Gli economisti tedeschi sostengono ancora il pareggio di Bilancio

Il pareggio di bilancio è ancorato nella Costituzione tedesca. Il massimo sgarro previsto? Fare debiti per lo 0,35% del Pil.
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Colombe e falchi alla caccia di Draghi.
In gergo le colombe sono i sostenitori di politiche monetarie espansive per sostenere l’economia, i falchi al contrario sono più restrittivi.
Il duello fra le due fazioni prosegue, anche senza Draghi alla guida della Bce. Alla sua ultima uscita da governatore, Draghi non ha avuto bisogno di fare nomi e cognomi ma ha lasciato la banca centrale europea accusando i governi, con possibilità di bilancio, di fare molto poco per spingere la domanda interna con manovre fiscali espansive. Tradotto tagliate le tasse e varate anche piani di investimento. Destinatari: la Germania e gli altri Paesi del Nord Europa, i cui dati macro iniziano a tentennare ma i bilanci sono solidi abbastanza da permettere un aumento di spesa pubblica e alleggerimento fiscale.
Dalla lettura dei dati più recenti rilasciati dall'istituto di statistica tedesco, emerge come nel 2018 la Germania abbia centrato 2 risultati notevoli: un surplus di bilancio da parte del governo dell'1,7% del PIL (58 miliardi di euro, il più alto degli ultimi 30 anni) e un surplus delle partite correnti pari al 7,3%, di poco inferiore ai massimi del 2016. Questi surplus gemelli rendono la macchina industriale/finanziaria tedesca il più grande esportatore di merci e capitali al mondo, in un momento in cui anche l'export cinese sta subendo un rallentamento evidente per via delle tensioni commerciali con gli USA.
Il pareggio di bilancio
Eppure la maggior parte degli economisti tedeschi continua a puntare sul pareggio di bilancio, sostenendo il freno all'indebitamento. E' quanto emerge da un panel di 120 professori tedeschi organizzato dall'Ifo, l'istituto per la ricerca economica di Monaco.
"C'è stata l'impressione nel dibattito pubblico che gli economisti volessero sbarazzarsi del pareggio di bilancio. Questo non è quanto risulta a noi" dice Niklas Potrafke, direttore del centro per la Finanza pubblica e la politica economica dell'Ifo. Secondo il presidente dello stesso istituto Clemens Fuest "la mancanza degli investimenti pubblici ha altre cause rispetto alla rottura del pareggio".
Il pareggio di bilancio, ancorato nella Costituzione tedesca, prevede uno sgarro alla regola: la possibilità per il Bund, cioè il governo tedesco, di fare debiti per lo 0,35% del Pil, che equivale a circa 12 miliardi, allo stato attuale. Mentre non prevede questa possibilità di indebitamento per i Land. Sui 120 professori in totale, 64 si sono dichiarati favorevoli al mantenimento del pareggio, 31 vorrebbero abolirlo e 17 figurano come indecisi.
Ora provate a spiegarlo ai nostri di politici, anche se dietro alle posizioni nostrane in genere le “profonde basi economiche” lasciano spazio a ragionamenti di consenso elettorale . Ma com’è il detto? A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Tra i sostenitori figurano Silke Uebelmesse, professoressa all'università di Jena e membro del consiglio di Stabilità' che si occupa di supervisione della finanza pubblica, secondo la quale "il pareggio di bilancio (lo schwarze null) ha un potere simbolico che non va sottostimato". Di opinione opposta l'ex membro del Consiglio dei saggi, il consiglio economico del governo, Peter Bofiunger: "Come si può essere tanto audaci da non fare debiti per il bene dei figli, ma in cambio lasciare loro un paesaggio in macerie?".
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