde
14:30 – USA: Richieste di sussidio settimanali
14:30 – USA: Inflazione (agosto)
14:30 – USA: Inflazione core (agosto)
16:30 – USA: Scorte settimanali di gas naturale
- Venerdì 12 settembre
06:30 – Giappone: Produzione industriale (luglio, dato finale)
08:00 – Germania: Inflazione finale (agosto)
08:00 – Germania: Inflazione armonizzata finale (agosto)
08:00 – Gran Bretagna: Bilancia commerciale (luglio)
08:00 – Gran Bretagna: Produzione industriale (luglio)
09:00 – Spagna: Inflazione armonizzata finale (agosto)
16:00 – USA: Indice fiducia famiglie (Michigan), preliminare (settembre)
Aggiornamenti rating sovrani:
Spagna – S&P
Francia – Fitch
Portogallo – Fitch
Irlanda – Dbrs
TITOLI
Il nuovo amministratore delegato di Stellantis ha esortato la Ue a mostrare flessibilità sulla transizione ai veicoli elettrici per proteggere l'industria automobilistica.
Stellantis, proprietaria di Chrysler, sta richiamando quasi 92.000 veicoli Jeep Grand Cherokee negli Stati Uniti a causa di un errore di software nel processore di controllo ibrido, ha dichiarato sabato la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) statunitense.
L'errore potrebbe causare una perdita di potenza motrice, ha aggiunto.
Termina l'offerta volontaria totalitaria di Mps sulle azioni ordinarie Mediobanca, iniziata il 14 luglio. Le adesioni a venerdì hanno raggiunto quota 45,8%, dicono i dati di Borsa Italiana, dal 40,4% del giorno prima.
Banca Mediolanum ha aderito all'offerta con la partecipazione detenuta in Fin.Prog dello 0,96% di Mediobanca "visto come si sono evolute le cose e considerando che a questo punto l'operazione si fa", ha dichiarato Sara Doris, vicepresidente di Banca Mediolanum, secondo Il Corriere della Sera di sabato.
Credit Agricole potrebbe arrivare a detenere una quota del 35% in Banco BPM se quest'ultimo acquistasse Credit Agricole Italia valutandola 5,5 miliardi di euro, che verrebbe pagata con azioni Anima, con la sua quota nella joint venture di credito al consumo Agos Ducato e in azioni BPM, secondo quanto riportato sabato da la Repubblica. Secondo il quotidiano sarebbe difficile limitare ulteriormente la partecipazione, mentre resta da vedere se il governo italiano approverà l'accordo.
Banca Mediolanum intende espandere la propria presenza in Spagna, con l'obiettivo di raggiungere almeno il 25% del proprio patrimonio totale in gestione nel Paese, ha dichiarato il direttore generale Igor Garzesi al Sole 24 Ore di sabato. Banca Mediolanum non ha intenzione di crescere attraverso acquisizioni, ha aggiunto.
Secondo uno studio pubblicato da Edison e dal think tank TEHA Group, l'Italia potrebbe non riuscire a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio concordati a livello dell'Unione Europea a causa dei ritardi in settori chiave della transizione ecologica, tra cui la produzione di energia rinnovabile e i sistemi di accumulo dell'energia.
Il livello di riempimento dei depositi di gas in Europa è "buono", ha affermato sabato il ministro dell'Energia Gilberto Pichetto Fratin, aggiungendo che il suo Paese è vicino alla soglia del 90% di riempimento.
Non sussistono le condizioni per smantellare le centrali a carbone nell'Italia continentale entro la fine dell'anno, come previsto in precedenza, ha dichiarato sabato il ministro dell'Energia italiano Gilberto Pichetto Fratin a margine del THEA Forum. Oggi gran parte di queste centrali sono di proprietà dell’Enel.
Edison è pronta a ritornare a essere quotata alla borsa di Milano se questa è la decisione della controllante francese EdF, ha dichiarato sabato l'AD Nicola Monti a margine del THEA Forum.
Inizia la procedura di squeeze-out sulle azioni illimity Bank; termina il 12 settembre.
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