Glencore: valutazione attraente e possibile scorporo del carbone

L’ambiziosa visione strategica del Ceo Gary Nagle, vede lo scorporo del business del carbone e una nuova quotazione in borsa.

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Lunedì 10 luglio, sul Financial Times circolava un articolo sulla società inglese Glencore, che prospettava la possibilità di una scissione del business legato al carbone.

Sembra che sia in atto un cambiamento strategico della società e il primo segnale arriverebbe proprio dall’offerta fatta a marzo, di 23 miliardi di dollari in contanti, per acquistare il business del carbone metallurgico della società canadese Teck Resources.

L’obiettivo è fare una fusione con il proprio business del carbone termico e lanciare una nuova Ipo (Initial public offering) sulla borsa americana di New York. Secondo indiscrezioni, l’offerta non è stata ancora accettata, ma sembrerebbe che le due società siano ancora in fase interlocutoria.

Nonostante gli ottimi risultati finanziari del 2022, l’azione è stata penalizzata dalle preoccupazioni legate all’impatto delle attività del carbone sui parametri esg (environmental, social and governance) della società. Tuttavia, il Ceo non sembra essere intimorito da queste considerazioni di natura “green”, anzi sembra proprio che la sua volontà sia quella di diventare leader assoluto del carbone.

La diversificazione del business

Con l’operazione “Bunge” finalizzata a giugno, Glencore ha una grossa esposizione al mercato globale agroalimentare, un ottimo business soprattutto in un orizzonte temporale di medio termine che contribuisce ad aumentare ulteriormente la diversificazione della società.

Glencore, è attualmente il quarto produttore mondiale di rame, ha una forte presenza nel mercato globale del cobalto (con una quota di circa il 25%) e seppur in misura minore ha anche un ottimo posizionamento nel nickel.

Sono in corso trattative strategiche con la multinazionale francese Eramet, per finanziarie l’impianto di lavorazione del litio a Centenario-Ratones, in Argentina. Se l’operazione si concludesse con successo, Glencore riceverebbe in cambio grosse forniture di litio. Grazie a questo deal, la società mineraria diventerebbe l'unica al mondo ad avere una significativa esposizione a tutti i materiali chiave per la transizione energetica verde.

Rimane inalterato il forte posizionamento nel commercio di materie prime, un business per sua natura meno volatile e correlato ai prezzi rispetto al business tradizionale delle miniere.

Glencore si colloca fra i primi quattro operatori al mondo, in un business che ha un alto livello di barriere all' entrata.

Valutazione e prezzo obiettivo

L'azione tratta a 8.3 volte gli utili attesi nel 2023, 7 volte gli utili attesi nel 2024, ha dividend yield del 7.8%, un Free Cash Flow Yield intorno al 15% ed uno stato patrimoniale molto solido con un rapporto debito netto/ebitda a 0.8 volte.

Il dividendo è sicuro e non ci sono rischi legati ad un suo eventuale taglio.

Confermiamo il nostro prezzo obiettivo di £600.

Ieri, il Broker Bernstein ha ridotto il suo prezzo obiettivo a £615 da £650 mantenendo la sua raccomandazione di "acquisto".

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