GM vola a Wall Street: utili sopra le attese e guidance più ottimistiche

Il gruppo di Detroit sorprende con una trimestrale robusta, alza le previsioni su utili e flussi di cassa, grazie anche a un impatto ridotto dei dazi. Il titolo balza ai massimi dal 2009
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Potente balzo a Wall Street: +15%
Giornata di festa a Wall Street per General Motors che martedì ha registrato il più forte balzo in Borsa dal 2020. Le azioni del colosso automobilistico di Detroit hanno chiuso in rialzo di quasi il 15% a 66,6 dollari, segnando il nuovo massimo dal dopo-crisi del 2009. A spingere gli acquisti sono stati risultati trimestrali nettamente superiori alle attese e l’annuncio di una revisione al rialzo delle previsioni per l’anno in corso e per il 2026.
Utili oltre le attese, ricavi stabili
Nel terzo trimestre GM ha riportato un utile per azione di 2,80 dollari, in calo del 5% rispetto ai 2,96 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, ma ben oltre i 2,30 dollari stimati dagli analisti. I ricavi si sono attestati a 48,6 miliardi di dollari, sostanzialmente stabili ma sopra le previsioni di FactSet, ferme a 45 miliardi. Il risultato netto, pari a 1,3 miliardi, è sceso di oltre la metà su base annua, riflettendo l’impatto dei dazi doganali, ma il mercato ha premiato la capacità del gruppo di preservare la redditività e mantenere una gestione disciplinata dei costi.
Guidance in rialzo e fiducia nel futuro
La Ceo Mary Barra ha evidenziato che negli Stati Uniti GM ha raggiunto la quota di mercato più alta dal 2017, con margini solidi, mentre la ristrutturazione della divisione cinese ha riportato l’attività in utile. “Sulla base di queste performance, alziamo le nostre stime annuali, a conferma della fiducia nella traiettoria del gruppo”, ha dichiarato Barra nella lettera agli azionisti.
Per l’intero anno 2025 il management prevede ora utili rettificati tra 9,75 e 10,50 dollari per azione (da 8,25–10 dollari) e un free cash flow automotive compreso tra 10 e 11 miliardi, rispetto ai precedenti 7,5–10 miliardi.L’EBIT rettificato atteso sale a 12–13 miliardi di dollari, rispetto ai 10–12,5 miliardi stimati in estate.
Pickup e SUV trainano i margini
Il miglioramento riflette il boom delle vendite di pickup e SUV, modelli a più alto margine, e una riduzione dell’impatto dei dazi, ora stimato tra 3,5 e 4,5 miliardi di dollari (da 4–5 miliardi della precedente stima). GM beneficia inoltre della proroga fino al 2030 dello sconto tariffario per i costruttori che producono e vendono veicoli negli Stati Uniti. Barra ha ringraziato l’amministrazione americana per “il sostegno all’innovazione e all’occupazione”, auspicando nuovi progressi negli accordi commerciali con Canada e Messico.
Auto elettriche: meno investimenti, più realismo
Sul fronte elettrico, GM ha contabilizzato perdite straordinarie per 1,6 miliardi di dollari per rivedere la propria strategia. Il venir meno degli incentivi federali e il rallentamento della domanda hanno spinto il gruppo a ridimensionare la capacità produttiva e rivedere i piani industriali. “La crescita dei veicoli elettrici sarà più lenta del previsto, ma intervenendo ora ridurremo le perdite dal 2026 in poi”, ha spiegato Barra, ribadendo l’obiettivo di riportare in utile la divisione EV con un approccio più selettivo e disciplinato.
Il Nord America resta la locomotiva
Il core business nordamericano continua a garantire risultati record. Fra i vari modelli, il pick-up Silverado ha registrato le migliori vendite dal 2018 e il Suv Escalade il miglior andamento dei primi nove mesi dal 2007. Il marchio GMC ha raggiunto volumi record e GM prevede di poter aumentare i prezzi medi tra lo 0,5% e l’1% nel 2024, trasferendo solo parzialmente i costi dei dazi ai consumatori.
Anche il business cinese mostra segnali di ripresa: nel trimestre GM ha realizzato in Cina 80 milioni di dollari di profitto, contro la perdita di 137 milioni dello stesso periodo del 2023. “Non torneremo a essere grandi in Cina come un tempo, ma oggi abbiamo una struttura redditizia e sostenibile”, ha commentato il Cfo Paul Jacobson.
La Borsa premia la svolta
La reazione di Wall Street è stata entusiasta: gli investitori hanno letto la trimestrale come la prova di un gruppo in cui il management ha il pieno controllo delle leve operative, capace di gestire l’incertezza normativa e di consolidare la leadership nel mercato americano. Per Chris McNally, analista di Evercore, “non c’è molto da criticare in questi numeri” e la guidance per il 2026 potrebbe riservare altre sorprese positive.
Con un titolo in rialzo di oltre il 25% da inizio anno, General Motors si conferma una delle storie di rilancio più convincenti del settore automotive, grazie a un mix di pragmatismo industriale, disciplina finanziaria e una gestione attenta della transizione elettrica.
GM è scambiata a un P/E 2026 di 6,7 volte, che si confronta con le 9 volte di Ford e le 6,2 volte di Stellantis. Su 27 analisti che coprono il titolo, 17 raccomandano di comprare le azioni General Motors (solo due consigliano di vendere) e la media dei target price è perfettamente allineata al prezzo di Borsa raggiunto ieri.
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