Glencore mette sul piatto $23 miliardi per Teck Resources
Il gigante delle materie prime Glencore ha annunciato l'intenzione di fondersi con la società mineraria canadese Teck Resources, che però non ha gradito la proposta.
La scorsa settimana il gigante delle materie prime Glencore, leader nell'attività di commercio, ha reso noto che il 26 marzo ha avanzato l'intenzione di fondersi con la società mineraria canadese Teck Resources mettendo sul piatto un'offerta da $23 miliardi tutta in azioni, ma che è stata rifiutata.
L'azione quotata a New York ha guadagnato il 12% arrivando a una capitalizzazione di quasi $23 miliardi.
Teck Resources è una società mineraria piuttosto diversificata, particolarmente attiva nel segmento di carbone, zinco e rame. L'anno scorso la società ha fatturato $12,8 miliardi con un utile netto di $2,45 miliardi con circa $8 miliardi di debito. Vi è chi si aspetta che l'offerta venga aumentata.
La proposta prevede anche lo scorporo delle attività combinate nel settore del carbone e dei metalli. Le sinergie totali potrebbero essere comprese fra 4,25 e i 5,25 miliardi di dollari.
Il consiglio di amministrazione di Teck Resources non ha preso in considerazione questa proposta e ritiene che gli scorpori già previsti dalla società creino maggiore valore per i propri azionisti.
«La proposta di Glencore esporrebbe gli azionisti di Teck a grandi attività legate al carbone, a un'attività di trading petrolifero e a un significativo rischio giurisdizionale, il che avrebbe un impatto negativo sul potenziale di valore dell'attività di Teck e sarebbe contrario ai nostri impegni ESG» – ossia environmental, social and governance – «e trasferirebbe un valore significativo a Glencore a spese degli azionisti di Teck», afferma il Ceo Jonathan Price, citato nel comunicato.
Glencore fra i primi 4 maggiori trader a livello globale
Ricordiamo che l'attività di trading/commercio di materie prime per Glencore pesa per ben il 70% del fatturato e il business minerario è molto diversificato. Si colloca fra i primi 4 maggiori trader a livello globale insieme a Vitol, Cargill e Trafigura, ciascuno dei quali genera oltre $100 miliardi di entrate annuali da trading.
Glencore è inoltre ben posizionata nel cobalto, fra le risorse più importanti e con una delle crescite della domanda più alte: in primis per le batterie elettriche ma non solo. La società ha già avviato progetti per aumentare la sua produzione che dovrebbe arrivare al 25% del totale prodotto globalmente nel 2025 (rispetto al 20% attuale).
Insomma ci sembra che le ragioni addotte dall'ad di Teck raccontino solo una parte di Glencore comoda per non accettare la proposta: la realtà del suo business è in realtà sostanzialmente diversa come scriviamo all'interno della scheda nella sezione Analisi Fondamentale.
Per quanto riguarda il "significativo rischio legale", menzionato da Price, a noi risultano delle cause per corruzione in paesi Africani che purtroppo sono abbastanza comuni a tutte le società minerarie. Ad esempio lo scorso maggio la società ha ammesso dei reati di corruzione ed ha accettato di pagare una multa di $1,5 miliardi, dopo averne già pagati altri €280 milioni a novembre. A metà febbraio il Financial Times ha riportato indiscrezioni secondo cui alcuni investitori inglesi hanno citato la società in giudizio per le perdite subite quando, con significativo ritardo, la società ha ammesso i reati di corruzione; ciò andrebbe ad aumentare la pressione sul gruppo che è già stato citato in giudizio da più di una decina di investitori globali, fra cui alcuni fondi sovrani.
Vi è poi chi sostiene che il grossissimo business del trading/commercio presenti delle "opacità" e abbia quindi potenzialmente dei rischi legali.
Il 2022 ha registrato risultati molto forti per Glencore con ricavi di $256 miliardi (+26% anno su anno), profitti operativi di $27 miliardi (+84% su base annua) e profitti netti di $17 miliardi (+248% anno su anno), al netto di una svalutazione contabile di $3,3 miliardi.
Valutazione e prezzo obiettivo
Pensiamo che l'attuale valutazione decisamente bassa già sconti i rischi legali e di alcune problematicità del business: reiteriamo quindi il nostro prezzo obiettivo di £600.
A questi livelli il titolo tratta a 4 volte gli utili per azione realizzati nel 2022, 6 volte gli utili per azione attesi nel 2023, 7,7% dividend yield, 10% Free Cash Flow Yield. La società ha uno stato patrimoniale solido con £21 miliardi di debito che vuole 0,9 volte l'Ebitda (Mol).
Teck Resources tratta a circa 7 volte gli utili per azione realizzati nel 2022, 9 volte gli utili per azione attesi 2023, 12% Free Cash Flow Yield, stato patrimoniale solido con rapporto debito netto/Ebitda pari a 0,8 volte.
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