GM, record di vendite di EV negli Usa. Tesla resta leader, Ford in difficoltà

Ad agosto GM supera le 21 mila immatricolazioni grazie agli incentivi federali. Nel trimestre la quota di mercato è salita al 14,9%, contro il 5,3% di Ford. Ma a Wall Street le valutazioni restano a sconto.
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Tesla resta leader, ma guarda altrove
Il mercato americano delle auto elettriche sta vivendo settimane decisive, trainato dall’ultimo colpo di coda degli incentivi federali da 7.500 dollari che scadranno a fine settembre. In questo contesto, General Motors si è messa in evidenza conquistando quote di mercato e raggiungendo nuovi record di vendite, mentre Tesla continua a dominare la scena e Ford arranca con perdite ingenti nella sua divisione elettrica.
Nel secondo trimestre del 2025 Tesla ha immatricolato 143.535 auto elettriche negli Stati Uniti, pari al 46% del mercato. Numeri che confermano la leadership indiscussa del gruppo guidato da Elon Musk, nonostante lo stesso fondatore abbia più volte dichiarato che il futuro di Tesla passerà sempre meno dalle auto e sempre più dall’intelligenza artificiale e dai robot. Quattro giorni fa Musk ha ribadito che l’80% del valore di Tesla, in prospettiva, arriverà dal robot umanoide Optimus, a testimonianza di una strategia ormai svincolata dal solo business automobilistico.
GM accelera e supera Ford
General Motors si è posizionata al secondo posto con 46.280 EV venduti nel trimestre, pari al 14,9% del mercato, in netta crescita rispetto ai mesi precedenti. Hyundai occupa la terza piazza con il 6,9% delle vendite, mentre Ford scivola al quarto posto con appena 16.438 veicoli (5,3% del mercato).
L’exploit di GM si è visto soprattutto ad agosto, quando le vendite hanno superato le 21.000 unità, un record mensile assoluto. Il merito è in gran parte della corsa degli americani ad approfittare dell’incentivo federale, che riduce il prezzo medio di un’auto elettrica da oltre 55.000 a circa 48.000 dollari (dati Kelley Blue Book). Secondo Cox Automotive, la domanda dovrebbe restare sostenuta anche a settembre, ultimo mese utile per beneficiare del credito d’imposta, prima di una probabile frenata nel quarto trimestre.
Ford, perdite pesanti sugli EV
La differenza tra GM e Ford non è solo nelle quote di mercato. L’azienda guidata da Mary Barra riesce a gestire la transizione elettrica con conti in ordine, mentre Ford continua a perdere soldi su ogni veicolo venduto. Secondo i dati di Cox Automotive, nel secondo trimestre la divisione elettrica di Ford ha registrato una perdita operativa di circa 1,3 miliardi di dollari, pari a 22.000 dollari per ogni auto venduta. Si tratta di un miglioramento rispetto ai 44.000 dollari di rosso per veicolo di un anno fa, ma i numeri restano drammatici e pongono seri dubbi sulla sostenibilità del business.
Valutazioni di Borsa da rivedere
Eppure, a Wall Street, il confronto tra le due case automobilistiche sembra giocare a favore di Ford. GM e Ford generano ricavi molto simili (179 miliardi di dollari il fatturato atteso per GM nel 2025, contro i 172 miliardi di Ford), ma l’utile netto stimato per GM è pari a 8,8 miliardi di dollari, contro appena 2,8 miliardi per Ford. Nonostante questo, GM capitalizza circa 55 miliardi di dollari, ovvero 6,4 volte gli utili 2025, mentre Ford vale 46 miliardi, corrispondenti a un multiplo di 16,8 volte i profitti stimati.
Il paradosso è ancora più evidente se si considera la dinamica in Borsa dall’inizio dell’anno: +18% per Ford, il doppio del +9% messo a segno da GM. Una divergenza che potrebbe aprire margini di riequilibrio nei prossimi mesi, soprattutto se GM continuerà a guadagnare terreno nel settore elettrico.
Le opinioni degli analisti
Sul titolo GM gli analisti restano divisi. Wedbush ha recentemente alzato il target price a 65 dollari dai precedenti 55, confermando il giudizio “Outperform”. La casa d’investimento sottolinea come il gruppo stia entrando in una fase di crescita sostenuta grazie al lancio di nuovi modelli e a una migliore gestione della logistica e della produzione, elementi in grado di attenuare l’impatto dei dazi.
Di parere opposto Wells Fargo, che mantiene un rating “Sell” con target a 38 dollari, evidenziando rischi ancora elevati legati alla concorrenza e alla possibile contrazione della domanda una volta terminati gli incentivi.
E’ evidente che i numeri di GM non trovano ancora un pieno riconoscimento in Borsa. Se le previsioni di utili verranno rispettate e le quote di mercato consolidate, il mercato potrebbe presto rivedere le valutazioni, colmando almeno in parte il divario con Ford.
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